Bambina che si morde le nocche
Buongiorno.
Sono il padre di una bambina di 10 anni, che frequenta regolarmente la V elementare. E' figlia unica.
E' da un po' di tempo che si pizzica o si succhia a si morde la nocca del dito medio di entrambe le mani tanto che ormai le ha rosse con una specie di callo.
Frequenta la scuola con ottimi risultati, i maestri ne parlano molto bene. E' accettata da tutti i compagni, gioca indifferentemente con i compagni che con le compagna. Viene invitata a tutte le feste e tutti vengono alla sua.
Fa nuoto con buoni risultati tanto che nei due anni è stata "promossa" per 4 volte al livello superiore.
Ha iniziato a studiare flauto ed ha appena passato gli esami.
Frequenta un laboratorio teatrale per bambini dove va più che volentieri.
Troppi impegni? Dice che le piacciono tutti e che non le pesano. Appena ha una soddisfazione, il passaggio di corso, l'esame andato bene, l'interrogazione riuscita non vede l'ora di raccontarlo a tutti entusiasta.
Però ha preso questa abitudine delle nocche. In asilo ha passato una fase in cui tossiva nervosamente, strizzava gli occhi e balbettava. Poi di colpo è passato tutto. La tosse si è ripresentata l'anno dopo ma come è venuta è anche andata via.
L'ambiente familiare è abbastanza sereno. Tra mia moglie e me non è tutto rose e fiori ma non ci sono discussioni e urla. Sulla sua educazione, anche se non siamo sempre d'accordo, cerchiamo di mantenere la stessa linea senza, se uno dice una cosa l'altra non lo contraddice.
Forse mia moglie punta molto sulla scuola, la fa vivere come una cosa importantissima, non si riesce mai a staccare,in ogni momento può fare una domanda sui compiti, sul cosa ha fatto, su cosa deve fare, parla con le altre mamme, si informa su quello che è successo e le chiede conferme o spiegazioni.
La figlia interrogata perchè si morde le necche ha risposto che è un antistress. Sul diario ha scritto che pensa che ogni tanto la mamma la odi.
Come si può affrontare questa situazione per aiutarla ad uscire?
Sono il padre di una bambina di 10 anni, che frequenta regolarmente la V elementare. E' figlia unica.
E' da un po' di tempo che si pizzica o si succhia a si morde la nocca del dito medio di entrambe le mani tanto che ormai le ha rosse con una specie di callo.
Frequenta la scuola con ottimi risultati, i maestri ne parlano molto bene. E' accettata da tutti i compagni, gioca indifferentemente con i compagni che con le compagna. Viene invitata a tutte le feste e tutti vengono alla sua.
Fa nuoto con buoni risultati tanto che nei due anni è stata "promossa" per 4 volte al livello superiore.
Ha iniziato a studiare flauto ed ha appena passato gli esami.
Frequenta un laboratorio teatrale per bambini dove va più che volentieri.
Troppi impegni? Dice che le piacciono tutti e che non le pesano. Appena ha una soddisfazione, il passaggio di corso, l'esame andato bene, l'interrogazione riuscita non vede l'ora di raccontarlo a tutti entusiasta.
Però ha preso questa abitudine delle nocche. In asilo ha passato una fase in cui tossiva nervosamente, strizzava gli occhi e balbettava. Poi di colpo è passato tutto. La tosse si è ripresentata l'anno dopo ma come è venuta è anche andata via.
L'ambiente familiare è abbastanza sereno. Tra mia moglie e me non è tutto rose e fiori ma non ci sono discussioni e urla. Sulla sua educazione, anche se non siamo sempre d'accordo, cerchiamo di mantenere la stessa linea senza, se uno dice una cosa l'altra non lo contraddice.
Forse mia moglie punta molto sulla scuola, la fa vivere come una cosa importantissima, non si riesce mai a staccare,in ogni momento può fare una domanda sui compiti, sul cosa ha fatto, su cosa deve fare, parla con le altre mamme, si informa su quello che è successo e le chiede conferme o spiegazioni.
La figlia interrogata perchè si morde le necche ha risposto che è un antistress. Sul diario ha scritto che pensa che ogni tanto la mamma la odi.
