Madre ipercritica
Buongiorno,
ho 29 anni, scrivo per avere un consiglio.
Si tratta del rapporto che ho con mia madre: io le voglio bene e so per certo che anche lei me ne vuole, però spesso si comporta in modo assolutamente e totalmente ipercritico. La cosa mi fa stare molto male: con lei non si può mai parlare e tutte le volte che ci provo mi scansa con un motivo sempre diverso (dal mal di testa, al dover rispondere a messaggi, al fatto che non può seguirmi perché deve guardare il film alla tv...). è sempre stata estremamente iperprotettiva nei miei confronti, fin da piccola (non voleva mandarmi spesso a casa delle amiche, ho saltato alcune gite scolastiche che a lei potevano sembrare troppo pericolose, ho dovuto combattere tantissimo per guidare la macchina). è una persona molto brava nel suo lavoro, la cercano spesso ed è diventata un punto di riferimento molto importante per i suoi colleghi.è un po' stressata e molte volte è ansiosa e intrattabile, perché molto stanca. io però a volte ci vorrei parlare senza essere criticata per tutto quello faccio o non considerata (quando va bene). Vorrei poter avere con lei uno scambio maturo, raccontarle anche le mie cose personali senza essere redarguita come una quindicenne da rimproverare, ma per ricevere consigli costruttivi, non critiche distruttive ("non sei normale", "sei pazza, ma chi ti prende", "hai un sacco di problemi"). Tutte le volte che provo a parlare diventa quasi isterica, mi fa innervosire, quasi mi prende in giro, mi sento sempre una cretina. Ha sempre preteso tanto da me e io ho sempre cercato di accontentarla, ma ora mi sono stancata di cercare la sua approvazione: lei comunque ci tiene sempre tanto a lanciarmi la sua frecciatina, non si risparmia mai.
Mio padre dice che dovrei lasciarmi scivolare queste risposte, ma io non ci riesco e ci sto male: possibile che non ci sia la maniera di parlare normalmente?
In questo periodo, poi, la tensione è ancora più alta, perché ho cominciato ad avere una nuova relazione, dopo non moltissimo tempo che la mia precedente è terminata: sono stata un anno e mezzo con una persona che mi ha fatto stare male, un tipico "narcisista", che mi ha sempre trattata male. Non so come ho fatto a starci, me ne sono allontanata nel momento in cui mi sono accorta che non ne potevo più, che non era amore, ma dipendenza. Secondo il rigido codice etico di madre, dopo tutto questo (visto tutto il tempo che ci sono stata e che stavamo quasi per andare a vivere insieme), avrei dovuto stare da sola almeno un anno, non conoscere nessun altro e nemmeno pensare di frequentare qualcuno, altrimenti significa che del mio ex non me ne è mai importato nulla fin dall'inizio. A me, sinceramente, sembra un atteggiamento un po' esagerato, un po' tranchant: io capisco che lei voglia proteggermi, ma la vita va avanti e non si sa cosa possa succedere, nonostante gli errori del passato. Cosa mi consigliate di fare?
ho 29 anni, scrivo per avere un consiglio.
Si tratta del rapporto che ho con mia madre: io le voglio bene e so per certo che anche lei me ne vuole, però spesso si comporta in modo assolutamente e totalmente ipercritico. La cosa mi fa stare molto male: con lei non si può mai parlare e tutte le volte che ci provo mi scansa con un motivo sempre diverso (dal mal di testa, al dover rispondere a messaggi, al fatto che non può seguirmi perché deve guardare il film alla tv...). è sempre stata estremamente iperprotettiva nei miei confronti, fin da piccola (non voleva mandarmi spesso a casa delle amiche, ho saltato alcune gite scolastiche che a lei potevano sembrare troppo pericolose, ho dovuto combattere tantissimo per guidare la macchina). è una persona molto brava nel suo lavoro, la cercano spesso ed è diventata un punto di riferimento molto importante per i suoi colleghi.è un po' stressata e molte volte è ansiosa e intrattabile, perché molto stanca. io però a volte ci vorrei parlare senza essere criticata per tutto quello faccio o non considerata (quando va bene). Vorrei poter avere con lei uno scambio maturo, raccontarle anche le mie cose personali senza essere redarguita come una quindicenne da rimproverare, ma per ricevere consigli costruttivi, non critiche distruttive ("non sei normale", "sei pazza, ma chi ti prende", "hai un sacco di problemi"). Tutte le volte che provo a parlare diventa quasi isterica, mi fa innervosire, quasi mi prende in giro, mi sento sempre una cretina. Ha sempre preteso tanto da me e io ho sempre cercato di accontentarla, ma ora mi sono stancata di cercare la sua approvazione: lei comunque ci tiene sempre tanto a lanciarmi la sua frecciatina, non si risparmia mai.
Mio padre dice che dovrei lasciarmi scivolare queste risposte, ma io non ci riesco e ci sto male: possibile che non ci sia la maniera di parlare normalmente?
