Compagno che assiste madre anziana

Cari medici,
scrivo per esporre una situazione abbastanza complessa. Sono una donna divorziata da diversi anni e ho 2 figli adolescenti. Da circa due anni ho avviato una relazione con un uomo di 50 anni che vive ad un centinaio di chilometri da me. Lui vive con l'anziana madre novantenne della quale si prende cura. In quest'ultimo anno lui ha provato a proporre a sua madre delle badanti, perché non riesce più a lavorare serenamente... Lei le ha cacciate tutte diventando addirittura aggressiva e dicendo chiaramente che non vuole nessuno se non lui!!! Anche nei miei confronti si mostra gelosa, aggressiva e intollerante. Ci vediamo soltanto nei weekend quando io non lavoro e posso andare, altrimenti è lui a venire facendo tutti quei chilometri per stare soltanto qualche ora. Il vero problema è che lui, figlio unico e mai sposato, ha un rapporto morboso con sua madre vedova e non gli va mai bene nulla... Ha trovato difetti in tutte le badanti che si sono avvicendate e non vuole credere a ciò che loro riportano... Cioè non accetta e non crede che sua madre sia aggressiva con loro...anche io ho subito ogni sorta di angherie da questa donna, ma anche con me si mostra dapprima dispiaciuto poi la giustifica in tutto. A suo dire è il resto del mondo a non saper interagire con lei. Questo rapporto è per me diventato asfissiante e sento che non sia possibile costruire nulla anche perché quando vado lì mi accorgo che lui non è capace di mettere alcun tipo di paletto... Cioè non riesce neppure ad impedire a sua madre di rifare il letto in cui dormiamo noi perché deve essere nel modo deciso da lei e se lui si oppone lei inizia a scalpitare. Certamente questa donna è anziana e bisognosa di cure, ma io mi sento schiacciata e privata di una dimensione di libertà e privacy e inoltre mi sento in colpa per non riuscire ad accettare tutto ciò. Vorrei cortesemente un vostro parere. Grazie anticipatamente.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597 67
Gentile utente,

questa madre è
- come si dice crudelmente -
un prodotto a termine.
...per quanto potenzialmente molto distruttiva nei confronti di un figlio maschio single fino negli ...anta.

Se Lei non ce la fa
ad entrare in questa dimensione,
- e posso capire -
inviti lui da Lei per breve tempo.
Meglio qualche ora in serenità
che una notte col problema del letto da rifare, no?

Sensi di colpa?
Non c'è colpa da parte di alcuno:
lui, Lei, madre... nessun colpevole.
Solo una coperta che si raccorcia perchè la vita della anziana si raccorcia
e lei che cerca un parafulmine: il proprio figlio.
E lui che cerca di rispondere alle aspettative .. a termine.

Le auguro di cercare una posizione in tale situazione,
pensandosi Lei tra mezzo secolo
e rispettando contemporaneamente la Lei di oggi.

Carissimi saluti.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Gent. ma dott.ssa Brunialti,
intanto la ringrazio per la sua celere e precisa risposta. Effettivamente non è colpa di nessuno di noi, però, al contempo mi fa molto soffrire assistere ad una dinamica in cui il mio compagno cerca disperatamente un equilibrio tra l'assistere con amore sua mamma e il portare avanti la propria vita. Lei non agevola in alcun modo questo processo, anzi lo colpevolizza appena può suscitando in lui grande dolore e vissuti depressivi. Appena decidiamo di prenderci una mezza giornata per noi, lei si sente male oppure com'è capitato l'ultima volta lo raccoglie con frasi crudeli del tipo:"saresti stato più contento di trovarmi morta, vero?" Se è vero che un figlio ha il dovere legale e, soprattutto, morale di assistere un genitore anziano, è anche vero però che il genitore dovrebbe rispettare la vita del figlio. Non si mette al mondo un figlio per fagocitarlo. Mi sembra profondamente egoista. Riprendendo una sua frase e riformulandola:"Siamo Tutti prodotti a termine." La vita è un soffio e non possiamo sapere chi tra di noi per primo lascerà questa terra. Ci vuole dignità nella malattia, così come nella vecchiaia. Se un genitore ama veramente il figlio deve possedere anche la dignità di invecchiare; i vecchi indiani, quando sentivano che scoccava la loro ora, prendevano una coperta e se ne andavano a morire sulla montagna. Qui si tratta di sacrificare la vita altrui senza mostrare alcuna gratitudine e anzi giocando su continui ricatti affettivi. Per me, spettatrice di questa dolorosa dinamica, è tutto molto pesante.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597 67
Gentile utente,

gli studi sulla psicologia dell'anziano e dell'anziano "old old" mettono concordemente in rilievo una caratteristica che essi hanno in comune con ... gli adolescenti:
l'EGOCENTRISMO.

Nel linguaggo comune "egoismo".

Ma in realtà egocentrismo significa semplicemente
mettersi e
voler essere messi
AL CENTRO per .. diritto di anzianità.

Da ciò occorre difendendersi naturalmente:
l'anziano "fa il proprio gioco" e
l'adulto il proprio,
senza recriminare e senza sensi di colpa,
soprattutto da parte dell'adulto che in tale relazione è UP, in quanto più lucido e più.. tutto.

Se Le viene difficile, capisco:
ma può imparare.

Senza la pretese che gli altri cambino;
ognuno ha la possibilità unicamente di cambiare se stesso.

Il Suo compagno ha da fare attenzione ai pericoli psicologici che corrono i caregiver. Sul sito troverà materiale specifico.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti