Crisi di pianto- giorgia

vi scrivo perchè dopo l ultima crisi di oggi pomeriggio mi sono decisa a fare qualcosa... questo qualcosa non so cosa sarà... sedute dalla psicologa, iscrivermi a yoga... beh non so... vi scrivo proprio per avere consigli perchè ne ho proprio bisogno... le mie crisi di pianto quando sono iniziate?beh non ricordo, ma... da qualche anno.
sono sempre stata una ragazza emotiva e super sensibile. ogni giudizio degli altri, parola dura o offesa mi ha sempre ferito molto. do da sempre troppa importanza agli altri e ai loro giudizi. ultimamente pero non riesco piu a controllare le mie emozioni.sono una ragazza carina, faccio una bella vita a detta degli altri(mattina casa a studiare o all università, pomeriggio fino alla sera baby sitter, giusto il week end sono serena perche vedo il mio ragazzo) quindi infondo non so perche scoppio in lacrime... ho vent anni sono al secondo anno di università.voglio diventare insegnante per la scuola materna. ho una famiglia che mi vuole bene anche se soprattutto mio padre e mia sorella hanno caratteri molto nervosi (direi nevrotici) e ciò crea anche in me molto nervosismo. sono fidanzata con un ragazzo adorabile da 5 anni e mezzo e da settembre si è trasferito a roma, la mia città, da milano; tutto questo perchè dopo tanti anni di storia a distanza, iniziata quando eravamo "bambini", non riuscivamo piu a stare lontani, e lui ha avuto il coraggio di lasciare tutto per me, e ora studia qui a roma . ho un lavoretto da baby sitter nel pomeriggio che mi permette di avere dei soldi per conto mio senza pesare sui miei. e ... beh il punto debole della mia vita sono le amicizie. non ne ho mai avute tante ma negli ultimi anni mi sono ridotta quasi sola. ho una compagna di università con cui mi sento a mio agio e a cui voglio bene. una ragazza che ho conosciuto tramite mia sorella. e una vecchia amica delle scuole medie. ma con tutte e tre mi sento una volta al mese se va bene e stop. ecco il mio rapporto di amicizia con loro.inoltre ho una passione, il canto: vorrei tanto andare a un corso ma provo vergogna nel dover cantare davanti a qualcuno, canto solo davanti a mia sorella, e fuggo quindi da anni da questa mia passione.ma torniamo alle mie crisi. ultimamente i miei e il mio ragazzo mi dicono che mi offendo sempre, per ogni minima cosa, che penso sempre che tutti ce l hanno con me quando non è vero e questo sta rendendo il mio carattere insopportabile e antipatico. queste crisi di pianto mi capitano sopratutto in giorni di pioggia. in giorni in cui sono sotto pressione per esami o per qualcosa che mi angoscia. o quando discuto con i miei, col mio ragazzo o con le persone in generale e mi sento colpita nell'animo, nel piu profondo di me, il cuore comincia a andare veloce, gli occhi si riempiono di lacrime, la voce trema, non controllo piu le mie parole, ne i toni che utilizzo nel parlare, mi chiudo a riccio, mi metto sulle difensive, e piango piango come una fontana. succede che poi scappo e mi chiudo in qualche stanza perche provo vergogna per come sono, per quello che ho fatto...vi porto un esempio che mi ha molto segnata. quest anno a capodanno ero a casa del mio ragazzo a milano e un suo amico gli ha chiesto se andavamo a casa sua insieme a tanti amici che io non conoscevo. io molto timida ho detto subito al mio ragazzo che preferivo di no, e lui , credendo di farmi un favore, ha detto al suo amico al telefono che io ero molto timida e quindi di non farmi mettere a disagio e al centro dell attenzione dagli invitati. mentre ho sentito ciò sono scoppiata in lacrime, non so se per la vergogna nei confronti di quel suo amico e perchè il mio ragazzo mi ha fatta sentire inferiore, stupida, solo perchè timida.la mamma del mio ragazzo quando mi ha vista piangere ha voluto sapere cosa era accaduto e quando gliel ho detto ha sminuito il tutto dicendomi che non mi dovevo vergognare e che dovevo andare. per concludere ho continuato a piangere e non sono andata alla festa," costringendo" il mio ragazzo a passare il capodanno da solo con me.
inoltre, per dirla tutta, sono talmente timida che svengo quando devo essere interrogata davanti a un pubblico( esperienze scolastiche e universitarie), cerco di essere trasparente se possibile quando sono in gruppi di persone che non conosco, e per quanto sono timida e faccio spesso figuracce . perchè ho queste crisi? perche ho paura di tutti?di espormi e di mettermi in gioco?perche mi sento sempre osservata e criticata da tutti?mi sento odiata dal mondo perche inadatta e strana. forse ho bisogno di stimoli? di fare sport?di fare un corso di autostima? yoga è un buon rimedio? ho bisogno di tanti consigli vi prego.
giorgia
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Semplificando molto, il suo potrebbe essere il caso di una persona costituzionalmente molto sensibile, e che finora non si è sentita in grado di fare proprio quelle cose, che teme, ma che sole potrebbero aiutarla a inspessire la sua pelle troppo sottile e farla crescere davvero.