Come si può affrontare questa situazione per aiutarla ad uscire?
[#1]
Gentile utente
Lei domanda: "Troppi impegni?" Io le rispondo: "Probabilmente sì". A 10 anni una bambina dovrebbe pensare più al diverimento che ai doveri e agli impegni. Le dice che la madre dà molta importanza alla scuola e, mi pare di capire, al confronto con le altre bambine e le altre mamme.
Come certamente capirà, da qui non è possibile fornire un parere esasutivo senza un esame diretto. Per cui, considerati anche gli attriti fra lei e sua moglie che riferisce, sarebbe indicato un consulto con uno psicologo, preferibilmente dell'età evolutiva (ossia che si occupa di bambini) oppure un neuropsichiatra infantile.
Il comportamento di sua figlia potrebbe davvero esser dovuto a quanto lei stessa afferma, ossia un modo per scaricare l'ansia dovuta a un possibile eccesso di responsabilità che, ripeto, sarebbe certamente inaproppriato a quell'età, oppure alle difficoltà che percepisce nel rapporto fra i suoi genitori.
Ma solo delle visite di persona potranno chiarire il quadro e aiutarvi.
Cordiali saluti
Lei domanda: "Troppi impegni?" Io le rispondo: "Probabilmente sì". A 10 anni una bambina dovrebbe pensare più al diverimento che ai doveri e agli impegni. Le dice che la madre dà molta importanza alla scuola e, mi pare di capire, al confronto con le altre bambine e le altre mamme.
Come certamente capirà, da qui non è possibile fornire un parere esasutivo senza un esame diretto. Per cui, considerati anche gli attriti fra lei e sua moglie che riferisce, sarebbe indicato un consulto con uno psicologo, preferibilmente dell'età evolutiva (ossia che si occupa di bambini) oppure un neuropsichiatra infantile.
Il comportamento di sua figlia potrebbe davvero esser dovuto a quanto lei stessa afferma, ossia un modo per scaricare l'ansia dovuta a un possibile eccesso di responsabilità che, ripeto, sarebbe certamente inaproppriato a quell'età, oppure alle difficoltà che percepisce nel rapporto fra i suoi genitori.
Ma solo delle visite di persona potranno chiarire il quadro e aiutarvi.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile utente,
Si tratta a mio parere di una storia che ha avuto origine da tempo.
Balbuzie, tosse nervosa, strizzamento degli occhi, sono sintomi di una situazione che forse l'ansia le ha procurato quando era più piccola per motivi che ci sono sconosciuti.
Queste forme sono come l' enuresi e molti dicono, "poi passa". Ma non è vero che forme sintomatiche di tal genere non si riaffaccino più con altre manifestazioni, anche in una splendida e normalissima bambina.
Per quanto riguarda gli impegni che ha e le attività numerose che svolge, queste non potranno che arricchire la sua personalità. Ma se uno specialista (neuropsichiatra infantile direi) dovese leggerci in tutti questi impegni uno "sfogo di ansia", allora il problema va affrontato e discusso in un congruo numero di incontri, con lo stesso neuropsichiatra o uno psicoterapeuta specializzato nella terapia di bambini. Sua figlia non è malata, ma potrebbe avere ancora un'ansia pulsionale che la spinge a svolgere una serie infinita di attività. Un modo per sfogare ancora un'ansia nascosta. Come oscuri potrebbero essere i motivi che la producono.
Potremo riparlarne.
Cordiali saluti.
Si tratta a mio parere di una storia che ha avuto origine da tempo.
Balbuzie, tosse nervosa, strizzamento degli occhi, sono sintomi di una situazione che forse l'ansia le ha procurato quando era più piccola per motivi che ci sono sconosciuti.
Queste forme sono come l' enuresi e molti dicono, "poi passa". Ma non è vero che forme sintomatiche di tal genere non si riaffaccino più con altre manifestazioni, anche in una splendida e normalissima bambina.
