Circoncisione bambino.
Buongiorno dottori
Sono la mamma di un bimbo di tre anni appena compiuti, mio marito per motivi religiosi/culturali desidera che il bambino venga circonciso, quindi senza che ci sia una necessità medica.Abbiamo già contattato il chirurgo che ci ha abbastanza rassicurato sul tipo di intervento.Il mio dubbio resta l'età del bambino, nel senso che io preferirei farla più avanti quando il bimbo abbia almeno raggiungo i 7-8 anni e sia un po' più consapevole di cosa andrà a fare, mentre molti m consigliano di farlo il prima possibile nella speranza che ricordi il meno possibile di questo esperienza. Purtroppo è una pratica che x chi proviene da un'altra cultura è molto difficile da fare abbandonare, quindi dopo inutili tentativi di dissuadere mio marito, ho accettato l'idea di questo Intervento pensando agli eventuali effetti positivi e a condizione che venga fatto solo da un chirurgo molto esperto e conosciuto.
Se proprio deve essere fatta, quale è secondo la vostra esperienza l'età migliore?
Parlo forse più sotto un profilo psicologico di accettazione per il bambino, di comprensione del dolore e del fastidio post operatorio.
Vi ringrazio e spero possiamo darmi qualche suggerimento
Sono la mamma di un bimbo di tre anni appena compiuti, mio marito per motivi religiosi/culturali desidera che il bambino venga circonciso, quindi senza che ci sia una necessità medica.Abbiamo già contattato il chirurgo che ci ha abbastanza rassicurato sul tipo di intervento.Il mio dubbio resta l'età del bambino, nel senso che io preferirei farla più avanti quando il bimbo abbia almeno raggiungo i 7-8 anni e sia un po' più consapevole di cosa andrà a fare, mentre molti m consigliano di farlo il prima possibile nella speranza che ricordi il meno possibile di questo esperienza. Purtroppo è una pratica che x chi proviene da un'altra cultura è molto difficile da fare abbandonare, quindi dopo inutili tentativi di dissuadere mio marito, ho accettato l'idea di questo Intervento pensando agli eventuali effetti positivi e a condizione che venga fatto solo da un chirurgo molto esperto e conosciuto.
Se proprio deve essere fatta, quale è secondo la vostra esperienza l'età migliore?
Parlo forse più sotto un profilo psicologico di accettazione per il bambino, di comprensione del dolore e del fastidio post operatorio.
Vi ringrazio e spero possiamo darmi qualche suggerimento
[#1]
"a condizione che venga fatto solo da un chirurgo molto esperto"
Gentile mamma,
questa deve certamente essere una sua posizione irremovibile: è indispensabile che l'operazione avvenga in ambiente ospedaliero, con tutte le tutele sanitarie a protezione del suo piccolo. Tenga inoltre presente che nel nostro Paese la circoncisione è considerata un atto medico, pertanto è riconosciuta dal SSN nel caso ci siano indicazioni in tal senso.
Per sciogliere qualsiasi dubbio da questo punto di vista ed avere un parere autorevole sulle possibili complicanze e i potenziali rischi connessi all'intervento (non solo nell'immediato, ma anche nella futura vita di suo figlio, ad esempio rispetto alle implicazioni che potrebbe avere sulla sua vita sessuale una cicatrizzazione mal riuscita, o l'eventuale diminuzione/perdita di sensibilità del glande, ecc...), vi inviterei a chiedere un consulto presso il Servizio di Urologia Pediatrica dell'Ospedale Regina Margherita di Torino: https://www.cittadellasalute.to.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3644:urologia-pediatrica-&catid=141:strutture-sanitarie-citta-della-salute-oirm
Dal punto di vista psicologico, è indispensabile una preparazione a ciò che si andrà a fare (ricovero, anestesia, convalescenza lontano dali amichetti dell'asilo...) perché di un intervento chirurgico si tratta: oltre alle spiegazioni pratiche, lasciargli lo spazio per poter esprimere i suoi timori e le sue ansie, così da poterlo rassicurare.
