Depressione dopo vacanza

Spettabili specialisti,
Vi scrivo affinché possiate darmi un parere su quanto accaduto. Sono stata in vacanza due settimane fa ospite di un amico, sin dalla prima sera ha posto in essere pesanti approcci, ma io non mi sono sottratta. Durante la vacanza ha voluto avere rapporti anali, io non ero d'accordo (era la prim volta), ma lui disse che dovevo provare. Quindi ha iniziato il rapporto, ma per il dolore piangevo e gli chiedevo di smettere, ma non lo fece. Il mattino seguente gli feci presente che avevo forti dolori, ma zero compassione, mi disse solo che era normale. La sera dopo stessa cosA, senza protezioni, Anche in quest'occasione chiesi di smettere, ma lui rispose che non poteva e mi venne dentro. La mattina successiva, senza dirmi una pArola, prese ancora l'iniziativa di prendermi da dietro. Poiché il dolore era lancinante dovetti urlare per ben due volte no affinché si fermasse.Poi ci siamo congedati e ognuno per la sua strada. Arrivata a casa, mi sono sentita un grande vuoto dentro. Mi sento stupida per non aver detto esplicitamente che non volevo. Dall'altro lato non capisco perché sia così scossa, ma non riesco a riprendere la mia vita. Tuttavia riconosco che non è capitato nulla di così grave, ma sto a terra, penso il 90% del mio tempo a questa vacanza. Grazie per l'ascolto.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Lei ha fatto cose che (forse) non desiderava fare.
(Forse) non è riuscita a sottrarsi,
magari allontanandosi fisicamente da quella casa
la mattina successiva al primo episodio.

Quale ritiene possa essere la causa di ciò? Intendo dire del Suo mancato allontanamento?
Oppure del Suo mancato sottrarsi con decisione a situazioni non di Suo gradimento?
Il vuoto riguarda ciò?

Ovviamente ci sarebbero miliardi di osservazioni da fare sul comportamento di lui, ma
- come Lei ben sa -
noi qui ci occupiamo di chi ci scrive,
e dunque della Sua "Depressione dopo vacanza" (titolo).
Di lui si potrebbe dire "se lo conosci lo eviti", sulla base di quanto Lei riferisce.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Gentile dottoressa,
Ringrazio per la celere risposta. Ero in un paese straniero da sola e quella persona era il mio unico punto di riferimento. Sono rimasta perché speravo (in cuor mio) che cambiasse atteggiamento, che diventasse più dolce. Purtroppo tendo a essere molto passiva nelle situazioni e a far decidere gli altri. Dopo chr ha avuto il primo rapporto anale senza precauzioni, ho pensato che fosse impossibile che stessi permettendo una cosa del genere. Il giorno dopo ho pianto tutto il pomeriggio per il dolore, e per quanto sia stupida a non aver detto no, mettendo pure a rischio la mia salute. D'altro canto mi chiedo come può un ragazzo proseguire quando vede che la ragazza sta soffrendo visibilmente: ho trovato ciò una cosa molto maleducata. Tutto ciò genera un forte dolore in me.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Forse Lei stessa starà pensando che Le occorre lavorare sui propri "confini"
al fine di rafforzarli.

Forse Le capiterà nuovamente
- come a tutti del resto -
di incontrare altre persone che Lei definisce "maleducate"
e che io definisco "violente".
Pensare che Lei è in grado di rafforzarsi servirebbe a lenire un po' il Suo "forte dolore"?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
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Utente
Utente
Gentile Dott.ssa,
Sicuramente per il futuro mi aiuterà ciò, ossia lavorare sulla mia assertività. Ora mi chiedo solo se sia normale che dopo due settimane ripensi a questa cosa in continuazione. Cercando di immaginari possibili decorsi alternativi. È possibile che una cosa del genere sia stata così traumatica?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
"così traumatica...",

Il trauma non sta tanto nelle cose in sè,
quanto nei significati che essse hanno per noi:
fiducia tradita?
relazione di amicizia che si palesa tutt'altro?
assenza di empatia?
delusione da sè?
....?
....?

Ma in ogni caso occorre evitare che divenga un pensiero ossessivo.

Dott. Brunialti