In questo periodo, poi, la tensione è ancora più alta, perché ho cominciato ad avere una nuova relazione, dopo non moltissimo tempo che la mia precedente è terminata: sono stata un anno e mezzo con una persona che mi ha fatto stare male, un tipico "narcisista", che mi ha sempre trattata male. Non so come ho fatto a starci, me ne sono allontanata nel momento in cui mi sono accorta che non ne potevo più, che non era amore, ma dipendenza. Secondo il rigido codice etico di madre, dopo tutto questo (visto tutto il tempo che ci sono stata e che stavamo quasi per andare a vivere insieme), avrei dovuto stare da sola almeno un anno, non conoscere nessun altro e nemmeno pensare di frequentare qualcuno, altrimenti significa che del mio ex non me ne è mai importato nulla fin dall'inizio. A me, sinceramente, sembra un atteggiamento un po' esagerato, un po' tranchant: io capisco che lei voglia proteggermi, ma la vita va avanti e non si sa cosa possa succedere, nonostante gli errori del passato. Cosa mi consigliate di fare?
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"Mio padre dice che dovrei lasciarmi scivolare queste risposte, ma io non ci riesco e ci sto male: possibile che non ci sia la maniera di parlare normalmente? "
Condivisibile la proposta del papà e aggiungo anche che è senz'altro possibile che non ci sia la maniera di parlarne come Lei che scrive vorrebbe. La mamma non si sta ponendo alcun tipo di domanda o di problema, non perchè sia cattiva (e vorrei sottolineare questo aspetto fondamentale). Semplicemente non ce la fa, non ci arriva a comprendere quanto per Lei sia doloroso.
Ma questa è la mamma. Invece, Lei che che vuole fare?
Se riuscisse a seguire il suggerimento del papà, è probabile che anche la mamma riuscirà a rendersi conto che c'è un notevole cambiamento in Lei e nella vostra relazione e di conseguenza potrebbe adattarsi.
Come spiega il fatto di essere stata con quel fidanzato a lungo? Ha a che vedere con la mamma?
Condivisibile la proposta del papà e aggiungo anche che è senz'altro possibile che non ci sia la maniera di parlarne come Lei che scrive vorrebbe. La mamma non si sta ponendo alcun tipo di domanda o di problema, non perchè sia cattiva (e vorrei sottolineare questo aspetto fondamentale). Semplicemente non ce la fa, non ci arriva a comprendere quanto per Lei sia doloroso.
Ma questa è la mamma. Invece, Lei che che vuole fare?
Se riuscisse a seguire il suggerimento del papà, è probabile che anche la mamma riuscirà a rendersi conto che c'è un notevole cambiamento in Lei e nella vostra relazione e di conseguenza potrebbe adattarsi.
Come spiega il fatto di essere stata con quel fidanzato a lungo? Ha a che vedere con la mamma?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
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Ex utente
La ringrazio per la sua risposta. Sinceramente, non mi sono mai posta questo dubbio, che in realtà mi sembra molto lecito, non ci avevo mai pensato in questi termini: non saprei, è probabile che fossi alla ricerca di qualcosa, così a caldo non saprei risponderle.
So solo che in me c'è un grande desiderio di essere capace di seguire il consiglio di mio padre: vorrei veramente essere meno vulnerabile alle critiche. Non c'è mai qualcosa che va bene in quello che faccio e anche quando vuole darmi un consiglio lo fa in un modo talmente irritante e giudicante che mi ci vuole un po' a estrapolare quello che appunto voleva essere solo un consiglio. eppure ho quasi 30 anni, in questo senso mi sento una bambina, però sono stanca di stare in un ambiente a volte così pesante ed esaurito. è come se non concepisse che le persone non agiscono secondo la loro sensibilità, ma come reagirebbe lei (che è giusto in assoluto) secondo una fantomatica logica sociale (che "non è normale" non seguire).
Ma io sono contentissima di avere trovato questa nuova relazione: anzi, sono felice di aver commesso tutti gli errori che ho commesso in passato, visto che mi hanno portato a conoscere una persona meravigliosa. Ma questo mia madre non lo capirà mai e continuerà (parole sue) "a non essere assolutamente d'accordo"
So solo che in me c'è un grande desiderio di essere capace di seguire il consiglio di mio padre: vorrei veramente essere meno vulnerabile alle critiche. Non c'è mai qualcosa che va bene in quello che faccio e anche quando vuole darmi un consiglio lo fa in un modo talmente irritante e giudicante che mi ci vuole un po' a estrapolare quello che appunto voleva essere solo un consiglio. eppure ho quasi 30 anni, in questo senso mi sento una bambina, però sono stanca di stare in un ambiente a volte così pesante ed esaurito. è come se non concepisse che le persone non agiscono secondo la loro sensibilità, ma come reagirebbe lei (che è giusto in assoluto) secondo una fantomatica logica sociale (che "non è normale" non seguire).
Ma io sono contentissima di avere trovato questa nuova relazione: anzi, sono felice di aver commesso tutti gli errori che ho commesso in passato, visto che mi hanno portato a conoscere una persona meravigliosa. Ma questo mia madre non lo capirà mai e continuerà (parole sue) "a non essere assolutamente d'accordo"
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.6k visite dal 19/03/2019.
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