D'altro canto non si può negare che questo specifico tipo di intervento potrebbe avere delle conseguenze emotive di rilievo poiché, trattandosi comunque di una "violazione" dell'integrità fisica della persona, rientra tra quegli eventi che si possono definire traumatici. Tanto più che il bambino si troverà a "subire" una decisione sul suo corpo presa da altri, senza che vi sia una necessità dal punto di vista della salute. Considerando pure che si porrà inevitabilmente un'attenzione selettiva su quella particolare parte del suo corpo che verrà maneggiata da parte di più persone che lo dovranno visitare e medicare.
Difficile dire se sia meglio ora che è piccolino, o rimandare a quando avrà 7-8 anni, perché ci sono pro e contro in entrambi i casi... Diverso sarebbe lasciare a lui la decisione su cosa fare, una volta raggiuntà una certa maturità non solo anagrafica...
Dal momento che non c'è un urgenza da affrontare e che non si tratta di un intervento routinario come potrebbe sembrare, il suggerimento è quello di prendervi il tempo per confrontarvi approfonditamente con dei professionisti (andrologo pediatrico per gli aspetti medici e psicoterapeuta per quelli psicologici e sessuologici), così da ponderare bene la vostra decisione.
Cordialmente,
Gentile mamma,
questa deve certamente essere una sua posizione irremovibile: è indispensabile che l'operazione avvenga in ambiente ospedaliero, con tutte le tutele sanitarie a protezione del suo piccolo. Tenga inoltre presente che nel nostro Paese la circoncisione è considerata un atto medico, pertanto è riconosciuta dal SSN nel caso ci siano indicazioni in tal senso.
Per sciogliere qualsiasi dubbio da questo punto di vista ed avere un parere autorevole sulle possibili complicanze e i potenziali rischi connessi all'intervento (non solo nell'immediato, ma anche nella futura vita di suo figlio, ad esempio rispetto alle implicazioni che potrebbe avere sulla sua vita sessuale una cicatrizzazione mal riuscita, o l'eventuale diminuzione/perdita di sensibilità del glande, ecc...), vi inviterei a chiedere un consulto presso il Servizio di Urologia Pediatrica dell'Ospedale Regina Margherita di Torino: https://www.cittadellasalute.to.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3644:urologia-pediatrica-&catid=141:strutture-sanitarie-citta-della-salute-oirm
Dal punto di vista psicologico, è indispensabile una preparazione a ciò che si andrà a fare (ricovero, anestesia, convalescenza lontano dali amichetti dell'asilo...) perché di un intervento chirurgico si tratta: oltre alle spiegazioni pratiche, lasciargli lo spazio per poter esprimere i suoi timori e le sue ansie, così da poterlo rassicurare.
D'altro canto non si può negare che questo specifico tipo di intervento potrebbe avere delle conseguenze emotive di rilievo poiché, trattandosi comunque di una "violazione" dell'integrità fisica della persona, rientra tra quegli eventi che si possono definire traumatici. Tanto più che il bambino si troverà a "subire" una decisione sul suo corpo presa da altri, senza che vi sia una necessità dal punto di vista della salute. Considerando pure che si porrà inevitabilmente un'attenzione selettiva su quella particolare parte del suo corpo che verrà maneggiata da parte di più persone che lo dovranno visitare e medicare.
Difficile dire se sia meglio ora che è piccolino, o rimandare a quando avrà 7-8 anni, perché ci sono pro e contro in entrambi i casi... Diverso sarebbe lasciare a lui la decisione su cosa fare, una volta raggiuntà una certa maturità non solo anagrafica...
Dal momento che non c'è un urgenza da affrontare e che non si tratta di un intervento routinario come potrebbe sembrare, il suggerimento è quello di prendervi il tempo per confrontarvi approfonditamente con dei professionisti (andrologo pediatrico per gli aspetti medici e psicoterapeuta per quelli psicologici e sessuologici), così da ponderare bene la vostra decisione.
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.5k visite dal 02/04/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.