Per quanto riguarda gli impegni che ha e le attività numerose che svolge, queste non potranno che arricchire la sua personalità. Ma se uno specialista (neuropsichiatra infantile direi) dovese leggerci in tutti questi impegni uno "sfogo di ansia", allora il problema va affrontato e discusso in un congruo numero di incontri, con lo stesso neuropsichiatra o uno psicoterapeuta specializzato nella terapia di bambini. Sua figlia non è malata, ma potrebbe avere ancora un'ansia pulsionale che la spinge a svolgere una serie infinita di attività. Un modo per sfogare ancora un'ansia nascosta. Come oscuri potrebbero essere i motivi che la producono.
Potremo riparlarne.
Cordiali saluti.
[#4]
Egregio Utente,
Penso che Lei non abbia altra scelta. Però prendersi cura di una bimba così piccola è molto difficile. Io mi avvalgo di una Insegnate specializzata che è eccezionalmente brava. Ma è nei pressi di Recanati in prov. di Macerata e quindi molto lontana da Lei e dalla sua bambina. Ne conosco molte altre ma solo questa sa fare dei giochi terapeutici e anche diagnostici con i bambini (efficaci e risolutivi).
Più che scuole di proveniena è la capacità della persona che fa terapia di svolgere un certo percorso, e la grande esperienza dell'Insegnante.
Quindi è difficile darLe indicazini precise al riguardo.
Deve iniziare con uno psicologo o psicoteraopeuta specializzato per la 1^ infanzia.
Arriverà a trovare quella o quello specialista che fa per lei.
Le auguro di trovarla al più presto.
Cordiali saluti e un bacione alla bimba.
Penso che Lei non abbia altra scelta. Però prendersi cura di una bimba così piccola è molto difficile. Io mi avvalgo di una Insegnate specializzata che è eccezionalmente brava. Ma è nei pressi di Recanati in prov. di Macerata e quindi molto lontana da Lei e dalla sua bambina. Ne conosco molte altre ma solo questa sa fare dei giochi terapeutici e anche diagnostici con i bambini (efficaci e risolutivi).
Più che scuole di proveniena è la capacità della persona che fa terapia di svolgere un certo percorso, e la grande esperienza dell'Insegnante.
Quindi è difficile darLe indicazini precise al riguardo.
Deve iniziare con uno psicologo o psicoteraopeuta specializzato per la 1^ infanzia.
Arriverà a trovare quella o quello specialista che fa per lei.
Le auguro di trovarla al più presto.
Cordiali saluti e un bacione alla bimba.
[#5]
Gentile Utente,
ho notato che nelle Sue mail lei tende ad utilizzare il "devo", al singolare. Quasi che sua moglie non avverta nel Suo stesso modo il problema della bimba. Forse mi sbaglierò, ma la prima cosa da fare sarebbe coinvolgere sua moglie in questa ricerca.
La pediatra mi sembra poi un'ottima risorsa, e con lei decidete se sia o meno il caso di sentire la Neuropsichiatria Infantile
Rimane però la cosa fondamentale: vostra figlia non è neonata, ha dieci anni sia per fare tante belle cose, ma anche per affrontare certi discorsi (con i dovuti modi) assieme ai genitori. Se siete preoccupati per certi suoi comportamenti penso che potreste parlarne direttamente con lei, coinvolgendola anche rispetto al fatto che pensate di sentire degli specialisti
ho notato che nelle Sue mail lei tende ad utilizzare il "devo", al singolare. Quasi che sua moglie non avverta nel Suo stesso modo il problema della bimba. Forse mi sbaglierò, ma la prima cosa da fare sarebbe coinvolgere sua moglie in questa ricerca.
La pediatra mi sembra poi un'ottima risorsa, e con lei decidete se sia o meno il caso di sentire la Neuropsichiatria Infantile
Rimane però la cosa fondamentale: vostra figlia non è neonata, ha dieci anni sia per fare tante belle cose, ma anche per affrontare certi discorsi (con i dovuti modi) assieme ai genitori. Se siete preoccupati per certi suoi comportamenti penso che potreste parlarne direttamente con lei, coinvolgendola anche rispetto al fatto che pensate di sentire degli specialisti
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 11.3k visite dal 09/02/2009.
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