Fidarsi in psicoterapia

buongiorno a tutti! volevo chiedere un consulto in merito ad andare in psicoterapia, dato che ho un dubbio che mi martella... non riesco a non pensare che se dovessi rivolgermi ad uno psicoterapeuta, sarei una preda molto allettante per lui, nel senso che io mi vedo come un portafoglio e oggetto di studio, come una cavia insomma... non riesco ad essere sereno a pensare che vado li per me stesso (non in modo sincero, sereno e soddisfatto al massimo diciamo), ma magari la mia ingenuità, la mia non esperienza nelle cose, potrebbero essere occasioni d'oro per potersi approfittare di me. come credere al proprio psicologo, alle sue espressioni, se poi magari vado in seduto e magari il suo scopo è tutt'altro? forse il fatto di essere una cavia mi darebbe più fastidio di essere una fonte di guadagno continua. ringrazio a tutti coloro che mi risponderanno.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazzo,

Leggendo il suo consulto e quello precedente ho pensato a due cose legate tra loro:
- inutile che le descriva come funziona la deontologia e l’etica professionale di noi operatori della salute mentale perché è probabile che su un quadro ossessivo che presentava si siano innestate dinamiche paranoidee (timore che l’altro si possa approfittare di me e/o farmi del male). Questo è un sintomo di un problema psicologico e, come tale, dovrebbe prendere consapevolezza di questo e rivolgersi ad un collega psicologo psicoterapeuta proprio per questo timore verosimilmente paranoideo e, di conseguenza, curarsi.

Ci siamo?

Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Utente
Utente
Buonasera dottore! Si, anche negli altri consulti rimando le mie problematiche sempre al solito punto. Il fatto è che ormai sono cambiato rispetto ad una volta. Per altre cose in meglio, per altre in peggio... La cosa sicura è che non riesco più a star sereno e vivere le giornate, quindi ho preso la decisione di recarmi da un psicoterapeuta uomo questa volta. Comunque tanto lo so che voi dovete fare esperienza (sopratutto se giovani) e che dovete continuare ad aggiornarvi, quindi conservo ancora il timore, ma in effetti non penso di avere altra alternativa. Grazie per la risposta comunque.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
<<<Comunque tanto lo so che voi dovete fare esperienza (sopratutto se giovani)>>>
Come in tutti i campi lavorativi direi no?
Se la sua macchina non va bene che fa? Va da un meccanico per farsela riparare. Quel meccanico le ripara l’auto perché ha esperienza.
Anche i premi Nobel fanno esperienze. La competenza, e ancor prima la conoscenza, non possono prescindere dall’esperienza sul campo.

Oltretutto credo che, da buon ansioso, lei abbia tendenze controllanti. Vorrebbe forse delle certezze.
Ma le certezze nella vita, in ogni campo della vita, non esistono.

Quindi che fare di fronte a cotanta intolleranza dell’incerto? Starsene fermi? mmmm...sarebbe un pericoloso evitamento per il raggiungimento di una buona qualità di vita. Torna invece utile a tutti cosa? Proporsi in un percorso di cura consapevoli che si ha sempre la facoltà di cambiare curante se diventiamo consapevoli di non essere soddisfatti dei risultati e/o non risultati.

Molti auguri!
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Utente
Utente
In realtá la mia psicoterapeuta ha fatto tanto per me. Mi è sempre venuta incontro, ma proprio questo suo interesse per me mi ha fatto prendere male. La mia sofferenza e la mia persona che è messa nelle sue mani, tutto questo era diventato un tormento. In fondo che diritto ha una persona di sapere tutto dell'altra? Per di più se serve per fare esperienza o per gratificazione personale del sapere. Mi spiace, ma non riesco a dire: vado in seduta per me... Prima di iniziare a fare psicoterapia non ce l'avevo a male con gli psicologi, ma in fondo non sono più quello di una volta.... Comunque non sono messo così male, Da bravo ossessionista (le ho sempre avute), so che ho creato i pretesti per fissarmi su di lei, però so che mentirei se dicessi che sto bene a fare psicoterapia. Quindi so che ho sbagliato, (è probabilmente lei ne ha risentito), però non posso fare a meno di provare emozioni negative su di lei, sopratutto su me stesso.

In ogni caso, mi spiace se voi psicologi vi sentite offesi per quello che ho scritto.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Non ci sentiamo offesi per quanto ha scritto.

Il suggerimento che le do è di parlare con il suo prossimo terapeuta proprio di questo: <<<La mia sofferenza e la mia persona che è messa nelle sue mani, tutto questo era diventato un tormento. In fondo che diritto ha una persona di sapere tutto dell'altra?>>>
Probabilmente occorrerà lavorare su quella che sembrerebbe una tendenza al controllo.
Ma da qui solo ipotesi. Per questo la invito a parlarne col nuovo curante.

Oltretutto, dialogare di questo credo le gioverà per stabilire una buona relazione terapeutica, comprendere eventuali radici del problema e attuare contromisure adeguate per acquisire serenità.
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Utente
Utente
Si farò cosi! Tanto avevo già deciso di iniziare psicoterapia. Grazie! Solo una cosa dottore.... Il continuo pensare e ripensare alla psicoterapeuta, il fatto di essere cambiato, di stare male e farmi vedere cosi provato, unito alla mancata voglia di vivere, al sentirsi umiliato, al non vivere più insomma, mi hanno portato ad avere dei momenti dove esplodevo. Il tutto lo dovevo fare di nascosto, e in quei momenti (5 o 6 credo), avevo il corpo che tremava dalla rabbia, respirazione accelerata, e con le mani chiuse a pugni che tremavano letteralmente. In più ci sono stati dei momenti dove pensavo se forse era il caso di farla pagare alla psicoterapeuta. Io ho sempre avuto ossessioni di vario genere, ad esempio sul suicidio o sul fare del male alle persone, ma questa volta non sembravano le solite ossessioni, ma proprio un mio pensiero, nel senso che stavo male e mi chiedevo se dovevo farle del male per quello che avevo subito. Quindi mi chiedevo dottore, se in futuro potrò essere fiero di me, se potrò continuare e ritenermi soddisfatto, se potrò ancora brillare come un tempo. Solo questo....
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
<<<Quindi mi chiedevo dottore, se in futuro potrò essere fiero di me, se potrò continuare e ritenermi soddisfatto, se potrò ancora brillare come un tempo.>>>

Se con il nuovo collega lavorerà bene suo suoi vissuti emotivi imparando a gestirli, direi che potranno esserci buone possibilità di realizzare i desideri che ho riportato virgolettati.
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Utente
Utente
Grazie per i consigli. A breve contatterò un psicoterapeuta e cercherò di lavorare bene su di me. Buona serata e inizio di settimana.