Il mio terapeuta dice che è l'ansia, io invece temo possa trattarsi

Buongiorno, ho un quesito da porvi. A maggio ho avuto il mio primo attacco di ansia (grande paura,temevo si trattasse di un attacco di cuore). In estate ne ho avuti altri in concomitanza con la morte di mia nonna, così a settembre ho iniziato la psicoterapia. Andava meglio, attacchi non ne ho avuti più, ma persistevano il battito accelerato (sempre superiore a 90 battiti al minuto) e la sensazione di non "sentirmi" le gambe. Il mio terapeuta dice che è l'ansia, io invece temo possa trattarsi di qualcos'altro. Non prendo farmaci perchè ho paura e il mio terapeuta dice che non dobbiamo sopprimere i sintomi (citando Freud). Potreste darmi qualche consiglio o suggerimento?
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Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
Gentile signora, l'unica cosa che le si può suggerire è quella di fare esami medici appropriati che le consentano di escludere una possibile patologia organica. In tal modo avrà la certezza del fatto che si tratti di un problema di natura esclusivamente psicologica o meno e prenderà i provvedimenti opportuni.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
probabilmente è proprio l'ansia, in quanto sembra lei sia costantemente preoccupata

Io sono ASSOLUTAMENTE in disaccordo col suo terapeuta: i sintomi devono essere tolti, bisogna imparare a gestire il meccanismo che alimenta l'ansia. Perchè una persona deve continuamente soffrire? Perchè perdere tanto tempo?

In questi casi il miglior trattamento consiste nell'associare la psicoterapia ad indirizzo cognitivo-comportamentale (o comunque una terapia che gestisca i sintomi, tipo la breve strategica) e la farmacoterapia. Anche per questo potrebbe essere utile una valutazione psichiatrica

Se si trova bene col suo terapeuta rimanga, ma tenga presente che con quella terapia ci potrebbero volere anni

Le allego questo articolo sull'ansia https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Utente
Utente
Gentili medici grazie per le risposte. Accertamenti clinici ne ho fatti: a maggio al pronto soccorso non è risultato nulla di rilevante dalle analisi del sangue e dall'elettrocardiogramma. In estate sono andata da un neurologo che , dopo una visita di 5 minuti, mi ha detto che soffro di una leggera ansia. Non sono ipertiroidea (valori di TSH nella norma). Il mio medico curante, che è cardiologo, ritiene che non siano necessari altri accertamenti. In questi giorni sto proprio male: una settimana fa mia madre ha avuto un ictus mentre stava parlando con me. Adesso lei sta molto meglio ed io devo affrontare il trauma di quello che ho vissuto. Facendo psicoterapia ho compreso di avere problemi riguardanti al distacco e alla morte. Inoltre sono molto stanca fisicamente, ho tre figlie piccole da accudire e il lavoro.
In passato non sono mai stata una persona ansiosa e ho sempre saputo affrontare nel modo giusto i problemi, i lutti e il dolore. Adesso non ne sono più capace. Oggi dovrei essere felice per mia madre, ma in realtà sono apatica e svuotata.
Scusate per lo sfogo, ma sono demoralizzata dal fatto che la mia situazione non migliori.
Cordiali saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Immagino quanto sia difficile: spesso i disturbi d'ansia si accompagnano a forme depressive (chiamate sindromi ansioso-depressive appunto), che rappresentano la normale reazione di chi non riesce a risolvere un problema molto disturbante, che nel Suo caso si chiama ansia

Rimango dell'avviso che potrebbe essere utile una valutazione psichiatrica
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Utente
Utente
Grazie per l'attenzione. Cercherò di fare di tutto per stare meglio, perchè così non si vive bene, mi creda.
Buona giornata
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Concordo pienamente con il parere espressole dal Collega Bulla, non per ripetere, ma per ribadire che la sofferenza non deve necessariamente costituire una tappa nel percorso di guarigione. I sintomi DEVONO essre presi in considerazione, non fosse altro perché sono la prima cosa che il paziente riporta al terapeuta, la cosa più evidente.

Pertanto anch'io le suggerisco una terapia di tipo breve e più attivo, come ad esempio quelle indicate dal Collega, in grado di occuparsi sia dei sintomi che del necessario percorso di crescita e consolidamento che ogni terapia ben condotta richiede.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Grazie per l'attenzione. Cercherò nella mia città un altro psicologo e proverò la terapia cognitivo comportamentale, oppure mi rivolgerò ad uno psichiatra, non so. Come ho già detto voglio stare meglio, per le mie tre bimbe, per i miei cari ma soprattutto per me stessa.
Ancora grazie
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