Paura della solitudine?
Sono una ragazza di 27 anni, ho avuto poche relazioni, di cui una in corso.
Sto frequentando un ragazzo da un po' di mesi, all'inizio avevo un po' di dubbi sul suo aspetto estetico, ma ho deciso di continuare la frequentazione perché mi faceva stare bene la sua presenza. Ero sola da tre anni e mezzo e sentivo il bisogno di carezze, di dolcezza e di amore.
Ora questi limiti estetici sembrano essersi affievoliti rispetto all'inizio e nel frattempo mi sono molto affezionata a lui, ho provato a volte emozioni forti. Nonostante questo ho paura di non innamorarmi mai, quasi mi sembra una certezza perché non riesco a vederlo sempre bello come vorrei. D'altro canto mi spaventa moltissimo lasciarlo e tornare alla mia situazione precedente e soprattutto temo che la mia inesperienza nelle relazioni mi porti a fare la scelta sbagliata e oltretutto a perdere qualcosa di importante. So che mi mancherebbe molto se prendessi una tale decisione. La cosa che però mi fa soffrire di più è il mio atteggiamento ossessivo nel cercare di analizzare tutto, le sue foto per capire quanto effettivamente mi piaccia, i miei sentimenti e non riesco più a vivere una vita normale: penso solo a risolvere questo dilemma.
La domanda che mi faccio più spesso è se non abbia paura di rimanere sola, dato che a distanza di anni spesso soffrivo a stare da sola i sabati e le domeniche, mi sentivo vuota e desideravo tanto una relazione. Sapevo ritagliare i miei spazi, dedicarmi a degli hobbies, stare con le amiche quando possibile. Mi godevo questi momenti e ho sempre pensato di sapermela cavare da sola, mi faceva soffrire solo non avere quell'affetto, ma credevo fosse normale. È vero che una vita senza un uomo al mio fianco mi spaventa, il tornare a casa da sola e non trovare nessuno ad aspettarmi.
Vorrei sapere se è così "malata" questa paura, se insomma possa avermi spingere a tentare delle relazioni senza futuro illudendosi che lo abbiano?
Oppure sono solo le mie ossessioni che mi fanno soffrire (aggiungo che ne ho avute parecchie nella mia vita sulla salute, sulla morte, sull'ordine)
Grazie a chi risponderà
Sto frequentando un ragazzo da un po' di mesi, all'inizio avevo un po' di dubbi sul suo aspetto estetico, ma ho deciso di continuare la frequentazione perché mi faceva stare bene la sua presenza. Ero sola da tre anni e mezzo e sentivo il bisogno di carezze, di dolcezza e di amore.
Ora questi limiti estetici sembrano essersi affievoliti rispetto all'inizio e nel frattempo mi sono molto affezionata a lui, ho provato a volte emozioni forti. Nonostante questo ho paura di non innamorarmi mai, quasi mi sembra una certezza perché non riesco a vederlo sempre bello come vorrei. D'altro canto mi spaventa moltissimo lasciarlo e tornare alla mia situazione precedente e soprattutto temo che la mia inesperienza nelle relazioni mi porti a fare la scelta sbagliata e oltretutto a perdere qualcosa di importante. So che mi mancherebbe molto se prendessi una tale decisione. La cosa che però mi fa soffrire di più è il mio atteggiamento ossessivo nel cercare di analizzare tutto, le sue foto per capire quanto effettivamente mi piaccia, i miei sentimenti e non riesco più a vivere una vita normale: penso solo a risolvere questo dilemma.
La domanda che mi faccio più spesso è se non abbia paura di rimanere sola, dato che a distanza di anni spesso soffrivo a stare da sola i sabati e le domeniche, mi sentivo vuota e desideravo tanto una relazione. Sapevo ritagliare i miei spazi, dedicarmi a degli hobbies, stare con le amiche quando possibile. Mi godevo questi momenti e ho sempre pensato di sapermela cavare da sola, mi faceva soffrire solo non avere quell'affetto, ma credevo fosse normale. È vero che una vita senza un uomo al mio fianco mi spaventa, il tornare a casa da sola e non trovare nessuno ad aspettarmi.
