Sofferenza perenne e senso di angoscia

Salve, sono una ragazza di 24 anni con la testa sulle spalle e molto razionale. Dal 2015 ho iniziato una relazione con un ragazzo 8 anni più grande di me e con cui mi sono trovata bene da subito. Io penso di non aver mai provato certe emozioni sapevo benissimo di essermi innamorata di lui e ne andavo fiera. Dopo qualche mese sono andata a vivere da lui ( e i genitori ) e mi sono trovata benissimo da subito, lui è figlio unico i genitori sono persone molto tranquille e mi hanno accettato subito come una figlia. Siamo stati insieme per ben 4 anni ne abbiamo passate tante insieme io l’ho sempre amato tantissimo facevo qualsiasi cosa per vederlo stare bene lo consideravo l’uomo della mia vita. Nel corso di questi 4 anni specialmente i primi 2 lui usciva spesso con delle amiche e io ero sicura fossero solo amici però mi infastidiva parecchio per come sono fatta caratterialmente e cercavo di negargli di farlo insomma gli facevo capire che mi infastidiva e che se preferiva uscire con loro doveva mettere da parte me. Passa il tempo, litighiamo sempre più spesso per questo motivo ci lasciamo e finalmente capisce che deve mettere da parte certe cose e limitare i contatti fino a che la sua migliore amica non si rivela per ciò che era e che io avevo intuito subito non le andava bene il fatto che lui stesse con me e che fosse veramente innamorato di me. Così ho avuto una discussione con questa sua migliore amica lui prese le mie parti e non le parlò più. Io ero felicissima pensavo che finalmente potevo vivermi la mia relazione in maniera tranquilla ma non fu così perché poi ero gelosa di qualsiasi cosa facesse lui mi infastidiva ero diventata troppo possessiva gelosa lo controllavo e passavo ore sui social per controllarlo non sono mai riuscita a fidarmi di lui pensavo che da un momento all altro tutto potesse finire perché magari qualcuno meglio di me poteva prendere il mio posto. Ci siamo amati alla follia credetemi sensazioni inspiegabili io ero pronta a tutto per lui finché poi lui si stanca del mio brutto carattere e decide di lasciarmi dicendomi che io devo cambiare devo farmi aiutare perché lui è consapevole di tutte le cose belle che posso dargli ma tutte le cose negative ( scenate pianti litigate gelosia possessivita ) offuscano tutto ciò che ho di bello è così mi abbandona. Io sono consapevole di essere molto gelosa ma forse la mia è solo paura di perderlo io avrei fatto qualsiasi cosa per lui lui ora ha preso le distanze ma ogni tanto mi dice che sta male perché non è ciò che avrebbe voluto. Così io ora mi trovo qui a soffrire per la fine di tutto questo e non trovò una risposta a tutto ciò come è possibile che mi abbia davvero abbandonata così perché io mi sento così male dopo tutto ciò che ho sempre provato a dargli o a trasmetterli anche solo con un abbraccio? Passerà mai tutto questo? Come faccio a disintossicarmi da lui? Come faccio ad accettare e andare avanti? Ho paura di vederlo con un altra... aiutatemi vi prego mi sento male!!!!!
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Cara utente, tante persone rovinano da sole la loro vita con comportamenti distruttivi, in una maniera che a chi guarda dall'esterno appare assurda. Questi "distruttori" agiscono inconsapevolmente in base alle loro abitudini, alla loro formazione familiare, alle convinzioni che si sono create, e raramente si fermano a riflettere che se le conseguenze delle loro azioni sono indesiderabili, forse quelle azioni vanno corrette.
L'errore permane anche quando chi è più vicino segnala che quelle azioni provocano dolore e inducono in lui il bisogno di proteggersi rinunciando al legame che fa troppo male.
Nel suo caso, la diagnosi la espone lei stessa in maniera limpida, come l'ha formulata il suo ex ragazzo: "lui è consapevole di tutte le cose belle che posso dargli ma tutte le cose negative ( scenate pianti litigate gelosia possessivita ) offuscano tutto ciò che ho di bello è così mi abbandona".
