Voglio vivere (come posso risolvere i miei problemi?)
Buongiorno, sono una ragazza di 20 e sono malata! Non mi importa cosa sia. Io voglio risolverlo! Non riesco più aspettare, sento di stare perdendo tempo.
Non mi piace come mi sento.
Credo di soffrire di depressione o qualcosa del genere. Io cerco di rialzarmi e cambiare il mio atteggiamento e essere più positiva, ma vedo solo difetti in me. Un giorno sono energetica e propositiva, pronta a ricominciare da 0, il giorno dopo mi sento di nuovo male.
Io credo di soffrire da sempre e che una motivazione sia dovuto dalla mia incapacità di integrarmi con la società. Alle medie sono stata vittima di bullismo ed esclusione da parte dei miei compagni. A causa di questo mi chiusi in me stessa e iniziai a provare vergogna, paura di essere giudicata e solitudine. Non avevo amici. Ciò mi a portato a sviluppare una personalità insicura, ansiosa che ha bisogno degli altri.
Solo nell'ultimo anno delle superiori mi sono aperta un po' di più.
Il mio vero malessere e la mia presunta depressione sono arrivati circa l'anno scorso, quando mi sono chiesta se ero felice. E la risposta è stata no. Da quel giorno tutta la mia vita ha subito un drastico calo. Ho iniziato a procrastinare, ad avere molta più ansia di prima, stress e difficoltà a concentrarmi. Come se avessi perso interesse e la motivazione.
Tutti le mie cattive abitudini e i miei lati negativi si sono accentuati. Ho iniziato ad assumere atteggiamenti nocivi nei miei confronti. Tipo autosabotaggio e pensieri distruttivi. E questo a mi ha messo nella condizione di dover lasciare la scuola professionale che stavo frequentando un mese fa.
Un altro problema è che non riesco accettare i miei difetti. Mi vergogno di essi. Mi vergogno del mio corpo e del mio atteggiamento. Non mi piaccio fisicamente, ho sia problemi udito, che con la mia voce e sto perdendo sempre più capelli. Anche gli occhi non se la passano bene. Ho paura di diventare completamente sorda e cieca.
Ho ancora paura del giudizio altrui. Non riesco nemmeno dire ai miei genitori i miei bisogni e ciò che voglio. A volte mi agito troppo per nulla e mi si forma un nodo in gola.
Ho paura del futuro, non voglio avere accontentarmi, non voglio solo sopravvivere (e poi sopravvivere per cosa?) e non voglio rimanere sola.
Sono consapevole che assumo comportamenti che possono nuocere alla mia salute. Stare tutto il giorno davanti allo schermo, ascoltare la musica a alto volume, procrastinazione e mastico ancora le biro e le matite come se fossi una bambina piccola (masticare mi tranquillizza).
Ho anche pensato di andare da uno psicologo o da qualcuno che possa aiutarmi, ma non riesco a dirlo ai miei genitori.
Mi sento una codarda.
Ecco le domande:
I problemi sono tanti, da cosa comincio?
Come faccio a non provare più vergogna?
Come faccio a non essere più in ansia?
Come faccio ad eliminare i miei atteggiamenti autodistruttivi e a convertire la mia rabbia in qualcosa di sano?
Non mi piace come mi sento.
Credo di soffrire di depressione o qualcosa del genere. Io cerco di rialzarmi e cambiare il mio atteggiamento e essere più positiva, ma vedo solo difetti in me. Un giorno sono energetica e propositiva, pronta a ricominciare da 0, il giorno dopo mi sento di nuovo male.
Io credo di soffrire da sempre e che una motivazione sia dovuto dalla mia incapacità di integrarmi con la società. Alle medie sono stata vittima di bullismo ed esclusione da parte dei miei compagni. A causa di questo mi chiusi in me stessa e iniziai a provare vergogna, paura di essere giudicata e solitudine. Non avevo amici. Ciò mi a portato a sviluppare una personalità insicura, ansiosa che ha bisogno degli altri.
Solo nell'ultimo anno delle superiori mi sono aperta un po' di più.
Il mio vero malessere e la mia presunta depressione sono arrivati circa l'anno scorso, quando mi sono chiesta se ero felice. E la risposta è stata no. Da quel giorno tutta la mia vita ha subito un drastico calo. Ho iniziato a procrastinare, ad avere molta più ansia di prima, stress e difficoltà a concentrarmi. Come se avessi perso interesse e la motivazione.
Tutti le mie cattive abitudini e i miei lati negativi si sono accentuati. Ho iniziato ad assumere atteggiamenti nocivi nei miei confronti. Tipo autosabotaggio e pensieri distruttivi. E questo a mi ha messo nella condizione di dover lasciare la scuola professionale che stavo frequentando un mese fa.
