Ansie, paure e rassegnazioni sulla sessualità
Salve a tutti
Da sempre il mio rapporto con la sessualità è alquanto confuso. In un certo senso, i miei pensieri erotici e le mie attrazioni la si può suddividere in 3 "categorie":
-Bisessualità (nulla di strano fin qui)
-Transessualità (mi piacerebbe essere una ragazza)
-BDSM (mi eccito a immaginarmi schiavo di una ragazza)
Fino a poco fa, nonostante questa varietà di gusti, vivevo tutto sommato serenamente, lasciando ciascuna personalità sfogarsi a piacere. Ma nell'ultimo periodo si sono scatenate una serie di ansie e tristezze che mi stan logorando.
Dal lato bisessuale sono sconsolato e affranto perchè non sono mai riuscito ad avere relazioni o rapporti. Mi sento inadeguato, quando vedo una ragazza bella o che magari può interessarmi il mio pensiero è "tanto non ce la farò mai, non ho speranze", e quando provo a masturbarmi è come se una vocina mi dicesse "pfff figurati, non succederebbe mai quello che stai fantasticando". E nemmeno a ragazzi andrebbe meglio, visto che i miei genitori sono alquanto chiusi mentalmente e non accetterebbero una relazione omosessuale. Queste cose (soprattutto la prima, quella riguardo le ragazze) mi mettono tristezza e sento un'ansia quasi costante in sottofondo.
Dal lato transessuale, oltre alla certezza che i miei pensieri non potrebbero mai realizzarsi perchè non me la sento di operarsi, ho paura di perdere il controllo e dimenticarmi la parte maschia di me, sono un ragazzo e tale rimango.
Dal lato BDSM ho pure qui una duplice paura. La prima è che questi miei piaceri si trasformino in dipendenze e manie se dovessi avere esperienze a riguardo, che diventino un pensiero fisso e incontrollabile. Dall'altra sono in conflitto con la mia coscienza: come posso dare i miei soldi così a caso mentre la mia famiglia naviga in pessime acque? Devo pensare prima ai miei genitori e al mio futuro!
Mentre scrivo tutto questo mi sento a disagio e percepisco una paura/blocco che mi impedisce di essere ancora più esplicito.
Tutte queste ansie o pensieri sono ormai quasi costanti, in misura più o meno forte. Si attutiscono fino quasi a scomparire quando esco con i miei amici: in questi due giorni sono uscito la sera, ho riso, fatto battute, e mi sono divertito come sempre; ma quando mi ritrovo senza nulla da fare ecco che un malessere generale affiora in me, e per quanto certo di tenerlo a bada, sento che in sottofondo è presentr.
Cosa posso fare? Come domare questi fantasmi, queste mie paure e rassegnazioni?
A risentirci
Da sempre il mio rapporto con la sessualità è alquanto confuso. In un certo senso, i miei pensieri erotici e le mie attrazioni la si può suddividere in 3 "categorie":
-Bisessualità (nulla di strano fin qui)
-Transessualità (mi piacerebbe essere una ragazza)
-BDSM (mi eccito a immaginarmi schiavo di una ragazza)
Fino a poco fa, nonostante questa varietà di gusti, vivevo tutto sommato serenamente, lasciando ciascuna personalità sfogarsi a piacere. Ma nell'ultimo periodo si sono scatenate una serie di ansie e tristezze che mi stan logorando.
Dal lato bisessuale sono sconsolato e affranto perchè non sono mai riuscito ad avere relazioni o rapporti. Mi sento inadeguato, quando vedo una ragazza bella o che magari può interessarmi il mio pensiero è "tanto non ce la farò mai, non ho speranze", e quando provo a masturbarmi è come se una vocina mi dicesse "pfff figurati, non succederebbe mai quello che stai fantasticando". E nemmeno a ragazzi andrebbe meglio, visto che i miei genitori sono alquanto chiusi mentalmente e non accetterebbero una relazione omosessuale. Queste cose (soprattutto la prima, quella riguardo le ragazze) mi mettono tristezza e sento un'ansia quasi costante in sottofondo.
Dal lato transessuale, oltre alla certezza che i miei pensieri non potrebbero mai realizzarsi perchè non me la sento di operarsi, ho paura di perdere il controllo e dimenticarmi la parte maschia di me, sono un ragazzo e tale rimango.
Dal lato BDSM ho pure qui una duplice paura. La prima è che questi miei piaceri si trasformino in dipendenze e manie se dovessi avere esperienze a riguardo, che diventino un pensiero fisso e incontrollabile. Dall'altra sono in conflitto con la mia coscienza: come posso dare i miei soldi così a caso mentre la mia famiglia naviga in pessime acque? Devo pensare prima ai miei genitori e al mio futuro!
Mentre scrivo tutto questo mi sento a disagio e percepisco una paura/blocco che mi impedisce di essere ancora più esplicito.
Tutte queste ansie o pensieri sono ormai quasi costanti, in misura più o meno forte. Si attutiscono fino quasi a scomparire quando esco con i miei amici: in questi due giorni sono uscito la sera, ho riso, fatto battute, e mi sono divertito come sempre; ma quando mi ritrovo senza nulla da fare ecco che un malessere generale affiora in me, e per quanto certo di tenerlo a bada, sento che in sottofondo è presentr.
Cosa posso fare? Come domare questi fantasmi, queste mie paure e rassegnazioni?
A risentirci
[#1]
Gentile ragazzo
Come lei stesso dice, è probabile che in questo ultimo periodo sia l ' ansia a generare in lei questo disagio.
Se così fosse, prima di pensare a qualunque altra cosa, è necessario occuparsene.
Ha mai pensato di sentire direttamente uno psicologo psicoterapeuta per fare chiarezza?
Come lei stesso dice, è probabile che in questo ultimo periodo sia l ' ansia a generare in lei questo disagio.
Se così fosse, prima di pensare a qualunque altra cosa, è necessario occuparsene.
Ha mai pensato di sentire direttamente uno psicologo psicoterapeuta per fare chiarezza?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa
Grazie della risposta. Dallo psicologo ci sono stato 7 anni fa per ipocondria e paranoie, e ne sono uscito bene dopo un anno e mezzo di psicoterapia senza farmaci. Sí, sto valutando di tornare da uno psicologo per i motivi descritti, ma sono frenato da questo: già pensare o scrivere di questi pensieri mi agita e mi mette a disagio, parlarne faccia a faccia o paura mi faccia scoppiare. Devo trovare coraggio
Grazie della risposta. Dallo psicologo ci sono stato 7 anni fa per ipocondria e paranoie, e ne sono uscito bene dopo un anno e mezzo di psicoterapia senza farmaci. Sí, sto valutando di tornare da uno psicologo per i motivi descritti, ma sono frenato da questo: già pensare o scrivere di questi pensieri mi agita e mi mette a disagio, parlarne faccia a faccia o paura mi faccia scoppiare. Devo trovare coraggio
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.1k visite dal 17/03/2019.
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