Genitori stressanti invadenti

Ho 39 anni, nella mia vita ho avuto qualche fidanzato e ho vissuto 5 anni fuori Italia. Causa una relazione finita male, sono tornata a vivere con i miei genitori e mio fratello. Da tre anni vivo controllata a vista, nel senso che se ricevo una telefonata si mettono dietro la porta ad ascoltarla. Mio fratello mi ha aperto il cellulare e ha cominciato ha controllare contatti, social network ed altro... da quando l' ho scoperto ho dovuto mettere un pin sul cellulare. L' ho sgridato ma non mi ha né chiesto mai scusa né mi ha spiegato le ragioni di questo gesto.
I miei genitori quando si tratta di lui minimizzano e gli danno sempre ragione.
Da quasi due anni ho conosciuto un'altra persona con cui vorrei intraprendere una conoscenza più stretta lui si trova in un'altra città e finora siamo riusciti ad incontrarci cercando di alternare una volta per uno il viaggio.
I miei genitori sono convinti che io debba cercare una persona nella mia città e a volte mi parlano di cercare una persona che sia economicamente di un alto livello o comunque di un ceto sociale alto.
Noi viviamo in una villetta di proprietà ed ogni volta sento dire a mio padre che dovremo vendere la villetta per mantenerci.
All' estero avevo un lavoro che mi consentiva di vivere tranquillamente ma qui in Italia finora non sono riuscita a trovare nulla. Ho poche amiche e ogni volta che desidero andare dal mio ragazzo devo trovare delle scuse per potermi allontanare alcuni giorni da qui. Quando sono là mi tempestano di telefonate e vogliono fotografie di me con una amica. Ho provato mille volte a dire loro che volevo frequentare questa persona ma ogni volta mi ripetono questa storia della villetta e dei soldi.
Ho chiesto loro con fermezza di smettere con le manie di controllo e di trattarmi come una persona adulta purtroppo senza successo. Comunque anche se non ho un lavoro nel mio piccolo cerco di mettere da parte quello che riesco a racimolare con qualche lavoretto.
Oggi volevo fermamente fare la valigia ed andare via da qui, mio fratello mi ha insultato dicendo in senso volgare che sono una poco di buono.
Inutile dire che per reazione gli ho mollato un ceffone . Mi sono chiesta perché pensano questo di me, perché dal loro comportamento credo lo pensino tutti. Ho sempre fatto una vita morigerata, non ho fatto mai uso di alcool , droghe o fumato. Ho una laurea con specializzazione parlo quattro lingue in modo fluente. Ho sentito dire a mio padre che vuole assoldare un investigatore privato perché vuole sapere di questa persona che mi interessa.
Ho cercato di spiegare loro le mie ragioni prima mi dicono si si poi tutto torna come prima. Sono sola a discutere a combattere contro i loro pregiudizi e le loro fissazioni.
Ho cercato di mediare, di essere diplomatica con i miei genitori ma senza successo. Ho litigato ma senza successo. Sto meditando se intraprendere l' ultima strada quella della denuncia. Soffro di disturbi del sonno, dormo poco e male, ogni sera devo prendere una camomilla.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente, nella sua lettera c'è qualcosa che suona falso. Lei scrive: "Ho una laurea con specializzazione parlo quattro lingue in modo fluente". Però dice che non ha trovato un lavoro in tutta Italia? Inoltre ha lasciato un buon lavoro all'estero e il suo soggiorno lì per una relazione finita male?
Aggiunge che adesso vive con una famiglia d'origine che descrive come insultante, malevola e squilibrata. Genitori e fratello convivente vorrebbero puntare su di lei e su un suo buon matrimonio per mantenere il proprio livello economico. Ma non hanno mai lavorato, o hanno visto qualche brutto telefilm sull'Ottocento? E intanto la insultano, la sorvegliano, la tempestano di telefonate quando è fuori... e lei accetta tutto questo... A TRENTANOVE ANNI?
Lei parla di denunciarli, ma ritengo che chiunque le opporrebbe che vista la sua età, il suo titolo di studio, le esperienze di vita autonoma, può prendere da sola la porta di casa e non farsi vedere mai più.
Ci chiarisca, se crede, perché mai questa soluzione le sembra impossibile, tanto da dover ricorrere, ogni sera, alla drastica cura... di una camomilla!

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Attivo dal 2019 al 2024
Ex utente
Ho dovuto lasciare lavoro all' estero poiché il mio ex compagno mi ha minacciato di morte con un coltello, ho fatto una denuncia ma sono stata costretta a lasciare casa con una valigia in tutta fretta. Ho avuto una grande delusione da tutta questa situazione con il mio ex compagno tanto che probabilmente sono arrivata ad un passo dalla depressione. Ho mandato domande e sostenuto colloqui anche in altre città ma ogni volta che vorrei andare via mi viene intimato di non andare lacrime piagnistei da mia madre e sentirsi male da parte di mio padre. I miei genitori sono arretrati, laureati e hanno lavorato in impieghi pubblici. Ho cercato mille volte di spiegare loro che non esistono più queste cose medioevali ma ogni volta puntualmente fanno finta di capire ma ritornano punto e a capo.
Ogni sera prendo una camomilla perché mi aiuta a dormire altrimenti mi viene una forte emicrania.
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