Problema di metodo di studio, di memoria o altro?
Salve. Dopo tanti mesi a pensare di scrivere su questo sito, oggi ho finalmente deciso di farlo.
Sono una studentessa di Medicina al 5 anno e ho delle serie difficoltà nella memorizzazione che mi creano un forte disagio psicologico e uno stato d'ansia altalenante (ovviamente in concomitanza degli esami).
Sin da sempre mi sono sentita una persona brillante, forte e determinata e questa sicurezza mi era data soprattutto dall'essere sempre stata tra i migliori della classe a scuola. Ho sempre voluto puntare al massimo(sia per sfida personale che per competitività)e sempre l'ho raggiunto fino al diploma con il massimo dei voti.
Da quando mi sono iscritta all'università, però, ho avvertito un declino continuo delle mie capacità, esame dopo esame. Non ho mai preso un 30 e lode, ma sinceramente il mio obiettivo non è tanto quello quanto arrivare a un esame ricordando le cose, sentendo di aver fatto "mia" la materia e soprattutto riuscendo a far tesoro delle mie conoscenze nel futuro, ricordare quello su cui sto spendendo anni di vita (so che non si può ricordare tutto e che poi ci si specializza,ma io ho delle lacune su esami passati veramente incìdecenti).
Arrivata al quinto anno invece mi ritrovo in una situazione in cui:
- Le uniche materie di cui ricordo bene i concetti sono all'incirca quelle del primo triennio.Dopo gli esami di fisiologia (che ho patito molto dal punto di vista dell'ansia) tutto quello che ho studiato mi è servito solo a passare l'esame (praticamente mai a primo colpo), pochi giorni dopo la mia conoscenza era pari al non averlo dato o ad averlo si e no letto;
- Non riesco a capire se il mio metodo di studio sia sbagliato: al liceo leggevo due volte pochi paragrafi e ripetevo due volte, tecnica mai applicata all'uni perchè comunque mi porta a studiare meno di 10 pagine al giorno e su esami sempre di almeno 600 pagine non mi sembra fattibile;
- Confrontandomi con i compagni o i medici a tirocinio e ancora peggio quando parenti/amici mi chiedono qualcosa la mia ignoranza è imbarazzante.
Tutto ciò mi crea un forte disagio psicologico e sono certa di aver vissuto un paio di episodi depressivi maggiori lo scorso anno. Fortunatamente ho imparato a prendere le cose più alla leggera e a vivere con più tranquillità l'impegno universitario e attualmente non mi sento molto ansiosa. Ciononostante, non riesco a memorizzare. Capisco tutto quello che leggo, ma di una lettura non mi rimane nulla. Anche se faccio degli schemi per riorganizzare il discorso, se un tempo ricordavo perfettamente di aver fatto uno schema, adesso lo ritrovo giorni dopo senza aver neanche memoria di averlo fatto. Se ripeto bene un argomento, l'indomani non sono più capace di elaborare bene il discorso. La mancanza di memoria la ritrovo anche nella quotidianeità (raccontare di aver visto un film al mio ragazzo e sentirmi rispondere che l'abbiamo visto insieme!). Non riesco a capire se il problema sia neuropatologico,di metodo di studio o di ansia. Non so a chi rivolgermi
Sono una studentessa di Medicina al 5 anno e ho delle serie difficoltà nella memorizzazione che mi creano un forte disagio psicologico e uno stato d'ansia altalenante (ovviamente in concomitanza degli esami).
Sin da sempre mi sono sentita una persona brillante, forte e determinata e questa sicurezza mi era data soprattutto dall'essere sempre stata tra i migliori della classe a scuola. Ho sempre voluto puntare al massimo(sia per sfida personale che per competitività)e sempre l'ho raggiunto fino al diploma con il massimo dei voti.
Da quando mi sono iscritta all'università, però, ho avvertito un declino continuo delle mie capacità, esame dopo esame. Non ho mai preso un 30 e lode, ma sinceramente il mio obiettivo non è tanto quello quanto arrivare a un esame ricordando le cose, sentendo di aver fatto "mia" la materia e soprattutto riuscendo a far tesoro delle mie conoscenze nel futuro, ricordare quello su cui sto spendendo anni di vita (so che non si può ricordare tutto e che poi ci si specializza,ma io ho delle lacune su esami passati veramente incìdecenti).