Esatto: lui l'apprezza, la ama, ma riceve troppe coltellate da questa relazione. Se fosse masochista resterebbe con lei; ma se è un uomo equilibrato, accorgendosi che la bilancia dei vantaggi e degli svantaggi pende sul negativo, si sottrae alla sofferenza gratuita (lui non fa nulla per provocare la sua gelosia) e siccome con il male perde anche il bene, dà a lei, e a sé stesso, un'ultima chance: le chiede di farsi aiutare a cambiare.
Ma lei, anche se dice di amarlo, PUR DI NON CAMBIARE preferisce soffrire e far soffrire, chiedendo come può "disintossicarsi" da lui. Ma non è lui che eroga un amore tossico, cara utente.
Per rimanere ben dentro alle sue convinzioni distruttive, lei tenta anche un'interpretazione senza senso: "Io sono consapevole di essere molto gelosa ma forse la mia è solo paura di perderlo". E non sono la stessa cosa, questi due stati d'animo? La paura ossessiva di perderlo non è una volontà cieca di possesso e di dominio, la faccia peggiore della gelosia?
Rifletta bene se preferisce mantenere questi tratti di sé stessa, che in futuro butterà addosso ad altri partner finché non ne troverà uno disposto a sopportarli perché poco equilibrato o a fingere di sopportarli perché ipocrita, o se invece vuole fare un atto d'amore generoso verso il suo partner e affidarsi ad un terapeuta che l'aiuti ad uscire da idee, emozioni e comportamenti che fanno male a lei per prima.
Le auguro di agire per il meglio. Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Cara utente, a volte le persone rovinano da sole la loro vita con comportamenti distruttivi, in una maniera che a chi guarda dall'esterno appare evidente quanto assurda. Questi "distruttori" agiscono inconsapevolmente in base alle loro abitudini, alla loro formazione familiare, alle convinzioni che si sono create, e raramente si fermano a riflettere che se le conseguenze delle loro azioni sono indesiderabili, forse quelle azioni vanno corrette.
L'errore permane anche quando chi è più vicino segnala che quelle azioni provocano dolore e inducono in lui il desiderio di proteggere la propria tranquillità rinunciando al legame che fa troppo male.
Nel suo caso, la diagnosi la espone lei stessa in maniera limpida, come l'ha formulata il suo ex ragazzo: "lui è consapevole di tutte le cose belle che posso dargli ma tutte le cose negative ( scenate pianti litigate gelosia possessivita ) offuscano tutto ciò che ho di bello è così mi abbandona".
Esatto: lui l'apprezza, la ama, ma riceve troppe coltellate morali da questa relazione. Se fosse masochista resterebbe con lei; ma se è un uomo equilibrato, accorgendosi che la bilancia dei vantaggi e degli svantaggi da troppo tempo pende sul negativo, si sottrae alla sofferenza gratuita (lui non fa nulla per provocare la sua gelosia) e siccome però con il male perde anche il bene, dà a lei, e a sé stesso, un'ultima chance: le chiede di farsi aiutare a cambiare.
Ma lei, anche se dice di amarlo, PUR DI NON CAMBIARE preferisce soffrire e far soffrire, chiedendo come può "disintossicarsi" da lui. Ma non è lui che erogava un amore tossico, cara utente.
Per rimanere ben dentro alle sue convinzioni distruttive lei tenta anche un'interpretazione paradossale: "Io sono consapevole di essere molto gelosa ma forse la mia è solo paura di perderlo". E non sono la stessa cosa, questi due stati d'animo? La paura ossessiva di perderlo non è una volontà cieca di possesso, di dominio?
Rifletta bene se preferisce mantenere questi tratti di sé stessa, che in futuro butterà addosso ad altri partner finché non ne troverà uno disposto a sopportarli perché poco equilibrato, o a fingere di sopportarli perché ipocrita, o se vuole fare un atto d'amore generoso verso il suo partner e affidarsi ad un terapeuta che l'aiuti ad uscire da idee, emozioni e comportamenti che fanno male a lei per prima.
Le auguro di agire per il meglio. Ci tenga al corrente.