Nodo alla gola perenne
Gentili dottori ho un problema che mi attanaglia da mesi, sono un ragazzo di 33 anni, dinamico e in ottima salute. Due anni fa ebbi un problema di deglutizione di cibi solidi, dovevo deglutire solo bevendo acqua, mi fu diagnosticato helycobacter pylori e, dopo aver eradicato il virus, sono tornato, nel giro di un anno, a mangiare normalmente, non senza qualche strascico di ansia che mi porto ancora (non mangio più senza un bicchiere d’acqua vicino a me). Ho vissuto pressoché bene per un anno, deglutivo normalmente ma sempre con qualche paura che mi faceva stare sull’attenti, specialmente quando mangiavo fuori in luoghi rumorosi.
A luglio scorso la catastrofe, premetto che sono un attore e faccio l’insegnante in una scuola superiore quindi sono costretto ad utilizzare molto la voce per lavoro, da due anni non bevo più alcolici e non fumo più (anche se fumavo due sigarette al giorno di media); comincio a deglutire incessantemente, come se avessi qualcosa in gola che non scende giù. In alcuni momenti questo tic è talmente forte che sono costretto a fermarmi e a tapparmi un orecchio per aiutarmi a buttar giù. Al culmine del problema questi disturbi si sono evoluti in attacchi di panico, ero completamente in balia di questa cosa. Sono stato da un gastroenterologo e, dopo radiografia con doppio contrasto al bario, mi hanno detto di avere tutto in regola, nessun reflusso, ernie iatali, difficoltà di deglutizione o altro. Sono stato da un otorino che dopo visita con sonda dal naso mi ha detto che ero completamente libero, non avevo occlusioni alla gola, alle orecchie ne al naso, solo un po’ di setto nasale deviato. Tutti mi dicevano che era un disturbo nervoso, mi dicevano di andare da un neurologo che mi ha fatto fare una cura con levopraid e xanax per un paio di mesi poi ho smesso, sono un po’ riluttante agli psicofarmaci ma ho fatto la cura da agosto ad ottobre. Ora non ho più attacchi di panico ma mi porto ancora, in alcuni giorni, questa sensazione di corpo estraneo in gola che mi fa buttar giù. Il disturbo non è andato via ma sono in una sorta di situazione di stallo per cui sono sceso a compromessi con lui, per questo vivo nell’angoscia. Sono spaventato ogni volta che lavoro perché non riesco a parlare per un tempo prolungato e sembra di non avere più tutte quelle sfumature vocali che prima erano il mio pane, mangio talvolta con paura e non ceno più fuori. Vivo in una situazione di ansia più o meno forte tutti i giorni perché mi sento invalidato, non mi sento mai in forma, non più entusiasta e tenace come una volta. Questa situazione mi porta un senso di peso allo stomaco spesso con meteorismo e stipsi ma tutto questo scompare del tutto quando dormo. Chiedo scusa per la descrizione lunghissima ma per me è diventata un’ossessione, so bene che sono nel mezzo di un vortice psicologico ma vorrei sapere come fare per uscirne, qual è il medico giusto a cui dovrei rivolgermi e se posso attuare delle pratiche da solo per aiutarmi.
Grazie mille.
A luglio scorso la catastrofe, premetto che sono un attore e faccio l’insegnante in una scuola superiore quindi sono costretto ad utilizzare molto la voce per lavoro, da due anni non bevo più alcolici e non fumo più (anche se fumavo due sigarette al giorno di media); comincio a deglutire incessantemente, come se avessi qualcosa in gola che non scende giù. In alcuni momenti questo tic è talmente forte che sono costretto a fermarmi e a tapparmi un orecchio per aiutarmi a buttar giù. Al culmine del problema questi disturbi si sono evoluti in attacchi di panico, ero completamente in balia di questa cosa. Sono stato da un gastroenterologo e, dopo radiografia con doppio contrasto al bario, mi hanno detto di avere tutto in regola, nessun reflusso, ernie iatali, difficoltà di deglutizione o altro. Sono stato da un otorino che dopo visita con sonda dal naso mi ha detto che ero completamente libero, non avevo occlusioni alla gola, alle orecchie ne al naso, solo un po’ di setto nasale deviato. Tutti mi dicevano che era un disturbo nervoso, mi dicevano di andare da un neurologo che mi ha fatto fare una cura con levopraid e xanax per un paio di mesi poi ho smesso, sono un po’ riluttante agli psicofarmaci ma ho fatto la cura da agosto ad ottobre. Ora non ho più attacchi di panico ma mi porto ancora, in alcuni giorni, questa sensazione di corpo estraneo in gola che mi fa buttar giù. Il disturbo non è andato via ma sono in una sorta di situazione di stallo per cui sono sceso a compromessi con lui, per questo vivo nell’angoscia. Sono spaventato ogni volta che lavoro perché non riesco a parlare per un tempo prolungato e sembra di non avere più tutte quelle sfumature vocali che prima erano il mio pane, mangio talvolta con paura e non ceno più fuori. Vivo in una situazione di ansia più o meno forte tutti i giorni perché mi sento invalidato, non mi sento mai in forma, non più entusiasta e tenace come una volta. Questa situazione mi porta un senso di peso allo stomaco spesso con meteorismo e stipsi ma tutto questo scompare del tutto quando dormo. Chiedo scusa per la descrizione lunghissima ma per me è diventata un’ossessione, so bene che sono nel mezzo di un vortice psicologico ma vorrei sapere come fare per uscirne, qual è il medico giusto a cui dovrei rivolgermi e se posso attuare delle pratiche da solo per aiutarmi.
Grazie mille.
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La paura di deglutire è una forma d'ansia abbastanza comune. Anche la sensazione di groppo in gola è relativamente diffusa, è una manifestazione somatica di ansia.
Attacchi di panico all'inizio, che poi spariscono e vengono sostituiti dalla preoccupazione è un decorso comunissimo del disturbo d'ansia.
Se gli esami medici sono tutti a posto ha ovviamente bisogno di una cura psicoterapeutica per l'ansia, che le insegni come superarla.
Le suggerisco un approccio di derivazione comportamentale o strategico.
Attacchi di panico all'inizio, che poi spariscono e vengono sostituiti dalla preoccupazione è un decorso comunissimo del disturbo d'ansia.
Se gli esami medici sono tutti a posto ha ovviamente bisogno di una cura psicoterapeutica per l'ansia, che le insegni come superarla.
Le suggerisco un approccio di derivazione comportamentale o strategico.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.1k visite dal 18/02/2019.
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