Rapporti familiari
Buonasera, sono una ragazza di 25 anni che da quando ne aveva 10 ha sempre aiutato la sua famiglia e i suoi fratelli. I miei genitori sono di origine straniera e quindi si appoggiavano a me in tutto. Crescendo il mio tempo si divideva tra le loro cose e le cose dei miei fratelli e me. Nonostante i miei fratelli siano cresciuti (22-20 anni), io sono sempre quella che aiuta, rimando i miei impegni per loro, cerco di esserci ogni qualvolta hanno bisogno, loro arrivano prima di tutto. Ovviamente senza avere riconoscimenti soprattutto dai miei fratelli e mi dicono sempre che tutto quello che faccio non è niente in confronto ad altro. Se per caso mi lamento di essere trattata con indifferenza e ingratitudine da parte loro passo per quella psicopatica, quella che rinfaccia le cose, mi evitano, mi tengono il muso e io pur di non allontanarli cerco di accontentarli in tutto e magari di stare zitta anche nelle cose che mi feriscono fino a quando scoppio e tiro fuori tutto quello che mi porto dentro. La cosa che mi ferisce di più che anche i miei genitori li difendono e li giustificano in tutto e per tutto. Io voglio solo più rispetto da parte loro, voglio più considerazione per i sacrifici che faccio che magari piuttosto di dire no a loro rinuncio a qualcosa di mio. Voglio sentirmi amata da loro e non solo un peso e la causa dei loro problemi. Lei cosa mi consiglia di fare?
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Gentile utente,
forse c'entra il modo in cui maschi e femmine vengono diversamente percepiti e valutati dai Suoi genitori?
Non è indicato qualle sia la Vostra cultura di provenienza,
ma non tutte considerano e valorizzano in modo paritario l'apporto e l'aiuto di figli maschi e di figlie femmine.
"Lei cosa mi consiglia di fare?", ci chiede.
E' impossibile fornire una risposta concreta,
dato che mancano troppi elementi rispetto alla Sua famiglia.
Unicamente un consulto di persona potrebbe essere
"su misura". Ad esempio presso la Psicologa del Consultorio,
al quale recarsi in autonomia e senza spesa.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
forse c'entra il modo in cui maschi e femmine vengono diversamente percepiti e valutati dai Suoi genitori?
Non è indicato qualle sia la Vostra cultura di provenienza,
ma non tutte considerano e valorizzano in modo paritario l'apporto e l'aiuto di figli maschi e di figlie femmine.
"Lei cosa mi consiglia di fare?", ci chiede.
E' impossibile fornire una risposta concreta,
dato che mancano troppi elementi rispetto alla Sua famiglia.
Unicamente un consulto di persona potrebbe essere
"su misura". Ad esempio presso la Psicologa del Consultorio,
al quale recarsi in autonomia e senza spesa.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 701 visite dal 27/02/2019.
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