Aiutatemi sono stupido

Salve, sono un ragazzo di 22 anni che sta passando un brutto periodo. Sono sempre stato un ragazzo timido e riservato che passava le giornate davanti ai videogiochi o a disegnare. Mi sono diplomato in un istituto tecnico con un buon voto ma dopo la maturità non avevo la più pallida idea di come continuare. Ho provato ad iscrivermi ad una facoltà di economia perché è una di quelle che offrono più sbocchi lavorativi. Facoltà che ho poi abbandonato perché non mi piaceva, non la sentivo mia. Mi sono iscritto poi ad un'accademia di disegno artistico e digitale che sto ancora frequentando, sono al terzo anno. Durante questi tre anni sono migliorato molto in alcuni punti: abilità nel disegno, estroversione e fisico (palestra). Ma ecco che arrivano i problemi che rendono sensato questo consulto. Non ho quasi mai avuto esperienze sentimentali e sto sempre da solo (anche perché l'accademia prevede molto lavoro da casa). Penso sempre che avrei dovuto continuare con economia perché mi manca l'ambiente universitario in cui si conoscono molti ragazzi e ragazze. Penso che non avrei dovuto seguire le mie passioni che mi hanno ridotto così, a piangere in un sito alle 2 di notte e non so neanche se riceverò una risposta. Inoltre odio i pochi amici che ho perché sono stupidi, mi sento stupido anch'io, vorrei cambiare aria ma non posso. Sto iniziando anche a odiare la scuola che faccio e sto perdendo la passione (non so più cosa mi piace bla bla bla, ne ho letti mille che si lamentano così). Sento di aver deluso i miei genitori che ci tenevano al vedermi studiare in una università, la mia vita è tutta sbagliata, la vedo scorrere come acqua (cosa sono un poeta adesso?). Non riesco a farmi avanti con le ragazze anche se sono un bel ragazzo molto alto, mi sento come bloccato e la depressione non aiuta, non posso ubriacarmi ogni volta! Ho lasciato sfuggire una ragazza bellissima perché sono un idiota, mi sento di essere maturato tardi. Dopo la fine dell'accademia cosa farò? Non sono ancora pronto per lavorare come disegnatore, non sono mai pronto per niente.
Cercherò un lavoro a caso? Il fatto è che quando fra 50 anni ripercorrerò la mia vita (sempre se sarò ancora vivo) vorrei che l'esperienza dell'università sia tra le altre ma forse ormai è tardi e dovrei semplicemente rimboccarsi le maniche in quello che sto facendo (nel caso mi dovessi iscrivere farei grafica). E poi non vorrei fare spendere altri soldi a mio padre. Sento che il tempo scorre troppo veloce, vorrei fermarlo per qualche anno così sa pensare tranquillo. I miei pensieri, paranoie mi deconcentrano dal lavoro per la scuola, sto lavorando poco e male ultimamente... Non so se sono adatto a qualsiasi cosa io faccia, non so se sono adatto alla vita! (non mi voglio suicidare). Il mio futuro è incerto, sento che avrei dovuto scegliere la strada più tranquilla e coerente.
Vi prego aiutatemi in qualche modo, qualche parola di conforto...
Sono sia intelligente che stupido
Sono un INTP se vi dovesse servire
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Caro ragazzo, lei mi dà l'impressione di essere "esaurito", come si diceva una volta.
Indulge in fantasiose autodiagnosi come quella di INTP... Quanto male ha fatto il grande Jung senza volerlo, a chi preferisce credere che le personalità siano fisse come ruoli teatrali!
Lei detesta i suoi amici perché "stupidi". Non ci parla di relazioni sentimentali. Si rammarica di non aver fatto l'università... ma aveva scelto una facoltà del tutto estranea ai suoi interessi, mi pare. Del resto anche i suoi interessi ora le danno noia, e sembra aver scelto un corso di studi che la costringe alla solitudine, mentre gli ambienti artistici sono di solito pieni di persone creative.
Naturalmente il colloquio con uno psicologo strategico l'aiuterebbe a vedere molte cose con maggior chiarezza, ma a me sembra che come molti della sua età e della nostra epoca, soprattutto se vivono nel letargo ipnotico della provincia, lei non si dia la spinta per crescere, esplorare il mondo, rischiare, scoprire sé stesso e gli altri per davvero.
Ai suoi pensieri per metà da bambino (si rammarica per la delusione inferta ai genitori per non aver fatto l'università) e per metà da vecchio (fra cinquant'anni vorrebbe ricordare gli studi universitari) lei non oppone un vitale "qui ed ora".
Scrive che va in palestra: ha controllato il suo tasso di cortisolo? Prende qualche integratore? Si ubriaca spesso quando si sente giù, come lascia trapelare dalla sua lettera?
Fossi in lei, per prima cosa guarderei non la mia personalità, ma il mio stato di salute, facendomi prescrivere un bel check-up dal medico di famiglia. Lo spleen non è sempre soltanto depressione, lo sa?
Dopo aver appurato che sta bene, e se le occorre qualcosa per stare ancora meglio, cominci, intanto, a rimuginare meno e a vivere di più.
Cinquant'anni fa i ragazzi della sua età si mettevano lo zaino in spalla e andavano in giro per il mondo. Adesso sembra che sia troppo spaventoso perfino andare a studiare a spese di mamma e papà nella città vicina, mentre è congeniale alla giovinezza il piacevole brivido di sentirsi vivere.
Ci scriva ancora, e ci faccia sapere come va. Auguri!

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com