Aborto... e pentimento
Buongiorno,
vi scrivo perchè mi trovo in una situazione tanto triste quanto dolorosa.
Lo scorso agosto sono stata derubata mentre ero in vacanza e, con la mia borsa, si sono porati via anche la mia pillola. Trovandomi all'estero in un paese piuttosto povero, non l'ho ovviamente potuta ricomprare. Avevo avuto rapporti nei giorni precedenti (anche il giorno precedente). Interrompendo la pillola non ho più avuto rapporti per non rischiare una gravidanza... cosa che invece è arrivata cmq...
Il mio ragazzo era nel pieno della sua carriera lavorativa, un bambino magari l'avrebbe anche voluto,ma non in quel periodo. Se glielo avessi detto, l'avrei messo davanti alla scelta di dirmi di abortire (cosa per me atroce) o magari, proprio perchè non sarebbe riuscito a suggerirmi di fare una cosa del genere, mi avrebbe detto di tenerlo contro la sua reale volontà.
Così ho deciso di abortire. Scelta piuttosto sofferta e presa da sola.
A lui non ho mai detto nulla. Il problema c'era, dirglielo o non dirglielo non avrebbe cambiato la mia situazione.
Questo è il mese in cui avrei dovuto partorire.
Un mese e mezzo fa lui mi ha lasciata.
A volte penso che il suo affetto un po' andasse a ricompensare il dolore che mi portavo dentro per aver interrotto quella gravidanza.
Tante volte tra le sue braccia, stretta in quegli abbracci che adoravo, in silenzio, mi sentivo meglio, mi bastava il suo calore per risollevarmi l'anima...
Sta di fato che ora sto malissimo... Sono circondata da ragazze con il pancione... mi viene il magone come vedo un bambino piccolo...
Penso anche che forse avrei dovuto tenerlo e dovevo sparire, andarmene lontano da tutto e da tutti con il mio piccolo. Sarei stata sola come adesso, ma almeno avevo il mio bambino...
penso mattina e sera al pancione che avrei avuto, a chi sarebbe somigliato...
So che avrei fatto fatica economicamente a sparire nel nulla per far nascere il mio bambino altrove, ma forse avrei dovuto fare così.
Non riesco a non pensarci, questa cosa mi sta logorando, non ce la faccio andare avanti così, da sola... prima c'era lui che mi abbracciava e pur non sapendo nulla, riusciva a farmi sentire un po' melgio.
Ora lui non ha + tempo per me, nemmeno un'oretta nei fine settimana per uscire a bere qualcosa... e io mi sento spiazzata...
Ho trovato una ragazza su internet che ha abortito e mi diceva di dirglielo, che così poteva essermi d'aiuto... io credo che invece non abbia + senso dirglielo ad oggi e ho paura che dirglielo possa sembrare come cercare compassione da parte sua. Ne sono ancora innamorata ma ho gia fatto e detto tanto a lui, se vuole, tornerà da solo, inutile che insisto.
E io devo trovare un modo per non pensare più a questo bambino mai nato o finirò con impazzire...
vi scrivo perchè mi trovo in una situazione tanto triste quanto dolorosa.
Lo scorso agosto sono stata derubata mentre ero in vacanza e, con la mia borsa, si sono porati via anche la mia pillola. Trovandomi all'estero in un paese piuttosto povero, non l'ho ovviamente potuta ricomprare. Avevo avuto rapporti nei giorni precedenti (anche il giorno precedente). Interrompendo la pillola non ho più avuto rapporti per non rischiare una gravidanza... cosa che invece è arrivata cmq...
Il mio ragazzo era nel pieno della sua carriera lavorativa, un bambino magari l'avrebbe anche voluto,ma non in quel periodo. Se glielo avessi detto, l'avrei messo davanti alla scelta di dirmi di abortire (cosa per me atroce) o magari, proprio perchè non sarebbe riuscito a suggerirmi di fare una cosa del genere, mi avrebbe detto di tenerlo contro la sua reale volontà.