Non è una cosa risaputa, ma uno dei compiti dello psicologo è quello di fornire aiuto in questi casi. Per cui le suggerisco di contattare un collega nella sua zona per un parere.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Claudia Amato Psicologo, Psicoterapeuta 4
Gentile utente,
vorrei chiederle se è sempre stato così o se questa forma di timidezza è diventata così ingombrante nella sua vita in un momento particolate,ingombrante al punto tale da essere un vero limite x lei. Se dovesse essere così allora se può chiarirmi in quale momento è avvenuto, facendomi anche degli esempi.

Cordiali saluti

Dr.ssa Claudia Amato
Psicologa

[#3]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
vi ringrazio per le risposte molto gentili.
io sono timida da quando sono nata, tanto che sin dalle elementari le maestre sottolineavano questo mio "difetto"in modo poco carino e dandomi voti piu bassi del meritato perchè non partecipavo e tendevo a essere silenzios.
in seconda media mi sono iscritta a karate e ho notato che per i tre quattro anni che l ho fatto il mio carattere era leggermente piu sicuro di se; poi non so se perche mi ero stancata o perche "temevo" di fare davanti a tanta gente gli esami di passaggio alla cintura seguente o perche era diventato pericoloso e troppo violento, ho deciso di lasciarlo.come sempre ho preferito fuggire le mie paure piuttosto che affrontarle. e da allora niente piu sport e soprattutto mi rendo conto di essere diventata sempre piu timida.
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Tenga presente che la paura è proprio così: se lasciata a se stessa non rimane la stessa, ma aumenta. Quindi dovrebbe prendere una volta per tutte la decisione di far qualcosa, meglio se attraverso l'aiuto di uno specialista.

Cordiali saluti
[#5]
Dr.ssa Claudia Amato Psicologo, Psicoterapeuta 4
Intanto grazie per avermi dato delle delucidazioni... era un pò come pensavo, la sua timidezza ha origini antichissime e per di più non è stata aiuta a superarla incoraggiandola a mettersi in gioco, ma tutte le volte che qualcuno ne aveva l'opportunità tendeva a squalificarla, a sottolineare questa sua caratteristica come se era qualcosa di cui vergognarsi, l'ha fatto tante di quelle volte fino a farla vergognare veramente.
Allora io mi sento di dirle che la timidezza è un pregio che nel tempo si è andato perdendo, al suo posto io non mi vergognerei di essere timida, di arrossire, o di mostrare un imbarazzo quando si trova con persone che non conosce, è qualcosa che fa parte di lei e gli altri nel momento in cui la conoscono ne prendono contatto, non essendo sempre simpati a tutti alcuni ne possono fare un loro punto di forza x metterla a disagio altri possono semplicemente apprezzare la sua caratteristica.

Detto questo però non va dimenticato che una caratteristica non è un limite, solo noi possiamo farlo diventare tale nel momento in cui non riusciamo a reagire adeguatamente alle difficoltà che incontriamo, si può essere timidi ma avere conservato l'abilità di rispondere ad una provocazione o di sapersi relazionare con persone che non si conoscono, quando non si riesce a fare queste cose allora si è difronte un limite, nel senso che le nostre conoscenze sono sempre le stesse (LIMITATE) e non li ampliamo perchè non ci sentiamo a nostro agio con estranei, rischiando di ridurre sempre + le nostre relazioni sociali.
Avendo 21 anni dovresti condurre una vita fatta di amicizie, uscite, divertimenti... e tanto altro, credo che tu abbia riconosciuto queste tue difficoltà come espressione di un disagio, allora se è così sarebbe opportuno che tu ti rivolga a qualcuno x una consulenza psicologica.

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