Disturbo particolare
Cari Dottori, vi scrivo per un'assurda esperienza che sto vivendo da ormai nove mesi, praticamente un inferno in terra.
Tutto è cominciato in giugno di quest'anno: ero uno studente di psicologia, vivevo da fuori sede a Torino ed ero in un periodo della mia vita molto florido e soddisfacente da un lato, ma anche parecchio stressante dall'altro. Infatti, studiavo una media di cento/duecento pagine al giorno, facevo palestra e suonavo in concerti live con un gruppo musicale che mi gratificava ma mi portava via anche un sacco di risorse ed energia. Per farla breve, ho sostenuto 5 esami in una settimana, di cui 3 in un solo giorno...tutti con votazione 30 e lode. A questo punto ho voluto azzardare la laurea in tempi anticipati e, per laurearmi nella sessione straordinaria, ho scritto la mia tesi in 3 giorni, per poi prendermi comunque una ventina di giorni di intenso lavoro per rieditarla e perfezionarla. La tesi, capirete perché ve lo dico, era su "la percezione del tempo negli stati alterati di coscienza indotti da meditazione". Una tesi molto complessa, un crossover tra scienza, misticismo, parapsicologia ed esoterismo. Ora, il calvario è iniziato quando, mentre perfezionavo la tesi, ho avuto un incontro insolito. Cioè sono uscito con una ragazza, all'apparenza normalissima, ma che si è rivelata particolarmente disturbata, se non addirittura schizofrenica. Quella sera lei mi ha raccontato che spesso le succedeva di essere "rapita" da uomini con mantelli e caschi blu che le imponevano di fare delle cose, tipo guarire delle persone. Poi mi ha raccontato che le succedeva di essere a delle feste dove ad un certo punto sparivano tutti e rimaneva solo lei, le si aprivano dei portali e comparivano questi uomini. Io mentre ascoltavo ero incuriosito ma allo stesso tempo tremavo e avevo l'impulso di rimettere. Mi ha raccontato che siamo tutti controllati, come dei burattini di un sistema e che non c'è salvezza per noi. Mi ha detto che molti cantanti cercano di cantare la verità, ma se parlano troppo vengono uccisi. Io da quel giorno non sono più me stesso, quell'incontro ha scatenato qualcosa di orribile in me. Giorni dopo ho iniziato a pensare che la realtà non esiste e mi sono iniziato a fare domande di senso sulla vita e sulla percezione della mia realtà. Ho visto uno psichiatra, mi ha detto che avevo una psicosi affettiva. L'ho curata per 6 mesi con olanzapina ed un antidepressivo. Ora non sono più in psicosi, ma sono molto depresso, non provo più emozioni, mi sento derealizzato, depersonalizzato e l'ambiente intorno a me non lo riconosco più come familiare. In realtà non so come spiegare, so solo che non vivo più, è come se il mio io si fosse disgregato e non avessi più un centro, più certezze. Ora vado in psicoterapia, ma senza particolari risultati. Passo tutto il giorno nel letto e non vivo più. Ero brillante, intelligente e strapieno di vita, feste e smuovevo le comitive. Non capisco cosa mi sia successo! Ci sarebbe altro da dire,ma limiti di spazio
Tutto è cominciato in giugno di quest'anno: ero uno studente di psicologia, vivevo da fuori sede a Torino ed ero in un periodo della mia vita molto florido e soddisfacente da un lato, ma anche parecchio stressante dall'altro. Infatti, studiavo una media di cento/duecento pagine al giorno, facevo palestra e suonavo in concerti live con un gruppo musicale che mi gratificava ma mi portava via anche un sacco di risorse ed energia. Per farla breve, ho sostenuto 5 esami in una settimana, di cui 3 in un solo giorno...tutti con votazione 30 e lode. A questo punto ho voluto azzardare la laurea in tempi anticipati e, per laurearmi nella sessione straordinaria, ho scritto la mia tesi in 3 giorni, per poi prendermi comunque una ventina di giorni di intenso lavoro per rieditarla e perfezionarla. La tesi, capirete perché ve lo dico, era su "la percezione del tempo negli stati alterati di coscienza indotti da meditazione". Una tesi molto complessa, un crossover tra scienza, misticismo, parapsicologia ed