Orientamento sessuale

Salve a tutti, nell' ultimo anno ho iniziato ad avere forti dubbi sul mio orientamento sessuale. Ho iniziato a prendere coscienza delle mie sensazioni ed emozioni quando ho iniziato a provare sentimenti molto forti per la mia migliore amica tant' è che sognavo di farci l' amore, baciarla o dirle ti amo nei anche nell' ultimo periodo che stavo con il mio ex ragazzo. Mi sono resa conto di quanto io probabilmente abbia ignorato dei determinati segnali (anche in passato, quando ero più piccola, con un' altra amica con la quale avevo un legame molto forte) sia per paura che perchè non fossi ancora pronta ad affrontare questa cosa (ammetto che ho sempre pensato che se mi fosse capitato di avere un rapporto con una donna ci sarei stata perchè mi incuriosisce parecchio l esperienza) sono mesi che ho come la sensazione di qualcosa che si risveglia in me, e ho come la sensazione di ripartire da zero e di avere una seconda adolescenza.
Ho sempre avuto relazioni con uomini (non particolarmente soddisfacenti ne in senso emotivo sia in senso fisico) A luglio 2018 ho terminato la mia ultima relazione con un uomo e ho preso la decisione di andare da una terapista per capire i motivi percui io scelgo sempre uomini "sbagliati" e mi imbatto in relazioni distruttive. (ora per motivi economici ho smesso di andarci)... abbiamo analizzato molto il mio rapporto con i miei genitori divorziati, mio padre totalmente assente, non lo vedo da anni, e mia madre che è opprimente e non molto in grado di autogestirsi e per la maggior parte mi sento che sono io a farle da madre, e quindi riflettendo la mia domanda è questa, quanto può il rapporto con i genitori influenzare l' orientamento sessuale di un figlio? ...è possibile che io sia confusa e non sono sicura di cosa mi piace a "causa" del rapporto non facile che ho con loro?.. e se si, come posso fare maggiore chiarezza? quale domande mi devo porre per arrivare ad una maggiore consapevolezza di quello che sono?...spero di essere stata il più chiara possibile e vi ringrazio in anticipo. Un saluto
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Lei ci chiede:
"la mia domanda è questa, quanto può il rapporto con i genitori influenzare l' orientamento sessuale di un figlio? ...è possibile che io sia confusa e non sono sicura di cosa mi piace a "causa" del rapporto non facile che ho con loro?.. "

La formazione dell'orientamento sessuale è un puzzle nel quale,
tra l'altro,
entra anche la relazione con i genitori.

Lei è stata in psicoterapia, se ben intendo:
"..terapista ..(ora per motivi economici ho smesso di andarci)... abbiamo analizzato molto il mio rapporto con i miei genitori.."
Come mai non è andata a fondo della domanda che ora si pone?

Solamente riprendendo il percorso potrebbe rispondere alla domanda:
"e se si, come posso fare maggiore chiarezza?.."
anche presso la Psicologa del Consultorio (gratuito).

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Salve, la ringrazio per la celere risposta.

Non sono andata a fondo della questione perchè sono più sicura solo ora di quello che provo, ho interrotto le sedute 4 mesi fa ed ero arrivata solo ad accennare alla dottoressa di questa questione. Ho interrotto le sedute a novembre per motivi lavorativi ed economici, sono rimasta anche qualche mese senza occupazione quindi non potevo più permettermi 80 euro a settimana, inoltre si avevo già pensato a rivolgermi al Consultorio ma speravo anche di poter avere qualche consiglio rapido online o spunto su cui riflettere.
Un saluto, grazie mille
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

volentieri ecco uno "spunto su cui riflettere".

Ritengo, in qualità di sessuologa clinica, che sia importante sviluppare nei bambini e nelle bambine sia la parte maschile sia quella femminile; solamente così ogni persona, indipendentemente dal genere di appartenenza, sarà forte e dolce contemporaneamente.

Quando una delle due parti non si sviluppa adeguatamente, la prima cosa che mi chiedo è se il genitore "corrispondente" (quello dello stesso sesso del figlio/a) sia (stata) una figura significativa.
Intendo dire che se un maschietto, oltre ad essere dolce e sensibile (bellissimo!) non è in grado di apprezzare anche il resto: giochi di movimento, di corporeità, di contatto con la terra ecc, mi chiedo se il padre (la figura paterna di qualsiasi tipo, il "codice paterno" diceva Fornari) sia psicologicamente presente e in grado di trasmettere al bimbo la positività della forza, della determinazione, della scoperta del mondo, del padroneggiare gli elementi... tutte caratteristiche che - peraltro - sarebbe bello che pure le femmine avessero o fossero messe nelle condizioni di acquisire.

Certo, in questo percorso le "gabbie normative" entro le quali i maschi oggi sono rinchiusi sono molto più costrittive di quelle delle femmine: una bambina può giocare a casetta e anche alla guerra, travestirsi da soldato o da principassa; un maschio se fa giochi non strettamente maschili paga il prezzo di essere preso in giro.
Per gli educatori resta da interrogarsi quali opportunità di gioco, relazionali ecc. mettere in atto affinchè tutti gli aspetti della personalità e le opportunità evolutive trovino il nutrimento adeguato per potersi sviluppare e per poter garantire così una vita adulta - di persona, di coppia - ricca ed equilibrata.

Detto ciò,
quando potrà proseguire di persona il Suo percorso psy,
riceverà un aiuto per mettere a fuoco elementi Suoi specifici,
della Sua storia e del Suo oggi,
sui quali poter lavorare
- o per accettare,
- o per modificare.

Se ci sono dubbi ulteriori,
li esprima tranquillamente.

Dott. Brunialti
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Utente
Utente
grazie mille dottoressa per lo spunto, sicuramente continuerò il mio percorso psy per fare chiarezza, un saluto
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Saluti cari, e..
buon percorso!