mancanza di vita sociale ed affetto. Legame fortissimo con un'amica.
Buongiorno dottori, volevo sottoporvi il mio problema che ultimamente mi ha davvero destabilizzato..
Ho quasi 40 anni, un lavoro normale e poche relazioni sociali.
Sono una persona molto timida, introversa e di carattere molto chiuso.
In un periodo di forte difficoltà due anni fa ho conosciuto tramite una chat una ragazza della mia età che allo stesso modo viveva un momento difficile, di solitudine e di insoddisfazione.
Ci siamo fatti forza a vicenda, abbiamo condiviso le stesse passioni, coltivato le stesse relazioni ed io sono praticamente rinato.
Avevo trovato la persona che mi ha cambiato la vita. Ho ripreso ad uscire, ad avere una vita sociale. Ho trovato una persona con cui potermi confidare.
Come ragazza mi piaceva in quanto è una persona meravigliosa, bella dentro e fuori, ma non posso dire di essermene mai innamorato. Mi piaceva davvero ma alla fine non ci ho mai provato veramente e non ho mai avuto da parte sua un input di un particolare interesse al di fuori di un'amicizia.
Probabilmente se avessi un segno da parte sua avrei osato qualcosa di più ma non l'ho mai fatto. Le voglio troppo bene per poter compromettere il nostro rapporto di amicizia.
Sapevo che lei poteva sentire altre persone e allo stesso lo facevo anche io. Ho frequentato altre ragazze conosciute occasionalmente, ma non sono mai andato oltre perché fondamentalmente ero bloccato dal fatto di poter perdere la sua vicinanza. La paura di perdere quel punto di riferimento prendeva il sopravvento.
Quando ho saputo che lei ha iniziato una relazione con un altro ragazzo ho avuto un crollo. Sono stato davvero male. In questi giorni non smettevo di piangere, non dormivo più e ho perso 3 kg in una settimana.
La mia prima reazione è stata di dirle che provavo qualcosa di più di un'amicizia ma non avevo mai avuto il coraggio di dirglielo.
Ma alla fine non era vero. Avevo solo paura che mi considerasse di meno che mi lasciasse da solo.
Di non poter più avere la possibilità di essere coinvolto in uscite, di avere una vita sociale.
Dopo 2 giorni, essendomi pentito di averglielo detto, le ho spiegato il mio malessere e credo abbia capito.
Il problema però sono io, una persona timida ed insicura, con difficoltà a relazionarmi con altre persone.
Lei è stata la mia ancora di salvezza e ho avuto davvero paura di non farcela se lei non mi avesse più coinvolto nella sua vita.
Non sono geloso e anzi sono felice se lei lo è. Le voglio troppo bene.
Lei mi ha detto che non cambierà nulla e che per me lei c'è sempre..Però ho paura. Paura di essere escluso e allo stesso tempo mi spaventa di non poter riuscire magari a trovare qualche altra persona che possa rendermi felice. Ovviamente mi piacerebbe innamorarmi davvero di nuovo..
Ho deciso di trasferirmi in città per cercare di frequentare nuove persone e ravvivare la mia vita ma ho sempre la paura di bloccarmi.
Ho bisogno di migliorare la mia autostima, di scrollarmi di dosso le mie paure e le mie insicurezze.
Grazie per eventuali consigli.
Ho quasi 40 anni, un lavoro normale e poche relazioni sociali.
Sono una persona molto timida, introversa e di carattere molto chiuso.
In un periodo di forte difficoltà due anni fa ho conosciuto tramite una chat una ragazza della mia età che allo stesso modo viveva un momento difficile, di solitudine e di insoddisfazione.
Ci siamo fatti forza a vicenda, abbiamo condiviso le stesse passioni, coltivato le stesse relazioni ed io sono praticamente rinato.
Avevo trovato la persona che mi ha cambiato la vita. Ho ripreso ad uscire, ad avere una vita sociale. Ho trovato una persona con cui potermi confidare.
Come ragazza mi piaceva in quanto è una persona meravigliosa, bella dentro e fuori, ma non posso dire di essermene mai innamorato. Mi piaceva davvero ma alla fine non ci ho mai provato veramente e non ho mai avuto da parte sua un input di un particolare interesse al di fuori di un'amicizia.