Vorrei sapere se è così "malata" questa paura, se insomma possa avermi spingere a tentare delle relazioni senza futuro illudendosi che lo abbiano?
Oppure sono solo le mie ossessioni che mi fanno soffrire (aggiungo che ne ho avute parecchie nella mia vita sulla salute, sulla morte, sull'ordine)
Grazie a chi risponderà
[#1]
Gentile utente,
sembrerebbe che ora l'oggetto delle Sue ossessioni sia diventato lui.
Non ci si deve meravigliare.
I pensieri ossessivi - se non curati - migrano,
cambiando oggetto, contenuto;
ma la loro presenza rimane costante.
A questo mi ha fatto pensare la Sua frase:
"..atteggiamento ossessivo nel cercare di analizzare tutto, le sue foto per capire quanto effettivamente mi piaccia, i miei sentimenti..: penso solo a risolvere questo dilemma.
Quello che deve risolvere non è dunque il dilemma,
bensi la dimensione ossessiva
da cui "il dilemma" proviene ed è creato .
Saluti cordiali
Dott. Brunialti
sembrerebbe che ora l'oggetto delle Sue ossessioni sia diventato lui.
Non ci si deve meravigliare.
I pensieri ossessivi - se non curati - migrano,
cambiando oggetto, contenuto;
ma la loro presenza rimane costante.
A questo mi ha fatto pensare la Sua frase:
"..atteggiamento ossessivo nel cercare di analizzare tutto, le sue foto per capire quanto effettivamente mi piaccia, i miei sentimenti..: penso solo a risolvere questo dilemma.
Quello che deve risolvere non è dunque il dilemma,
bensi la dimensione ossessiva
da cui "il dilemma" proviene ed è creato .
Saluti cordiali
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Come posso risolvere questi problemi di natura ossessiva?
Sono stata in cura da uno psicologo per un anno e mezzo, dopo aver chiuso una storia precedente a causa di un medesimo dilemma.
Attualmente sono in cura da un altro psicologo che con delle tecniche strategiche ha provato a ridurre le ossessioni, ma non ho ottenuto particolari risultati.
Ora mi ha consigliato di valutare se procedere nella terapia
Grazie per la risposta
Sono stata in cura da uno psicologo per un anno e mezzo, dopo aver chiuso una storia precedente a causa di un medesimo dilemma.
Attualmente sono in cura da un altro psicologo che con delle tecniche strategiche ha provato a ridurre le ossessioni, ma non ho ottenuto particolari risultati.
Ora mi ha consigliato di valutare se procedere nella terapia
Grazie per la risposta
[#3]
Gentile utente,
Lei si impegna al massimo nell'utilizzo delle tecniche che le vengono suggerite?
Comunica al Suo Psicologo le perplessità, dubbi. difficoltà che incontra?
Importante: lo Psicologo è anche Psicoterapeuta?
Solo così è autorizzato a curare, in quanto ha competenze riconosciute!
Questo "dettaglio" essenziale potrà verificarlo in Albo Nazionale Psicologi
https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi
aprendo la "pagina personale".
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Lei si impegna al massimo nell'utilizzo delle tecniche che le vengono suggerite?
Comunica al Suo Psicologo le perplessità, dubbi. difficoltà che incontra?
Importante: lo Psicologo è anche Psicoterapeuta?
Solo così è autorizzato a curare, in quanto ha competenze riconosciute!
Questo "dettaglio" essenziale potrà verificarlo in Albo Nazionale Psicologi
https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi
aprendo la "pagina personale".
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Sì è anche psicoterapeuta. Io ho cercato di impegnarmi al massimo nel fare ciò che mi consigliava, ma forse avrei potuto fare di più.
Ho parlato con lui dei miei dubbi, mi ha dato un ultimo compito e mi ha detto di valutare se sia per me ancora utile continuare.
Sono molto spaventata all'idea di ritrovarmi ad affrontare questo problema da sola
Ho parlato con lui dei miei dubbi, mi ha dato un ultimo compito e mi ha detto di valutare se sia per me ancora utile continuare.
Sono molto spaventata all'idea di ritrovarmi ad affrontare questo problema da sola
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 987 visite dal 04/04/2019.
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