Arrivata al quinto anno invece mi ritrovo in una situazione in cui:
- Le uniche materie di cui ricordo bene i concetti sono all'incirca quelle del primo triennio.Dopo gli esami di fisiologia (che ho patito molto dal punto di vista dell'ansia) tutto quello che ho studiato mi è servito solo a passare l'esame (praticamente mai a primo colpo), pochi giorni dopo la mia conoscenza era pari al non averlo dato o ad averlo si e no letto;
- Non riesco a capire se il mio metodo di studio sia sbagliato: al liceo leggevo due volte pochi paragrafi e ripetevo due volte, tecnica mai applicata all'uni perchè comunque mi porta a studiare meno di 10 pagine al giorno e su esami sempre di almeno 600 pagine non mi sembra fattibile;
- Confrontandomi con i compagni o i medici a tirocinio e ancora peggio quando parenti/amici mi chiedono qualcosa la mia ignoranza è imbarazzante.
Tutto ciò mi crea un forte disagio psicologico e sono certa di aver vissuto un paio di episodi depressivi maggiori lo scorso anno. Fortunatamente ho imparato a prendere le cose più alla leggera e a vivere con più tranquillità l'impegno universitario e attualmente non mi sento molto ansiosa. Ciononostante, non riesco a memorizzare. Capisco tutto quello che leggo, ma di una lettura non mi rimane nulla. Anche se faccio degli schemi per riorganizzare il discorso, se un tempo ricordavo perfettamente di aver fatto uno schema, adesso lo ritrovo giorni dopo senza aver neanche memoria di averlo fatto. Se ripeto bene un argomento, l'indomani non sono più capace di elaborare bene il discorso. La mancanza di memoria la ritrovo anche nella quotidianeità (raccontare di aver visto un film al mio ragazzo e sentirmi rispondere che l'abbiamo visto insieme!). Non riesco a capire se il problema sia neuropatologico,di metodo di studio o di ansia. Non so a chi rivolgermi
[#1]
Buon giorno,
le spiegazioni per cui non riesce a memorizzare potrebbero essere diverse. Per esempio, l'ansia può incidere molto sulle capacità mnestiche, in quanto uno stato emotivo elevato non permette di soffermarsi sulle nozioni. In questo caso, tecniche per la gestione dell'ansia e la mindfulness potrebbero esserle d'aiuto,
Anche un metodo di studio non funzionale potrebbe portarla a ricordare solo poche nozioni e per poco tempo, senza consentirle un consolidamento della traccia mnestica per tempi più lunghi. Esistono molte tecniche di memorizzazione per aiutarla ad apprendere in maniera più duratura.
Poi ci potrebbero essere anche altre ragioni che magari lei non rileva, ma che anch'esse possono incidere su questa sua difficoltà. Non è facile darle una spiegazione dopo così poche informazioni.
Se la situazione persiste e la rivede anche in altri ambiti di vita, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista in modo da valutare più approfonditamente la sua condizione e trasmetterle le strategie più indicate nel suo caso.
le spiegazioni per cui non riesce a memorizzare potrebbero essere diverse. Per esempio, l'ansia può incidere molto sulle capacità mnestiche, in quanto uno stato emotivo elevato non permette di soffermarsi sulle nozioni. In questo caso, tecniche per la gestione dell'ansia e la mindfulness potrebbero esserle d'aiuto,
Anche un metodo di studio non funzionale potrebbe portarla a ricordare solo poche nozioni e per poco tempo, senza consentirle un consolidamento della traccia mnestica per tempi più lunghi. Esistono molte tecniche di memorizzazione per aiutarla ad apprendere in maniera più duratura.
Poi ci potrebbero essere anche altre ragioni che magari lei non rileva, ma che anch'esse possono incidere su questa sua difficoltà. Non è facile darle una spiegazione dopo così poche informazioni.
