Compagno che non vuole avere rapporti sessuali
Buongiorno a tutti, spero che qualcuno possa aiutarmi. Siamo una coppia entrambi 29enni e conviventi da due.
Il mio compagno esattamente da quando è iniziata la convivenza ha iniziato a "negarsi" a livello sessuale complice anche la mia stanchezza, i lavori ed il fatto che eravamo molto presi con il trasloco e con il prendere dei nuovi ritmi.
Tuttavia mi sono "allarmata" subito in quanto già nel 2012 all'età di 23 anni durante un nostro periodo particolarmente difficile fatto di liti e delusioni varie ha attraversato un periodo identico durato un anno e durante il quale solo dopo mia insistenza ha iniziato delle visite mediche risultate tutte nella norma e quindi un percorso psicologico concluso con successo. E' stato tuttavia un anno molto pesante, fatto di rinunce, lacrime e crisi perché lui da persona molto chiusa non si è mai aperto a me ed in realtà non so come alla fine dei banali bisticci che possono avere qualsiasi coppia possa portare ad un calo di libido (così giovane!) ed un ansia da prestazione tale dal portarti a non avere rapporti per periodi così lunghi. Il tutto si è comunque risolto e gli anni successivi sono trascorsi tranquillamente.
Venendo all'attualità il tutto si è scatenato a seguito di un rapporto finito con una sua perdita di erezione, purtroppo ammetto di essermi mostrata "scocciata" in quell'occasione ma soltanto perché avevo capito che c'era un problema sotto e che come anni prima non me ne stava parlando e la paura di cadere in quel loop era tantissima, infatti così è successo: da quel momento ha iniziato a chiudersi in se stesso, ha annullato qualsiasi contatto tra noi a sua detta "per non illudermi che lui sia in grado di avere un rapporto completo" ed ha ricominciato la terapia psicologica.
Il problema è che ormai questo periodo sta durando quasi due anni, io cerco di dargli il massimo supporto regalandogli serenità e tranquillità ma come tutte le persone anche io ho i miei momenti no e molte volte abbiamo litigato, abbiamo anche usato parole forti purtroppo, ma ogni coppia litiga, anche peggio di noi perché in realtà noi andiamo d'accordo su tutto, tranne che su questo argomento che ci porta in un mare di disperazione. Oltre il fatto che io non riesca davvero a capire cosa possa aver fatto di così terribile da non riuscire a cancellare neanche in due anni di terapia questi brutti ricordi.
Io insisto sul fatto di riscoprirci a livello fisico, giocare, provare, non per forza con un atto completo, ma non so cosa gli abbia consigliato il terapista (visto che non ne parla, neanche alla lontana...) probabilmente può essere davvero controproducente? Può essere che dopo due anni lui pensi davvero un giorno di dire "sono pronto" e di riuscire al primo colpo senza rimanere nuovamente deluso e ricadere in questo loop infinito? E' una persona molto fragile e sensibile e capisco il suo disagio ma davvero non riesco a capire e no so se è il caso di chiudere la relazione prima che entrambi finiamo a sbattere contro un muro...
Il mio compagno esattamente da quando è iniziata la convivenza ha iniziato a "negarsi" a livello sessuale complice anche la mia stanchezza, i lavori ed il fatto che eravamo molto presi con il trasloco e con il prendere dei nuovi ritmi.
Tuttavia mi sono "allarmata" subito in quanto già nel 2012 all'età di 23 anni durante un nostro periodo particolarmente difficile fatto di liti e delusioni varie ha attraversato un periodo identico durato un anno e durante il quale solo dopo mia insistenza ha iniziato delle visite mediche risultate tutte nella norma e quindi un percorso psicologico concluso con successo. E' stato tuttavia un anno molto pesante, fatto di rinunce, lacrime e crisi perché lui da persona molto chiusa non si è mai aperto a me ed in realtà non so come alla fine dei banali bisticci che possono avere qualsiasi coppia possa portare ad un calo di libido (così giovane!) ed un ansia da prestazione tale dal portarti a non avere rapporti per periodi così lunghi. Il tutto si è comunque risolto e gli anni successivi sono trascorsi tranquillamente.
