Insicurezza patologica
Sono una ragazza di 33 anni e sono entrata in una profonda depressione . Sono un'insicura patologica: ogni volta che devo affrontare una situazione nuova e diversa mi prende un'ansia terribile , perciò cerco di evitare queste situazioni (ho la patente ma non guido , a lavoro mi hanno richiamato più volte perchè mi hanno detto che non sono pratica, vado in ansia e commetto errori di continuo, anche fare un fax diventa difficile per me).Il punto è che all'inizio sono entusiasta se devo affrontare qualcosa di nuovo ma poi appena sorge una difficoltá durante il percorso o se mi sento giudicata per la mia inettitudine mi avvilisco e deprimo. Sono entrata in un circolo vizioso di negativitá e mancanza di praticitá: mi reputo un caso umano . Mi paragono spesso alle altre ragazze che effettivamente alla mia etá sono autonome indipendenti sicure di sè. L'ultimo ragazzo con cui sono uscita mi ha definito un'impedita, mi paragonava sempre alle sue ex mortificandomi. Ho continue conferme della mia inettitudine e sto odiando me stessa.
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>>> L'ultimo ragazzo con cui sono uscita mi ha definito un'impedita
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Complimenti alla sensibilità del ragazzo. E complimenti anche a lei per credere di meritare così poco.
L'insicurezza cronica o congenita si può curare e risolvere, ma è necessario innanzitutto una buona motivazione. E poi farsi aiutare, possibilmente da uno psicologo, che le insegni gradualmente come fare ad aumentare l'idea che lei ha di se stessa.
Perché finché ci si sente là in basso, non si può aspirare a granché.
Nietzsche diceva che le cose buone non ci piacciono, se non sentiamo di meritarcele.
Questo vale per le relazioni, per i traguardi professionali e anche per le piccole cose di tutti i giorni.
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Complimenti alla sensibilità del ragazzo. E complimenti anche a lei per credere di meritare così poco.
L'insicurezza cronica o congenita si può curare e risolvere, ma è necessario innanzitutto una buona motivazione. E poi farsi aiutare, possibilmente da uno psicologo, che le insegni gradualmente come fare ad aumentare l'idea che lei ha di se stessa.
Perché finché ci si sente là in basso, non si può aspirare a granché.
Nietzsche diceva che le cose buone non ci piacciono, se non sentiamo di meritarcele.
Questo vale per le relazioni, per i traguardi professionali e anche per le piccole cose di tutti i giorni.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 24/02/2019.
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