Se la situazione persiste e la rivede anche in altri ambiti di vita, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista in modo da valutare più approfonditamente la sua condizione e trasmetterle le strategie più indicate nel suo caso.
Dr.ssa Michela Arru
[#2]
Utente
Gentile Dott.ssa, grazie della risposta.
Purtroppo il limite di 3000 caratteri nella stesura della richiesta non mi ha permesso effettivamente di spiegare bene la mia situazione da un punto di vista "sintomatologico", perchè ci tenevo anche a far capire il background, che credo sia importante.
La mia percezione quando studio è di non riuscire a creare collegamenti, di non riuscire a collegare un determinato "corpo del testo" al suo titolo/argomento (e dovendo imparare centinaia di patologie con sintomi e tutto il resto questo è davvero un problema grande) oppure quando ripeto di ripetere come se stessi semplicemente dicendo delle parole in successione ma senza cognizione di causa, "appiccicate" in quel momento -e anche appiccicate bene!- ma poi perse perchè non hanno nessun legame a nulla. E' proprio difficile da spiegare! Certe volte immagino che potrebbe essermi utile scrivere delle tabelle di tutte le patologie su un singolo tema (per esempio, tutte le terapia di tutte le patologie di un deteminato esame), in modo tale da poter avere il colpo d'occhio e fare dei confronti, ma poi andrei a perdere tutte le restanti caratteristiche della singola patologia. E si tratta di confronti che invece anche alla fine della preparazione di un esame con la sola forza del pensiero difficilmente riesco a elaborare, non riesco ad avere il quadro generale e dire "questo sintomo ce l'ho anche qui" e ovviamente questo mi angoscia molto perchè come lei ben sa questo è un lavoro dove serve una grande capacità di sintesi a partire da sintomi. Io invece magari studio una patologia e quella rimane lì così come l'ho ripetuta (tra l'altro per poco tempo), inutile a me e agli altri.
Per rispondere a quanto mi ha scritto:
- Dal punto di vista della gestione dell'ansia, mi viene da pensare che non sia il vero motivo dei miei problemi perchè fondamentalmente riesco a riconoscere le giornate in cui non riesco a concentrarmi a causa di uno stato di agitazione maggiore del solito. Ovviamente si instaura un circolo vizioso per cui se percepisco di studiare male/ho paura di fallire -> mi sale l'ansia -> non riesco a studiare bene, ma questo ho imparato autonomamente ad arginarlo evitando quanto più posso il pensiero iniziale di fallimento e credo di riuscirci con una buona efficacia. Se c'è invece un meccanismo inconscio alla base che mi limita anche quando mi sento tranquilla, questo poi non so dirlo e so che andrebbe affrontato con una psicoterapia, ma secondo lei da quel che le descrivo è necessaria?
- Per quanto riguarda le tecniche di memorizzazione, ha qualche libro o qualche ricerca mirata da consigliarmi? Purtroppo cercando su internet i principali risultati riguardano sempre corsi online e fisici a pagamento (di cui poco mi fido a dir la verità), ma non un'indicazione a quelle che sono le mnemotechiche più "scientifiche" e provate e di cui immagino ci siano semplicemente libri o siti che le descrivono.
- Per riallaccarmi al suo messaggio finale, ma a che tipo di specialista ci si rivolge in questi casi? Prima al proprio medico di base? Da un neurologo, psicologo, psichiatra, psicoterapeuta o cosa?
Grazie mille della disponibilità e dell'ascolto. :)
Purtroppo il limite di 3000 caratteri nella stesura della richiesta non mi ha permesso effettivamente di spiegare bene la mia situazione da un punto di vista "sintomatologico", perchè ci tenevo anche a far capire il background, che credo sia importante.