esoterismo. Ora, il calvario è iniziato quando, mentre perfezionavo la tesi, ho avuto un incontro insolito. Cioè sono uscito con una ragazza, all'apparenza normalissima, ma che si è rivelata particolarmente disturbata, se non addirittura schizofrenica. Quella sera lei mi ha raccontato che spesso le succedeva di essere "rapita" da uomini con mantelli e caschi blu che le imponevano di fare delle cose, tipo guarire delle persone. Poi mi ha raccontato che le succedeva di essere a delle feste dove ad un certo punto sparivano tutti e rimaneva solo lei, le si aprivano dei portali e comparivano questi uomini. Io mentre ascoltavo ero incuriosito ma allo stesso tempo tremavo e avevo l'impulso di rimettere. Mi ha raccontato che siamo tutti controllati, come dei burattini di un sistema e che non c'è salvezza per noi. Mi ha detto che molti cantanti cercano di cantare la verità, ma se parlano troppo vengono uccisi. Io da quel giorno non sono più me stesso, quell'incontro ha scatenato qualcosa di orribile in me. Giorni dopo ho iniziato a pensare che la realtà non esiste e mi sono iniziato a fare domande di senso sulla vita e sulla percezione della mia realtà. Ho visto uno psichiatra, mi ha detto che avevo una psicosi affettiva. L'ho curata per 6 mesi con olanzapina ed un antidepressivo. Ora non sono più in psicosi, ma sono molto depresso, non provo più emozioni, mi sento derealizzato, depersonalizzato e l'ambiente intorno a me non lo riconosco più come familiare. In realtà non so come spiegare, so solo che non vivo più, è come se il mio io si fosse disgregato e non avessi più un centro, più certezze. Ora vado in psicoterapia, ma senza particolari risultati. Passo tutto il giorno nel letto e non vivo più. Ero brillante, intelligente e strapieno di vita, feste e smuovevo le comitive. Non capisco cosa mi sia successo! Ci sarebbe altro da dire,ma limiti di spazio
[#1]
Gentile utente,
nel suo post non c'è una domanda o una richiesta espressa. Possiamo pertanto limitarci ad accogliete il tuo disagio.
Se vuole un consulto può fare una richiesta esplicita.
Saluti
nel suo post non c'è una domanda o una richiesta espressa. Possiamo pertanto limitarci ad accogliete il tuo disagio.
Se vuole un consulto può fare una richiesta esplicita.
Saluti
Dr.ssa Simona Landi
Psicologa, Psicoterapeuta individuale e familiare di formazione Gestatica
Esperta in disturbi dell'etá evolutiva e del neurosv
[#2]
Ex utente
Gentile Dottoressa, la ringrazio intanto per l'attenzione. Il mio consulto riguarda la possibilità di capire cosa mi è successo, inquadrando il tutto da una prospettiva diagnostica o dinamica...vorrei in particolare sapere lei come pensa sia potuto succedere che da una conversazione sia nato tutto questo pandemonio! Grazie mille.
[#3]
Certo,
se hai avuto uno scompenso psicotico e tuttora hai questi sintomi, quello che ti accade non può essere causato da un incontro. Di solito, a meno che non si verificano eventi traumatici, ma non mi sembra questo il caso, quando accade c'è già una condizione latente che può manifestarsi anche intorno ai 20 anni.
Mi sembra importante che tu possa esprimere le tue domande e i tuoi pensieri con il tuo terapeuta, anche lo spaesamento su cosa e come è successo Quello che hai vissuto è uno scompenso significativo e ci sarà bisogno di tempo per poterlo curare.
Un saluto
se hai avuto uno scompenso psicotico e tuttora hai questi sintomi, quello che ti accade non può essere causato da un incontro. Di solito, a meno che non si verificano eventi traumatici, ma non mi sembra questo il caso, quando accade c'è già una condizione latente che può manifestarsi anche intorno ai 20 anni.
Mi sembra importante che tu possa esprimere le tue domande e i tuoi pensieri con il tuo terapeuta, anche lo spaesamento su cosa e come è successo Quello che hai vissuto è uno scompenso significativo e ci sarà bisogno di tempo per poterlo curare.
Un saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 858 visite dal 14/02/2019.
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