Senso di mancamento e tremori
Buongiorno,
Vi scrivo per ottenere indicazioni utili alla risoluzione di un problema che mi crea non poco disagio e che rappresenta per me una fonte di vergogna. Nel corso di litigi o di accese discussioni mi capita sempre di sentirmi svenire, ciò unito a un senso di "stordimento" e a tremori diffusi in tutto il corpo. Da cosa dipende?
Grazie
Vi scrivo per ottenere indicazioni utili alla risoluzione di un problema che mi crea non poco disagio e che rappresenta per me una fonte di vergogna. Nel corso di litigi o di accese discussioni mi capita sempre di sentirmi svenire, ciò unito a un senso di "stordimento" e a tremori diffusi in tutto il corpo. Da cosa dipende?
Grazie
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Gentile Utente,
premesso che senza conoscerla direttamente possiamo formulare solo ipotesi, è possibile che lei si senta minacciato e in pericolo quando si trova ad affrontare uno scontro, anche solo verbale, e che per questo motivo reagisca con un meccanismo che fa pensare ad un tentativo di fuga dal conflitto e cioè con la sensazione di mancamento (che può comparire quando una persona assiste a qualcosa che non tollera di vedere, come per esempio il sanguinamento di una ferita propria o altrui).
Forse lei si sente più debole degli altri e/o meno all'altezza di sostenere una sua posizione rispetto agli altri e per questo prova paura (tremori) e il forte desiderio di non essere lì e di sottrarsi alla situazione (svenimento).
Del resto anche molte specie animali reagiscono al conflitto fingendosi morte o più banalmente scappando, se è nelle loro possibilità, e non potendo lei scappare fisicamente da chi le sta parlando (anche solo per imbarazzo) è possibile che si attivi quel tipo di reazione che compare appunto in molte specie come meccanismo di difesa e auto-protezione.
Se la mia ipotesi fosse corretta sarebbe necessario un lavoro approfondito sulla sua autostima e forse sulle sue competenze sociali, preceduto dall'analisi dei motivi per i quali lei non sente di poter partecipare ad uno scontro verbale senza essere sopraffatto dalla paura dell'aggressività che percepisce nelle persone che partecipano al diverbio.
Potrebbe ad esempio essere cresciuto in un ambiente familiare conflittuale e aggressivo e/o essere stato svalutato fin da bambino, o, al contrario, iperprotetto e non messo quindi nella condizione di imparare a credere in sè stesso e nelle sue capacità di affermarsi e di tener testa agli altri.
Tutto questo dovrebbe essere affrontato con l'aiuto di uno psicologo perchè non è possibile venire a capo di questo tipo di difficoltà da soli.
Un caro saluto,
premesso che senza conoscerla direttamente possiamo formulare solo ipotesi, è possibile che lei si senta minacciato e in pericolo quando si trova ad affrontare uno scontro, anche solo verbale, e che per questo motivo reagisca con un meccanismo che fa pensare ad un tentativo di fuga dal conflitto e cioè con la sensazione di mancamento (che può comparire quando una persona assiste a qualcosa che non tollera di vedere, come per esempio il sanguinamento di una ferita propria o altrui).
Forse lei si sente più debole degli altri e/o meno all'altezza di sostenere una sua posizione rispetto agli altri e per questo prova paura (tremori) e il forte desiderio di non essere lì e di sottrarsi alla situazione (svenimento).
Del resto anche molte specie animali reagiscono al conflitto fingendosi morte o più banalmente scappando, se è nelle loro possibilità, e non potendo lei scappare fisicamente da chi le sta parlando (anche solo per imbarazzo) è possibile che si attivi quel tipo di reazione che compare appunto in molte specie come meccanismo di difesa e auto-protezione.
Se la mia ipotesi fosse corretta sarebbe necessario un lavoro approfondito sulla sua autostima e forse sulle sue competenze sociali, preceduto dall'analisi dei motivi per i quali lei non sente di poter partecipare ad uno scontro verbale senza essere sopraffatto dalla paura dell'aggressività che percepisce nelle persone che partecipano al diverbio.
Potrebbe ad esempio essere cresciuto in un ambiente familiare conflittuale e aggressivo e/o essere stato svalutato fin da bambino, o, al contrario, iperprotetto e non messo quindi nella condizione di imparare a credere in sè stesso e nelle sue capacità di affermarsi e di tener testa agli altri.
Tutto questo dovrebbe essere affrontato con l'aiuto di uno psicologo perchè non è possibile venire a capo di questo tipo di difficoltà da soli.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 857 visite dal 16/03/2019.
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