Un altro problema è che non riesco accettare i miei difetti. Mi vergogno di essi. Mi vergogno del mio corpo e del mio atteggiamento. Non mi piaccio fisicamente, ho sia problemi udito, che con la mia voce e sto perdendo sempre più capelli. Anche gli occhi non se la passano bene. Ho paura di diventare completamente sorda e cieca.
Ho ancora paura del giudizio altrui. Non riesco nemmeno dire ai miei genitori i miei bisogni e ciò che voglio. A volte mi agito troppo per nulla e mi si forma un nodo in gola.
Ho paura del futuro, non voglio avere accontentarmi, non voglio solo sopravvivere (e poi sopravvivere per cosa?) e non voglio rimanere sola.
Sono consapevole che assumo comportamenti che possono nuocere alla mia salute. Stare tutto il giorno davanti allo schermo, ascoltare la musica a alto volume, procrastinazione e mastico ancora le biro e le matite come se fossi una bambina piccola (masticare mi tranquillizza).
Ho anche pensato di andare da uno psicologo o da qualcuno che possa aiutarmi, ma non riesco a dirlo ai miei genitori.
Mi sento una codarda.
Ecco le domande:
I problemi sono tanti, da cosa comincio?
Come faccio a non provare più vergogna?
Come faccio a non essere più in ansia?
Come faccio ad eliminare i miei atteggiamenti autodistruttivi e a convertire la mia rabbia in qualcosa di sano?
[#1]
Cara ragazza, dovrebbe iniziare a parlarne seriamente con i suoi genitori e chiedere un aiuto specialistico, anche presso un ambulatorio di appartenenza territoriale per un supporto psicologico con l'indicazione per una terapia EMDR. La situazione che descrive e' complessa e sarebbe impossibile darle risposte esaurienti in questo contesto.
Cercare un aiuto concreto e' gia' un primo passo importante per iniziare a volersi piu' bene.
Resto comunque a disposizione per eventuali altri dubbi
Un caro saluto
Cercare un aiuto concreto e' gia' un primo passo importante per iniziare a volersi piu' bene.
Resto comunque a disposizione per eventuali altri dubbi
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Di Gloria
Psicologa - Psicoterapeuta
Specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale
Terapeuta EMDR
[#2]
Utente
Gentile dottoressa grazie per aver risposto.
Purtroppo mi è difficile parlare con i miei genitori. Litighiamo spesso, anche per cose piccole. E in questi litigi finisco per arrabbiarmi o farmi scendere il morale a terra. Forse dovrei essere più elastica con loro (?). Quindi in questi giorni sto cercando di stare il più lontano da loro. Non so come farò a parlarne. Inoltre sto cercando di tenere i pensieri negativi a bada. Ora sto meglio rispetto a quando scrissi quella richiesta di aiuto, ma ho il timore che potrei di nuovo cadere nell'oblio e nello sconforto. Anzi conoscendomi succederà sicuramente.
Per quanto riguarda il volersi bene non è affatto semplice. Basta pensare che non mi guardo allo specchio da un bel bel po'. Devo farmi davvero schifo! XD
Sapendo che sono l'unica che può garantirmi un futuro e che nulla regala niente a nessuno devo lavorare sodo, e non posso stare a rimuginare più di tanto.
L'idea di non diventare ciò che potrei diventare perché non dato il meglio di me (o perché bloccata dalla paura) mi terrorizza.
Ora sto cercando di farmi beffa dei miei limiti e problemi fingendo che di non averne nessuno per riuscire di nuovo a fare qualcosa di concreto. È già qualcosa, no?
Cos'èla terapia EMDR?
Ah, prima che mi dimentichi buona festa della donna.
Purtroppo mi è difficile parlare con i miei genitori. Litighiamo spesso, anche per cose piccole. E in questi litigi finisco per arrabbiarmi o farmi scendere il morale a terra. Forse dovrei essere più elastica con loro (?). Quindi in questi giorni sto cercando di stare il più lontano da loro. Non so come farò a parlarne. Inoltre sto cercando di tenere i pensieri negativi a bada. Ora sto meglio rispetto a quando scrissi quella richiesta di aiuto, ma ho il timore che potrei di nuovo cadere nell'oblio e nello sconforto. Anzi conoscendomi succederà sicuramente.
Per quanto riguarda il volersi bene non è affatto semplice. Basta pensare che non mi guardo allo specchio da un bel bel po'. Devo farmi davvero schifo! XD
Sapendo che sono l'unica che può garantirmi un futuro e che nulla regala niente a nessuno devo lavorare sodo, e non posso stare a rimuginare più di tanto.
L'idea di non diventare ciò che potrei diventare perché non dato il meglio di me (o perché bloccata dalla paura) mi terrorizza.
