Dita rovinate da me stesso

Salve. Sono un ragazzo di 24 anni, occasionalmente soffro d'ansia e mi rendo conto di avere molte paure (altezza, velocità, guidare, volare, purtroppo sono solo alcune!).
Da molti anni porto con me un problema un po' particolare: mi distruggo le dita delle mani.
Non mi sembra sia iniziato da un fatto in particolare, è un brutto vizio che ho da troppo tempo che mi crea disagi anche a lavoro perchè troppo spesso devo mettermi cerotti alle dita.
Ci sono alcune dita che vengono più rovinate, togliendo pellicine fino a far sanguinare il dito. Può capitare anche su 6 dita di 10, in alcune più gravemente, in altre meno. Poi comunque va a periodi, quando mi sorprendo di "esserne uscito" dal problema, dopo poco ritorna.
Non è il caso di usare degli smalti amari perchè comunque non mi rovino le dita con la bocca ma tramite le unghie, che già taglio regolarmente ma non basta!
Ho pensato fosse colpa dello stress, ma questo mi succede anche quando mi sembra di stare bene! In realtà a me togliere le pellicine provoca piacere, fino a quando non mi rendo conto del danno.
Può capitarmi mentre mi rilasso sul divano, al mare, mentre guido, ecc
Mi succedeva quando andavo a scuola ma anche ora che lavoro, quando ero single, e tutt'ora che sono fidanzato da oramai tre anni: perciò non succede in base a delle azioni che faccio o alle persone che incontro.
So che dovrei recarmi da un psicologo, soprattutto per le varie paure che ho, ma inizio da scrivere qui, se qualcuno mi può dare qualche suggerimento intanto ringrazio!
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Dr.ssa Irta Dodani Psicologo 7 1
La situazione da lei descritta è abbastanza chiara, lei ammette di soffrire d’ansia e di avere diverse fobie, infatti il comportamento di stuzzicarsi continuamente la pelle delle dita può essere innescato da sentimenti d’ansia o noia. Tale azione invadente può essere preceduta da un aumento di tensione o può portare a gratificazione o senso di sollievo, quest’ ultimo caso è il suo. Alcuni individui possono mettere in atto tale comportamento in modo attento, consapevole altri in modo più automatico e accompagnato da vari stati emotivi. Detto ciò ipotizzerei un Disturbo Da Escoriazione.
Le consiglio di iniziare a pensare al periodo in cui l’escoriazione non viene messa in atto, cercando di capire qual è la discriminante, si focalizzi sul pensiero che in un dato momento le fa o no mettere in atto tale comportamento (le sto proponendo un autoriflessione) ciò è utile nel renderla consapevole di queste situazioni di disagio che scatenano la risposta e, quindi, imparare a mettere in atto comportamenti alternativi ed a fronteggiare le emozioni. Attenzione potrebbe essere anche qualcosa che lei cataloga come non importante, se ciò non le riesce allora le consiglierei un breve percorso da un collega sulla gestione dell’ansia. Dunque non interverrei direttamente sul comportamento in se (cerotti ecc.) ma appunto sulla causa del suo sentimento d’ansia.

Dr.ssa I.Dodani

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Utente
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Molte grazie per la risposta chiara e completa, ci proverò!