Vittimismo cronico?
Buonasera.
Ho appena concluso una frequentazione con un uomo di 16 anni più grande di me, separato da diversi anni con figli.
Non parlo di relazione perché frequentandoci da qualche mese non la potevo considerare tale, ed ero la prima a sapere che non sarebbe mai progredita in qualcosa di serio.
L'escalation di aggressività verbale e di astio da parte di questa persona però è stato lampante.
Dopo appena un mese ha cominciato a lamentarsi di avere un sacco di problemi (sicuramente,ma niente che non possa avere una qualsiasi persona e comunque sempre molto vaghi e fumosi a parte la perdita del lavoro), di non avere le forze per una relazione seria (che io non ho mai chiesto peraltro) e soprattutto ha cominciato a scaricare su di me e su alcuni miei presunti atteggiamenti parte delle colpe del suo malessere.
In particolare secondo lui il mio approccio sempre negativo nei confronti della vita, il mio vittimismo e la mia poca esuberanza.
Ogni discussione con lui cominciava con un suo sproliloquio a raffica senza che permettesse all'interlocutore di aprire bocca.
Premetto che questa persona ha affrontato relazioni con ragazze molto più giovani di lui dopo il suo matrimonio, con le quali sente l'esigenza di dover rimanere in contatto per una sorta di protezione paternale.
La frequentazione è finita con un pretesto (a suo dire una scenata che non ha tollerato), evitando qualsiasi confronto verbale (solo messaggi su whatsapp) e fuggendo letteralmente.
Più volte ho avuto la percezione che questo suo atteggiamento di costante critica nascondesse una sorta di totale rigetto delle critiche alla sua persona, forse perché nella persona che gli pone le critiche o gli pone davanti dei dati fattuali lui percepisce lo specchio di tutte le sue debolezze.
Non mi considero una persona vittimista, ho avuto i miei momenti di vittimismo in età adolescenziale ma li ho superati.
Potrebbe trattarsi invece di un SUO vittimismo cronico che lo porta a dare del vittimista proprio a chi invece nella sua vita vorrebbe portare un po' di sollievo?
Questa tendenza ad allontanare le persone con espedienti e fuggire a cosa potrebbe essere riconducibile?
Ho appena concluso una frequentazione con un uomo di 16 anni più grande di me, separato da diversi anni con figli.
Non parlo di relazione perché frequentandoci da qualche mese non la potevo considerare tale, ed ero la prima a sapere che non sarebbe mai progredita in qualcosa di serio.
L'escalation di aggressività verbale e di astio da parte di questa persona però è stato lampante.
Dopo appena un mese ha cominciato a lamentarsi di avere un sacco di problemi (sicuramente,ma niente che non possa avere una qualsiasi persona e comunque sempre molto vaghi e fumosi a parte la perdita del lavoro), di non avere le forze per una relazione seria (che io non ho mai chiesto peraltro) e soprattutto ha cominciato a scaricare su di me e su alcuni miei presunti atteggiamenti parte delle colpe del suo malessere.
In particolare secondo lui il mio approccio sempre negativo nei confronti della vita, il mio vittimismo e la mia poca esuberanza.
Ogni discussione con lui cominciava con un suo sproliloquio a raffica senza che permettesse all'interlocutore di aprire bocca.
Premetto che questa persona ha affrontato relazioni con ragazze molto più giovani di lui dopo il suo matrimonio, con le quali sente l'esigenza di dover rimanere in contatto per una sorta di protezione paternale.
La frequentazione è finita con un pretesto (a suo dire una scenata che non ha tollerato), evitando qualsiasi confronto verbale (solo messaggi su whatsapp) e fuggendo letteralmente.
Più volte ho avuto la percezione che questo suo atteggiamento di costante critica nascondesse una sorta di totale rigetto delle critiche alla sua persona, forse perché nella persona che gli pone le critiche o gli pone davanti dei dati fattuali lui percepisce lo specchio di tutte le sue debolezze.
Non mi considero una persona vittimista, ho avuto i miei momenti di vittimismo in età adolescenziale ma li ho superati.
Potrebbe trattarsi invece di un SUO vittimismo cronico che lo porta a dare del vittimista proprio a chi invece nella sua vita vorrebbe portare un po' di sollievo?
Questa tendenza ad allontanare le persone con espedienti e fuggire a cosa potrebbe essere riconducibile?
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A che le serve sapere tutte queste cose su un uomo che si è eclissato e non vuole più saperne di lei?
Io lo lascerei perdere e mi concentrerei più su ciò che voglio io.
Quello che le deve servire sapere,a mio avviso, è solo come fare a evitare in futuro persone così problematiche.
Io lo lascerei perdere e mi concentrerei più su ciò che voglio io.
Quello che le deve servire sapere,a mio avviso, è solo come fare a evitare in futuro persone così problematiche.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.1k visite dal 27/02/2019.
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