Così ho deciso di abortire. Scelta piuttosto sofferta e presa da sola.
A lui non ho mai detto nulla. Il problema c'era, dirglielo o non dirglielo non avrebbe cambiato la mia situazione.
Questo è il mese in cui avrei dovuto partorire.
Un mese e mezzo fa lui mi ha lasciata.
A volte penso che il suo affetto un po' andasse a ricompensare il dolore che mi portavo dentro per aver interrotto quella gravidanza.
Tante volte tra le sue braccia, stretta in quegli abbracci che adoravo, in silenzio, mi sentivo meglio, mi bastava il suo calore per risollevarmi l'anima...
Sta di fato che ora sto malissimo... Sono circondata da ragazze con il pancione... mi viene il magone come vedo un bambino piccolo...
Penso anche che forse avrei dovuto tenerlo e dovevo sparire, andarmene lontano da tutto e da tutti con il mio piccolo. Sarei stata sola come adesso, ma almeno avevo il mio bambino...
penso mattina e sera al pancione che avrei avuto, a chi sarebbe somigliato...
So che avrei fatto fatica economicamente a sparire nel nulla per far nascere il mio bambino altrove, ma forse avrei dovuto fare così.
Non riesco a non pensarci, questa cosa mi sta logorando, non ce la faccio andare avanti così, da sola... prima c'era lui che mi abbracciava e pur non sapendo nulla, riusciva a farmi sentire un po' melgio.
Ora lui non ha + tempo per me, nemmeno un'oretta nei fine settimana per uscire a bere qualcosa... e io mi sento spiazzata...
Ho trovato una ragazza su internet che ha abortito e mi diceva di dirglielo, che così poteva essermi d'aiuto... io credo che invece non abbia + senso dirglielo ad oggi e ho paura che dirglielo possa sembrare come cercare compassione da parte sua. Ne sono ancora innamorata ma ho gia fatto e detto tanto a lui, se vuole, tornerà da solo, inutile che insisto.
E io devo trovare un modo per non pensare più a questo bambino mai nato o finirò con impazzire...
[#1]
Gentile utente,
le consiglio vivamente di rivolgersi ad uno psichiatra competente nella sua zona.
La discussione in merito al suo problema e' complessa e soggetta a generalizzazioni via web che sarebbe il caso si risparmiasse.
E' utile un periodo di approfondimento psicologico in cui discutere tutte le sfaccettature del problema posto come anche la sua relazione con il suo ex fidanzato.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
le consiglio vivamente di rivolgersi ad uno psichiatra competente nella sua zona.
La discussione in merito al suo problema e' complessa e soggetta a generalizzazioni via web che sarebbe il caso si risparmiasse.
E' utile un periodo di approfondimento psicologico in cui discutere tutte le sfaccettature del problema posto come anche la sua relazione con il suo ex fidanzato.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Ciao, credo che sia importante in questo momento che tu abbia un sostegno valido e affidabile, identificabile se possibile in un'amica o in un parente che sostengano senza giudicare, sia nel medico di famiglia o in altre figure professionali, compreso un valido psicoterapeuta. Purtroppo avere subito in così breve tempo due importanti eventi di perdita incide pesantemente sul tuo benessere, e ti provoca i sintomi che descrivi...come se stessi vivendo un lutto. Siccome il pericolo reale è quello di rendere il processo di lutto "complicato" e quindi estemamente duraturo e pieno di sintomi depressivi o ansiosi, credo che sarebbe importante che tu potessi condividere questa esperienza dolorosa con altre persone che ci sono passate, o leggendo libri, o parlandone direttamente. Adesso è un momento delicato, fatti aiutare, parlarne e ricordare supportati da qualcuno può fare la differenza.
Saluti e auguri
Saluti e auguri
Claudia Ravaldi
www.psico-terapia.it
www.ciaolapo.it
www.matermundi.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 14.7k visite dal 14/05/2006.
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