Giramenti di testa reali o psicologici?

Buonasera, ringrazio anticipatamente per il vostro tempo. Da circa 1 mese e mezzo sta cercando risposte in merito ai miei continui giramenti di testa. Ovviamente ho consultato un neurologo e un otorino, analisi del sangue per eventuali mancanze comprese vitamine. Tranne le D che è praticamente finita non ho nulla che spiega i miei giramenti. Faccio un passo indietro. Febbraio di quest'anno è stato sicuramente il mese più duro della mia vita. Ho quasi 43 anni e mai e poi mai avrei pensato di dover affrontare un infarto. Sono stato rianimato in casa davanti alla mia compagna e Dio solo sa quanto mi dispiace di aver fatto vivere una scena del genere. Ho subito un intervento 3 bypass e 1 mese di degenza per complicazioni post operatorie. Il mio cuore ora sta bene e a parte dolori sternali mi sento bene. Paradossalmente non ho mai pensato a quel giorno. Ho cercato di vivere giorno per giorno con la massima positività, la voglia di tornare a casa da mio figlio e la mia compagna era più forte di tutto il resto...aggiungo per fortuna! Sono consapevole che prima o poi dovrò metabolizzare il tutto, iniziare ad affrontare quanto è accaduto perché se affronto la cosa posso davvero voltare pagina e ritrovare un po di serenità. La settimana prima della mia dimissione sono iniziati dei forti giramenti di testa. I medici in ospedale hanno indagato su più fronti ma non hanno trovato nulla che spiegasse questi giramenti. La cosa strana, oggi che ci ripenso mente fredda è che sono iniziati dopo avermi comunicato che finalmente tornavo a casa. Sono giramenti presenti sempre, tranne la sera. La sera vanno via e si ripresentano al risveglio. Sto iniziando a pensare che sono parte del trauma psicologico oppure semplicemente cervicale, visto che sono stato 1 mese in posizione obbligata. Non so se è possibile che l ansia e la mente possono mai provocare dei giramenti di testa fissi e se fosse non ne capisco neanche il motivo. Secondo la vostra esperienza è possibile tutto ciò? O mi consigliate di continuare ad indagare su altro? Sembra assurdo ma ad oggi ciò che mi impedisce di tornare alla mia vita normale sono proprio questi benedetti giramenti di testa. Ho assolutamente bisogno di ripartire. Grazie mille. Saluti cordiali
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile signore,

[oggi che ci ripenso mente fredda è che sono iniziati dopo avermi comunicato che finalmente tornavo a casa]
Sarà mica che in ospedale si sentiva al sicuro e sotto stretto controllo medico? E che invece a casa sarebbe stato in balia dell’imprevedibilità?
(Ipotizzo eh....da qui non si può fare altro)

Se sono state escluse cause organiche con approfondimenti medici fatti, la risposta è che è possibilissimo che uno stato ansioso prolungato e/o acuto determini capogiri frequenti.
Fossi in lei una consulenza presso un collega psicologo psicoterapeuta specialista in psicoterapia cognitivo comportamentale la farei. Anche per esaminare punti di vista emotivi e cognitivi che non sono stati presi in considerazione.
È chiaro che magari una visita ortopedica per valutare una eventuale cervicalgia sarebbe altrettanto utile.
I due meccanismi: ansia e algida cervicale è abbastanza noto che si possono influenzare a vicenda.
Però questo, come per ogni singolo caso, è tutto da valutare con specialisti suddetti.

Intanto legga questo articolo del Collega Massaro https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html

Stia bene
Molti auguri

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Utente
Utente
Buongiorno la ringrazio per il suo tempo
"Sarà mica che in ospedale si sentiva al sicuro e sotto stretto controllo medico? E che invece a casa sarebbe stato in balia dell’imprevedibilità?"
Forse, non saprei. Ma la sua osservazione è molto corretta e vale la pena approfondire.
Ho pensato anch'io ad ansia oppure ad attacchi di panico, che in un certo senso potrebbero essere anche giustificati da quanto ho vissuto, anche se quest'ultimi mi sembrano più strani in quanto la mia frequenza cardiaca non è mai sopra i 60/65 battiti al minuto. Li ho misurati spesso perchè di tanto in tanto avverto un senso di "malessere" o meglio agitazione. Ho la sensazione che il mio cuore va in tachicardia.Ogni volte che mi succede misuro pulsazioni e pressione e praticamente li ho perfetti. 120/70 e 60 pulsazioni. Mai sopra questo valore. Da questo ho pensato all'ansia, una forma più subdola. Pensi che paradossalmente dal giorno dell'infarto non ho più pensato all'infarto. Mai avuto paura di un secondo attacco e le assicuro che non sono una persona che prende alla leggera le cose. Il mio pensiero e le mie paure sono tutte rivolte ad un secondo possibile sanguinamento esofageo. Una complicanza avuta 20 giorno dopo l'intervento. Ecco da quando sono uscito dall'ospedale controllo l'emocromo e il sangue nelle feci una volta a settimana. E' paradossale non trova? Forse perchè la complicanza è arrivata a due giorni dalla dimissione, annullando ancora una volta tutte le mie certezze con un bel bagno freddo e con tutto che suggeriva che non era ancora finita.
Ho dilungato e mi scuso. Vado a leggere con molto piacere l'articolo che mi ha suggerito e prendo in considerazione il suo consiglio di farmi vedere da un suo collega. Forse può farmi bene a 360 . Grazie. Saluti
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
[da quando sono uscito dall'ospedale controllo l'emocromo e il sangue nelle feci una volta a settimana]
Posso comprendere bene quanto l’episodio di ematemesi esofagea a 20giorni dalla dimissione l’abbia scossa emotivamente, ma se continuerà ad automonitorarsi: pressione arteriosa, battiti al minuto costantemente e fa un emocromo e sangue nelle feci una volta a settimana altro non fa che mantenere e accrescere il suo problema ansioso!
Chi ha una familiarità di infarto del miocardio o come nel mio caso di cancro al polmone che dovrebbe fare? Holter a vita i primi e RX ogni 3 giorni i secondi?

Credo che decrementare il controllo e l’automonitoraggio ansioso, il rimuginio su una possibile ricaduta e imparare a tollerare l’incertezza della vita possa essere estremamente utile per lei. Ovviamente la valutazione di ciò spetterà eventualmente al collega psicoterapeuta al quale si rivolgerà

Ps: non credo proprio da quanto ha scritto che si tratti di attacchi di panico.
Verosimilmente è ansia cronicizzata che va curata, ma anche qui....
online alziamo le mani e ci affidiamo ad un collega di persona.

Lieto dell’aiuto
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Utente
Utente
Dr Pizzeleo ringrazio davvero di cuore.
Leggo della sua familiarità con il cancro e le auguro ogni bene e soprattutto che rimanga una familiarità piuttosto alla lontana, tipo quei parenti che non vuole nessuno neanche per un pranzo veloce.
Seguirò i suoi consigli, tra le righe ho percepito molta sincerità e cordialità.
Buon fine settimana
Grazie ancora
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Ho visto che ha recensito scrivendo che sono medico, tuttavia sono psicologo psicoterapeuta. È diverso.
La ringrazio molto e ricambio il buon fine settimana!

Saluti
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