La mia percezione quando studio è di non riuscire a creare collegamenti, di non riuscire a collegare un determinato "corpo del testo" al suo titolo/argomento (e dovendo imparare centinaia di patologie con sintomi e tutto il resto questo è davvero un problema grande) oppure quando ripeto di ripetere come se stessi semplicemente dicendo delle parole in successione ma senza cognizione di causa, "appiccicate" in quel momento -e anche appiccicate bene!- ma poi perse perchè non hanno nessun legame a nulla. E' proprio difficile da spiegare! Certe volte immagino che potrebbe essermi utile scrivere delle tabelle di tutte le patologie su un singolo tema (per esempio, tutte le terapia di tutte le patologie di un deteminato esame), in modo tale da poter avere il colpo d'occhio e fare dei confronti, ma poi andrei a perdere tutte le restanti caratteristiche della singola patologia. E si tratta di confronti che invece anche alla fine della preparazione di un esame con la sola forza del pensiero difficilmente riesco a elaborare, non riesco ad avere il quadro generale e dire "questo sintomo ce l'ho anche qui" e ovviamente questo mi angoscia molto perchè come lei ben sa questo è un lavoro dove serve una grande capacità di sintesi a partire da sintomi. Io invece magari studio una patologia e quella rimane lì così come l'ho ripetuta (tra l'altro per poco tempo), inutile a me e agli altri.
Per rispondere a quanto mi ha scritto:
- Dal punto di vista della gestione dell'ansia, mi viene da pensare che non sia il vero motivo dei miei problemi perchè fondamentalmente riesco a riconoscere le giornate in cui non riesco a concentrarmi a causa di uno stato di agitazione maggiore del solito. Ovviamente si instaura un circolo vizioso per cui se percepisco di studiare male/ho paura di fallire -> mi sale l'ansia -> non riesco a studiare bene, ma questo ho imparato autonomamente ad arginarlo evitando quanto più posso il pensiero iniziale di fallimento e credo di riuscirci con una buona efficacia. Se c'è invece un meccanismo inconscio alla base che mi limita anche quando mi sento tranquilla, questo poi non so dirlo e so che andrebbe affrontato con una psicoterapia, ma secondo lei da quel che le descrivo è necessaria?
- Per quanto riguarda le tecniche di memorizzazione, ha qualche libro o qualche ricerca mirata da consigliarmi? Purtroppo cercando su internet i principali risultati riguardano sempre corsi online e fisici a pagamento (di cui poco mi fido a dir la verità), ma non un'indicazione a quelle che sono le mnemotechiche più "scientifiche" e provate e di cui immagino ci siano semplicemente libri o siti che le descrivono.
- Per riallaccarmi al suo messaggio finale, ma a che tipo di specialista ci si rivolge in questi casi? Prima al proprio medico di base? Da un neurologo, psicologo, psichiatra, psicoterapeuta o cosa?
Grazie mille della disponibilità e dell'ascolto. :)
[#3]
Buon giorno, le consiglio di parlarne col suo medico base e avere il suo parere.
Nella mia esperienza di psicoterapeuta cognitivo comportamentale, in questi casi approfondisco il problema con dei test e poi insegno tecniche per la sua gestione. Non lavoro solo sulla difficoltà di memorizzazione, ma anche sui pensieri, sulle emozioni e sui comportamenti che incidono sullo studio e, nello specifico sulle quattro fasi di: apprendimento, memorizzazione, consolidamento e rievocazione. In questo caso ad esempio imparare a costruire le mappe mentali potrebbe essere una valida possibilità, ma come le dicevo, non è facile dare consigli senza aver approfondito il suo caso. Un libro che spesso suggerisco è: "I segreti di una memoria prodigiosa" di Matteo Salvo.
Spero di esserle stata d'aiuto
Nella mia esperienza di psicoterapeuta cognitivo comportamentale, in questi casi approfondisco il problema con dei test e poi insegno tecniche per la sua gestione. Non lavoro solo sulla difficoltà di memorizzazione, ma anche sui pensieri, sulle emozioni e sui comportamenti che incidono sullo studio e, nello specifico sulle quattro fasi di: apprendimento, memorizzazione, consolidamento e rievocazione. In questo caso ad esempio imparare a costruire le mappe mentali potrebbe essere una valida possibilità, ma come le dicevo, non è facile dare consigli senza aver approfondito il suo caso. Un libro che spesso suggerisco è: "I segreti di una memoria prodigiosa" di Matteo Salvo.
Spero di esserle stata d'aiuto
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.5k visite dal 11/04/2019.
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