Ipogenitalismo e vita di coppia
Gentile psicologo/psicologa,
mi sono risolto ora ad inoltrare un consulto di natura psicologica in quanto sono tormentato da un profondo senso di inferiorità nell' ambito della mia vita sessuale. Tutto nasce quasi esattamente un anno fa quando, a seguito di difficoltà di concepimento, ricevetti una diagnosi di quasi totale sterilità (rari spermatozoi). Cominciò il calvario di una fecondazione in vitro, che contro ogni probabilità statistica si concluse con un successo al primo tentativo. Il corollario di tutto questo è stata poi una diagnosi di ipotrofia testicolare grave. Per intenderci ho testicoli di volume 8 ml, pari a quelli di un ragazzino prepubere di anni 11 o 12. Il pene ha avuto uno sviluppo quasi normale attestandosi sui 13 cm. Recentemente un' altra mazzata dagli esami del sangue: il mio livello di testosterone corrisponde a quello di uomo di 80 anni ed ho iniziato una terapia a base di gel, che dovrò fare a vita sia pure ad intervalli di 6 mesi. Questa la situazione... La mia compagna, 38 anni e con la qual sto da 3 anni, pur avendo avuto chiaramente altre storie prima di me, non mi ha mai fatto pesare di essere diverso..ed è impossibile che non abbia notato i miei evidenti handicap. Per quale motivo, mi chiedo, ha accettato di stare con un uomo con i testicoli di un bambino ed un pene di 13 cm o poco più? Sono convinto che nessuna donna sarebbe contenta di ciò. Sostanzialmente vivo nella convinzione che fra qualche anno, trascorsa la gravidanza ed il periodo di primo accudimento (ora è al settimo mese di gravidanza), la mia compagna possa cercare in una relazione extraconiugale ciò che non ha: un uomo vero.
mi sono risolto ora ad inoltrare un consulto di natura psicologica in quanto sono tormentato da un profondo senso di inferiorità nell' ambito della mia vita sessuale. Tutto nasce quasi esattamente un anno fa quando, a seguito di difficoltà di concepimento, ricevetti una diagnosi di quasi totale sterilità (rari spermatozoi). Cominciò il calvario di una fecondazione in vitro, che contro ogni probabilità statistica si concluse con un successo al primo tentativo. Il corollario di tutto questo è stata poi una diagnosi di ipotrofia testicolare grave. Per intenderci ho testicoli di volume 8 ml, pari a quelli di un ragazzino prepubere di anni 11 o 12. Il pene ha avuto uno sviluppo quasi normale attestandosi sui 13 cm. Recentemente un' altra mazzata dagli esami del sangue: il mio livello di testosterone corrisponde a quello di uomo di 80 anni ed ho iniziato una terapia a base di gel, che dovrò fare a vita sia pure ad intervalli di 6 mesi. Questa la situazione... La mia compagna, 38 anni e con la qual sto da 3 anni, pur avendo avuto chiaramente altre storie prima di me, non mi ha mai fatto pesare di essere diverso..ed è impossibile che non abbia notato i miei evidenti handicap. Per quale motivo, mi chiedo, ha accettato di stare con un uomo con i testicoli di un bambino ed un pene di 13 cm o poco più? Sono convinto che nessuna donna sarebbe contenta di ciò. Sostanzialmente vivo nella convinzione che fra qualche anno, trascorsa la gravidanza ed il periodo di primo accudimento (ora è al settimo mese di gravidanza), la mia compagna possa cercare in una relazione extraconiugale ciò che non ha: un uomo vero.
[#1]
Gentile Utente,
è comprensibile che un disagio di qualunque tipo non sia piacevole per nessuno ed è pure comprensibile che -all'interno della coppia- una persona possa porsi le domande che Lei adesso si pone, ma non ha mai pensato di essere un po'... drastico?
Lei sostiene che, una volta terminato l'accudimento del bimbo, Sua moglie "...la mia compagna possa cercare in una relazione extraconiugale ciò che non ha: un uomo vero.".
Non pensa dunque di essere un vero uomo?
A questo punto ha fatto benissimo a scrivere qui, ma farebbe ancora meglio a lasciarsi aiutare direttamente da uno psicologo psicoterapeuta e non a sperare che un consulto on line possa cambiare la percezione che Lei ha di sè e la convinzione (errata) di come sia un vero uomo.
Credo che questo sia il problema principale.
A parti invertite, cioè se Sua moglie avesse un problema simile, Lei penserebbe che non sia una "vera donna"?
Cordiali saluti,
è comprensibile che un disagio di qualunque tipo non sia piacevole per nessuno ed è pure comprensibile che -all'interno della coppia- una persona possa porsi le domande che Lei adesso si pone, ma non ha mai pensato di essere un po'... drastico?
Lei sostiene che, una volta terminato l'accudimento del bimbo, Sua moglie "...la mia compagna possa cercare in una relazione extraconiugale ciò che non ha: un uomo vero.".
Non pensa dunque di essere un vero uomo?
A questo punto ha fatto benissimo a scrivere qui, ma farebbe ancora meglio a lasciarsi aiutare direttamente da uno psicologo psicoterapeuta e non a sperare che un consulto on line possa cambiare la percezione che Lei ha di sè e la convinzione (errata) di come sia un vero uomo.
Credo che questo sia il problema principale.
A parti invertite, cioè se Sua moglie avesse un problema simile, Lei penserebbe che non sia una "vera donna"?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile utente,
se la Sua compagna sta con Lei
che pure presentava fin dall'inizio segni "..di ipotrofia testicolare grave..",
e con Lei ha un figlio,
perchè tormentarsi in anticipo
con profezie autorealizzantesi?
Ritiene "veramente" che due testicoli "ipo" siano più importanti che la Sua intera persona?
Cosa penserebbe la Sua compagna se sapesse di tale Sua fantasia/opinione/timore/altro?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
se la Sua compagna sta con Lei
che pure presentava fin dall'inizio segni "..di ipotrofia testicolare grave..",
e con Lei ha un figlio,
perchè tormentarsi in anticipo
con profezie autorealizzantesi?
Ritiene "veramente" che due testicoli "ipo" siano più importanti che la Sua intera persona?
Cosa penserebbe la Sua compagna se sapesse di tale Sua fantasia/opinione/timore/altro?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Ex utente
Ringrazio entrambe per la disponibilità e la completezza e professionalità della risposta...la Dott.ssa Brunialti mi chiede implicitamente ( e giustamente ): ha mai parlato con sua moglie/compagna di questo suo profondo malessere ? In verità si ,rispondo. Più di una volta, intercalando il discorso, quando il contesto era opportuno, ho affrontato la cosa. Per lo piu mi ha rassicurato senza tanta convinzione e con un certo fastidio... un certo imbarazzo. Era evidente l intenzione di non ferirmi spiattellandomi la verità ed il confronto con gli ex. Da qui la menzogna: "sei normale". Ma era evidente quello che pensava e il desiderio di chiudere il discorso.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 09/04/2019.
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