Venendo all'attualità il tutto si è scatenato a seguito di un rapporto finito con una sua perdita di erezione, purtroppo ammetto di essermi mostrata "scocciata" in quell'occasione ma soltanto perché avevo capito che c'era un problema sotto e che come anni prima non me ne stava parlando e la paura di cadere in quel loop era tantissima, infatti così è successo: da quel momento ha iniziato a chiudersi in se stesso, ha annullato qualsiasi contatto tra noi a sua detta "per non illudermi che lui sia in grado di avere un rapporto completo" ed ha ricominciato la terapia psicologica.
Il problema è che ormai questo periodo sta durando quasi due anni, io cerco di dargli il massimo supporto regalandogli serenità e tranquillità ma come tutte le persone anche io ho i miei momenti no e molte volte abbiamo litigato, abbiamo anche usato parole forti purtroppo, ma ogni coppia litiga, anche peggio di noi perché in realtà noi andiamo d'accordo su tutto, tranne che su questo argomento che ci porta in un mare di disperazione. Oltre il fatto che io non riesca davvero a capire cosa possa aver fatto di così terribile da non riuscire a cancellare neanche in due anni di terapia questi brutti ricordi.
Io insisto sul fatto di riscoprirci a livello fisico, giocare, provare, non per forza con un atto completo, ma non so cosa gli abbia consigliato il terapista (visto che non ne parla, neanche alla lontana...) probabilmente può essere davvero controproducente? Può essere che dopo due anni lui pensi davvero un giorno di dire "sono pronto" e di riuscire al primo colpo senza rimanere nuovamente deluso e ricadere in questo loop infinito? E' una persona molto fragile e sensibile e capisco il suo disagio ma davvero non riesco a capire e no so se è il caso di chiudere la relazione prima che entrambi finiamo a sbattere contro un muro...
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Gentile utente, sono stupita che non vi siate mai recati insieme da un sessuologo. Lo stesso psicologo che segue il suo ragazzo individualmente avrebbe potuto proporlo.
Del suo partner non ci dice l'età, ma immagino sia suo coetaneo. Due anni senza rapporti sessuali di nessun genere per assenza di libido, senza che a giustificare la situazione ci sia una malattia o una terapia farmacologica pesante, in genere sono più che sufficienti a determinare la fine di un rapporto di coppia.
In più, lei dice che avete sperimentato la stessa situazione già qualche anno fa.
Ora sembra che la situazione le pesi, ma mi chiedo come ha fatto a trascinarla per così tanto tempo senza mai pensare di mettere in discussione seriamente le modalità del vostro rapporto di coppia, anche con l'aiuto di uno specialista.
Ogni disagio psicologico è in un certo senso relativo al contesto in cui si vive e alle relazioni che vi abbiamo instaurato; la vita sessuale è il punto focale della relazione di coppia, e alcune cose che lei dice mi fanno pensare che lei sottovaluti gli effetti delle liti, delle parole forti e dei rimproveri sulla libido, specie per un uomo che lei stessa definisce "molto fragile e sensibile".
Prenda in considerazione l'idea di una terapia di coppia da uno specialista che sia anche sessuologo. Se crede, ci scriva ancora. Auguri.
Del suo partner non ci dice l'età, ma immagino sia suo coetaneo. Due anni senza rapporti sessuali di nessun genere per assenza di libido, senza che a giustificare la situazione ci sia una malattia o una terapia farmacologica pesante, in genere sono più che sufficienti a determinare la fine di un rapporto di coppia.
In più, lei dice che avete sperimentato la stessa situazione già qualche anno fa.
Ora sembra che la situazione le pesi, ma mi chiedo come ha fatto a trascinarla per così tanto tempo senza mai pensare di mettere in discussione seriamente le modalità del vostro rapporto di coppia, anche con l'aiuto di uno specialista.
Ogni disagio psicologico è in un certo senso relativo al contesto in cui si vive e alle relazioni che vi abbiamo instaurato; la vita sessuale è il punto focale della relazione di coppia, e alcune cose che lei dice mi fanno pensare che lei sottovaluti gli effetti delle liti, delle parole forti e dei rimproveri sulla libido, specie per un uomo che lei stessa definisce "molto fragile e sensibile".
Prenda in considerazione l'idea di una terapia di coppia da uno specialista che sia anche sessuologo. Se crede, ci scriva ancora. Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 02/04/2019.
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