Ora sto cercando di farmi beffa dei miei limiti e problemi fingendo che di non averne nessuno per riuscire di nuovo a fare qualcosa di concreto. È già qualcosa, no?
Cos'èla terapia EMDR?
Ah, prima che mi dimentichi buona festa della donna.
[#3]
L' EMDR e' un metodo psicoterapico strutturato che aiuta a superare vari tipi di disagio psicologico e situazioni emotivamente stressanti e complesse. La sua efficacia e' comprovata da piu' di 44 studi.
La ringrazio per gi auguri di ieri.
Un sereno fine settimana a Lei
La ringrazio per gi auguri di ieri.
Un sereno fine settimana a Lei
[#4]
Utente
Buonasera. Sono costretta a riscrivere qui.
Non riesco a dire ai miei genitori di voler andare dallo psicologo. È imbarazzante. Lo so che non c'è nulla di male in questo, ma non riesco a dirlo comunque.
L'unico modo per andarci è dirlo. Non ho né la patente, né amici disponibili ad aiutarmi (perché non sono della mia città). Si, sono ancora molto dipendente dai miei genitori nonostante abbia 20 anni.
Sono molto chiusa con i miei genitori. Spesso li percepisco come etranei che si impicciano cella mia vita. Quindi, invece di essere me, stessa li tratto male per allontanarli.
Fatico a chiedere a loro qualunque cosa. Ad esempio venerdì scorso non sono riuscita a convincere mio padre a portarmi alla fiera di fumetto a Milano e così ho rinunciato. Come ho fatico a dire quando un'amica viene a casa mia, oppure quando voglio comprarmi qualcosa su internet. A volte mi sento come se i miei desideri e io fossimo un peso. Non sono una persona che riesce a imporsi sulle persone.
Non ho mai parlato con loro di me stessa e le poche volte che l'ho fatto hanno distorto le mie parole e mi hanno frainteso. Come quando dissi a loro della mia ansia e stress.
Non sono cattivi anche se spesso mi giudicano e mi urlano addosso. Credo che abbiano una percezione di me sbagliata. Mi trattano ancora come se fossi una bambina capricciosa che non sa fare le cose e io come stupida glielo faccio credere. Ho adottato questo comportamento da piccola perché mi sentivo insicura e impacciata. C'è da dire che i miei genitori sono quei tipi di genitori che ti fanno pesare gli sbagli, quindi è normale che mi senta a disagio. Cerco sempre di stare il meno possibile cono loro.
Mi sento come se mi fossi chiusa da sola in una gabbia.
Che cosa posso fare per sbloccarmi da questa situazione e parlare con i miei genitori?
Ho un altro problema: mi sento sola. Passo le mie giornate in casa. Le uniche persone con cui stavo bene e mi sentivo accettata erano quelle che ho incontrato alla scuola internazionale di comics, che ho lasciato. Vorrei ritornare solo per stare con loro.
(Però mi ritroverei di nuovo nella stessa situazione che mi ha costretto a lasciare).
Ci torno?
Non riesco a dire ai miei genitori di voler andare dallo psicologo. È imbarazzante. Lo so che non c'è nulla di male in questo, ma non riesco a dirlo comunque.
L'unico modo per andarci è dirlo. Non ho né la patente, né amici disponibili ad aiutarmi (perché non sono della mia città). Si, sono ancora molto dipendente dai miei genitori nonostante abbia 20 anni.
Sono molto chiusa con i miei genitori. Spesso li percepisco come etranei che si impicciano cella mia vita. Quindi, invece di essere me, stessa li tratto male per allontanarli.
Fatico a chiedere a loro qualunque cosa. Ad esempio venerdì scorso non sono riuscita a convincere mio padre a portarmi alla fiera di fumetto a Milano e così ho rinunciato. Come ho fatico a dire quando un'amica viene a casa mia, oppure quando voglio comprarmi qualcosa su internet. A volte mi sento come se i miei desideri e io fossimo un peso. Non sono una persona che riesce a imporsi sulle persone.
Non ho mai parlato con loro di me stessa e le poche volte che l'ho fatto hanno distorto le mie parole e mi hanno frainteso. Come quando dissi a loro della mia ansia e stress.
Non sono cattivi anche se spesso mi giudicano e mi urlano addosso. Credo che abbiano una percezione di me sbagliata. Mi trattano ancora come se fossi una bambina capricciosa che non sa fare le cose e io come stupida glielo faccio credere. Ho adottato questo comportamento da piccola perché mi sentivo insicura e impacciata. C'è da dire che i miei genitori sono quei tipi di genitori che ti fanno pesare gli sbagli, quindi è normale che mi senta a disagio. Cerco sempre di stare il meno possibile cono loro.
Mi sento come se mi fossi chiusa da sola in una gabbia.
Che cosa posso fare per sbloccarmi da questa situazione e parlare con i miei genitori?
