Stress e malattie autoimmuni
Buongiorno,
vorrei sottoporre alla vostra attenzione il mio caso.
Da diversi mesi sto soffrendo i dolori articolari e crisi depressive (non diagnosticate) dovute al persistere di questi dolori e ad un eccesso di stress in generale dovuto ad alcuni problemi economici e all'organizzazione del mio matrimonio.
Ho effettuato una visita da un reumatologo il quale mi ha prescritto una cura cortisonica per sospetta endesoartrite alla mano dx e alcune analisi del sangue.
Da queste analisi è venuto fuori un valore degli anticorpi ANA molto alto (1/2650).
Premesso che sono in attesa di approfondimenti, vorrei sapere se fosse possibile che, considerato che il resto dei valori sono tutti a posto, urine comprese, potrebbe essere possibile che questo innalzamento degli ANA dipenda da una sorta di esaurimento nervoso?
Grazie
vorrei sottoporre alla vostra attenzione il mio caso.
Da diversi mesi sto soffrendo i dolori articolari e crisi depressive (non diagnosticate) dovute al persistere di questi dolori e ad un eccesso di stress in generale dovuto ad alcuni problemi economici e all'organizzazione del mio matrimonio.
Ho effettuato una visita da un reumatologo il quale mi ha prescritto una cura cortisonica per sospetta endesoartrite alla mano dx e alcune analisi del sangue.
Da queste analisi è venuto fuori un valore degli anticorpi ANA molto alto (1/2650).
Premesso che sono in attesa di approfondimenti, vorrei sapere se fosse possibile che, considerato che il resto dei valori sono tutti a posto, urine comprese, potrebbe essere possibile che questo innalzamento degli ANA dipenda da una sorta di esaurimento nervoso?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
Ormai è ben noto alla comunità scientifica internazionale medica e psicologica che esperienze acute e/o croniche di stress abbiano un peso rilevante nel comportarsi da co-fattori nello sviluppo e progressione di circa 40 malattie autoimmuni. Il nostro sistema immunitario è strettamente connesso con quello nervoso centrale e alterazioni psicologiche di quest’ultimo determinano ricadute negative sugli anticorpi.
Tutt’oggi molte riviste di reumatologia e studi condotti ad Harvard e Milano confermano l’esistenta di tale legame.
Pensi che circa il 70/75% di persone che presentano una malattia autoimmune sperimenta sintomi psicopatologici come elevati livelli di: stess, ansia, depressione etc etc. Se non erro ne parla un recente studio, pubblicato su nature, condotto al Boston Children’s Hospital.
Tuttavia, dato che come spesso uso ripetere conosciamo al momento solo il 20% del cervello, non sono ancora chiari i meccanismi per i quali un forte stress mentale diventa (badi bene: non sempre) un apripista per una malattia automminune e/o infiammatoria cronica.
Quindi, la risposta alla sua domanda finale è SI e diventerebbe basilare, se ci dovessero esserci sviluppi diagnostici di conferma di una patologia autoimmune che facesse riferimento, oltre al reumatologo, anche ad un collega psicologo psicoterapeuta per decrementare sintomi stress-correlati e, forse (sottolineo: forse, in base a quanto le ho detto) tenere a bada una eventuale patologia autoimmune. Oggi per fortuna si inizia a parlare di scienza della cura integrata con una disciplina affascinante chiamata psiconeuroendocrinoimmunologia che mette al centro di tutto la necessità che operatori sanitari: medici e psicologi/psicoterapeuti svolgano un lavoro sinergico per il benessere del paziente.
Per completare aggiungo che una pratica meditativa di origine orientale (successivamente trasformata è adattata agli stili di vita occidentali) come la mindfulness potrebbe (sempre a discrezione del medico o del Collega psicoterapeuta) tornarle utile https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/520-mindfulness.html
Questa pratica è stata ampliata mediante protocollo: Mindfulness Based stress reduction (MBSR), eventualmente da associare alle terapie mediche.
Il protocollo terapeutico, applicato da molti colleghi che si interessano di mindfulness è utilizzato per una varietà di patologie correlate o fonti di stress quali: dolori cronici, malattie cardiovascolari, , ipertensione, cefalee, disturbi del sonno, disturbi digestivi/gastrointestinali, malattie autoimmuni etc etc etc.
Oltretutto,
trova applicazione anche nelle problematiche psicologiche: ansia, depressione, attacchi di panico e in generale in tutte le situazioni di vita difficili di breve o lunga durata.
Molte ricerche scientifiche hanno avvalorato e convalidato una sensibile riduzione della sintomatologia esposta dal paziente mediante l’applicazione di tale protocollo terapeutico.
Cordiali saluti e in bocca al lupo!
Ormai è ben noto alla comunità scientifica internazionale medica e psicologica che esperienze acute e/o croniche di stress abbiano un peso rilevante nel comportarsi da co-fattori nello sviluppo e progressione di circa 40 malattie autoimmuni. Il nostro sistema immunitario è strettamente connesso con quello nervoso centrale e alterazioni psicologiche di quest’ultimo determinano ricadute negative sugli anticorpi.
Tutt’oggi molte riviste di reumatologia e studi condotti ad Harvard e Milano confermano l’esistenta di tale legame.
Pensi che circa il 70/75% di persone che presentano una malattia autoimmune sperimenta sintomi psicopatologici come elevati livelli di: stess, ansia, depressione etc etc. Se non erro ne parla un recente studio, pubblicato su nature, condotto al Boston Children’s Hospital.
Tuttavia, dato che come spesso uso ripetere conosciamo al momento solo il 20% del cervello, non sono ancora chiari i meccanismi per i quali un forte stress mentale diventa (badi bene: non sempre) un apripista per una malattia automminune e/o infiammatoria cronica.
Quindi, la risposta alla sua domanda finale è SI e diventerebbe basilare, se ci dovessero esserci sviluppi diagnostici di conferma di una patologia autoimmune che facesse riferimento, oltre al reumatologo, anche ad un collega psicologo psicoterapeuta per decrementare sintomi stress-correlati e, forse (sottolineo: forse, in base a quanto le ho detto) tenere a bada una eventuale patologia autoimmune. Oggi per fortuna si inizia a parlare di scienza della cura integrata con una disciplina affascinante chiamata psiconeuroendocrinoimmunologia che mette al centro di tutto la necessità che operatori sanitari: medici e psicologi/psicoterapeuti svolgano un lavoro sinergico per il benessere del paziente.
Per completare aggiungo che una pratica meditativa di origine orientale (successivamente trasformata è adattata agli stili di vita occidentali) come la mindfulness potrebbe (sempre a discrezione del medico o del Collega psicoterapeuta) tornarle utile https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/520-mindfulness.html
Questa pratica è stata ampliata mediante protocollo: Mindfulness Based stress reduction (MBSR), eventualmente da associare alle terapie mediche.
Il protocollo terapeutico, applicato da molti colleghi che si interessano di mindfulness è utilizzato per una varietà di patologie correlate o fonti di stress quali: dolori cronici, malattie cardiovascolari, , ipertensione, cefalee, disturbi del sonno, disturbi digestivi/gastrointestinali, malattie autoimmuni etc etc etc.
Oltretutto,
trova applicazione anche nelle problematiche psicologiche: ansia, depressione, attacchi di panico e in generale in tutte le situazioni di vita difficili di breve o lunga durata.
Molte ricerche scientifiche hanno avvalorato e convalidato una sensibile riduzione della sintomatologia esposta dal paziente mediante l’applicazione di tale protocollo terapeutico.
Cordiali saluti e in bocca al lupo!
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.3k visite dal 01/04/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.