Probabilmente se avessi un segno da parte sua avrei osato qualcosa di più ma non l'ho mai fatto. Le voglio troppo bene per poter compromettere il nostro rapporto di amicizia.
Sapevo che lei poteva sentire altre persone e allo stesso lo facevo anche io. Ho frequentato altre ragazze conosciute occasionalmente, ma non sono mai andato oltre perché fondamentalmente ero bloccato dal fatto di poter perdere la sua vicinanza. La paura di perdere quel punto di riferimento prendeva il sopravvento.
Quando ho saputo che lei ha iniziato una relazione con un altro ragazzo ho avuto un crollo. Sono stato davvero male. In questi giorni non smettevo di piangere, non dormivo più e ho perso 3 kg in una settimana.
La mia prima reazione è stata di dirle che provavo qualcosa di più di un'amicizia ma non avevo mai avuto il coraggio di dirglielo.
Ma alla fine non era vero. Avevo solo paura che mi considerasse di meno che mi lasciasse da solo.
Di non poter più avere la possibilità di essere coinvolto in uscite, di avere una vita sociale.
Dopo 2 giorni, essendomi pentito di averglielo detto, le ho spiegato il mio malessere e credo abbia capito.
Il problema però sono io, una persona timida ed insicura, con difficoltà a relazionarmi con altre persone.
Lei è stata la mia ancora di salvezza e ho avuto davvero paura di non farcela se lei non mi avesse più coinvolto nella sua vita.
Non sono geloso e anzi sono felice se lei lo è. Le voglio troppo bene.
Lei mi ha detto che non cambierà nulla e che per me lei c'è sempre..Però ho paura. Paura di essere escluso e allo stesso tempo mi spaventa di non poter riuscire magari a trovare qualche altra persona che possa rendermi felice. Ovviamente mi piacerebbe innamorarmi davvero di nuovo..
Ho deciso di trasferirmi in città per cercare di frequentare nuove persone e ravvivare la mia vita ma ho sempre la paura di bloccarmi.
Ho bisogno di migliorare la mia autostima, di scrollarmi di dosso le mie paure e le mie insicurezze.
Grazie per eventuali consigli.
[#1]
Dal suo racconto sembra che lei ancora non abbia raggiunto la maturità relazionale tale da permetterle di distinguere chiaramente l'amicizia dalla passione.
È una tappa che occorre necessariamente raggiungere.
Quello che lei dice:
>>> Probabilmente se avessi un segno da parte sua avrei osato qualcosa di più ma non l'ho mai fatto
>>>
dà tutta la misura della sua insicurezza.
Una donna si aspetta che l'uomo osi comunque - in modo garbato e accettabile - mettendo assolutamente in conto la possibilità di essere rifiutato.
La verità è che per ogni donna avuta, anche fosse una soltanto nella vita, un uomo deve accettare di essere rifiutato molte volte, quasi sempre.
I segni la donna li dà, ma non sempre sono così chiari da decodificare. Nel dubbio, si può sempre decidere di interpretarli come positivi e farsi avanti, mettendo in conto l'eventualità di un errore.
Le suggerisco caldamente il ricorso a uno psicologo per farsi insegnare queste e altre nozioni in materia di relazioni.
È una tappa che occorre necessariamente raggiungere.
Quello che lei dice:
>>> Probabilmente se avessi un segno da parte sua avrei osato qualcosa di più ma non l'ho mai fatto
>>>
dà tutta la misura della sua insicurezza.
Una donna si aspetta che l'uomo osi comunque - in modo garbato e accettabile - mettendo assolutamente in conto la possibilità di essere rifiutato.
La verità è che per ogni donna avuta, anche fosse una soltanto nella vita, un uomo deve accettare di essere rifiutato molte volte, quasi sempre.
I segni la donna li dà, ma non sempre sono così chiari da decodificare. Nel dubbio, si può sempre decidere di interpretarli come positivi e farsi avanti, mettendo in conto l'eventualità di un errore.
Le suggerisco caldamente il ricorso a uno psicologo per farsi insegnare queste e altre nozioni in materia di relazioni.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 17/02/2019.
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