Ho un altro problema: mi sento sola. Passo le mie giornate in casa. Le uniche persone con cui stavo bene e mi sentivo accettata erano quelle che ho incontrato alla scuola internazionale di comics, che ho lasciato. Vorrei ritornare solo per stare con loro.
(Però mi ritroverei di nuovo nella stessa situazione che mi ha costretto a lasciare).
Ci torno?
[#5]
Purtroppo da sola e' difficile uscire da una situazione come lei la descrive, e se lei non si attiva per parlarne coi suoi (se lo ritiene indispensabile) e chiedere aiuto, la sua situazione difficilmente cambiera'..Non e' possibile e nemmeno sarebbe giusto consigliarle se ritornare a scuola oppure no, perche' le sue motivazioni non sono del tutto chiare, soprattutto non e' chiaro se la considera come un progetto per il suo futuro. Buona giornata
[#6]
Utente
Grazie di avermi risposto.
Credo che ritornare a scuola mi possa essere utile. Però temo che mi ritroverei nella stessa situazione di prima ovvero sentirsi sotto pressione e incapace di affrontare l'ansia e lo stress. Quando stavo con i miei compagni e i professori era ok (spesso ero in ansia, ma con loro poi passava), mentre quando dovevo stare a casa a disegnare tutto il giorno mi distraevo. Nell'ultimo periodo non capivo più se quello che stavo facendo era per me stessa o lo facevo perché dovevo. In pratica non mi divertivo più. Fallimenti dopo fallimento, perchè non concludevo nulla, non riuscivo stare più davanti ai fogli senza agitarmi e non riuscivo più a concentrarmi. In più mi preoccupavo per salute dei miei occhi.
Non è che non mi piaccia più disegnare, ciò che mi ha fatto penare è la mia scarsa autostima e la mentalità sbagliata che adottai dall'inizio dell'anno scolastico. Sono ancora convinta che poteva essere una bella esperienza.
Io principalmente passo le mie giornate tra seduta su una sedia e davanti a uno schermo. A volte sembra che la mia vita sia destinato ad essere solo questo. Cioè trascorrendola a dormire, a lavorare e a sfamarmi per ogni singolo giorno fino alla mia morte.
I miei compagni , al contrario di me, si divertono, escono con gli amici, giocano ai videogiochi, vanno alle mostre e fanno esperienze che forse io non farò mai.
Forse li invidio un po'.
Ho motivo di credere di non aver mai fatto nulla per me stessa. Ecco perché ho lasciato ho lasciato la scuola. Volevo provare a cimentarmi in qualcosa solo per me stessa. Purtroppo non ho ancora fatto nulla.
Per il mio progetto futuro non ho niente in mente. Pensavo di sfruttare le mie capacità e trovare lavoro in campo artistico, ma ora non ne sarei capace.
Credo che ritornare a scuola mi possa essere utile. Però temo che mi ritroverei nella stessa situazione di prima ovvero sentirsi sotto pressione e incapace di affrontare l'ansia e lo stress. Quando stavo con i miei compagni e i professori era ok (spesso ero in ansia, ma con loro poi passava), mentre quando dovevo stare a casa a disegnare tutto il giorno mi distraevo. Nell'ultimo periodo non capivo più se quello che stavo facendo era per me stessa o lo facevo perché dovevo. In pratica non mi divertivo più. Fallimenti dopo fallimento, perchè non concludevo nulla, non riuscivo stare più davanti ai fogli senza agitarmi e non riuscivo più a concentrarmi. In più mi preoccupavo per salute dei miei occhi.
Non è che non mi piaccia più disegnare, ciò che mi ha fatto penare è la mia scarsa autostima e la mentalità sbagliata che adottai dall'inizio dell'anno scolastico. Sono ancora convinta che poteva essere una bella esperienza.
Io principalmente passo le mie giornate tra seduta su una sedia e davanti a uno schermo. A volte sembra che la mia vita sia destinato ad essere solo questo. Cioè trascorrendola a dormire, a lavorare e a sfamarmi per ogni singolo giorno fino alla mia morte.
I miei compagni , al contrario di me, si divertono, escono con gli amici, giocano ai videogiochi, vanno alle mostre e fanno esperienze che forse io non farò mai.
Forse li invidio un po'.
Ho motivo di credere di non aver mai fatto nulla per me stessa. Ecco perché ho lasciato ho lasciato la scuola. Volevo provare a cimentarmi in qualcosa solo per me stessa. Purtroppo non ho ancora fatto nulla.
Per il mio progetto futuro non ho niente in mente. Pensavo di sfruttare le mie capacità e trovare lavoro in campo artistico, ma ora non ne sarei capace.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.7k visite dal 05/03/2019.
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Approfondimento su Bullismo
Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).