Relazione di coppia
Gentili dottori.
Sono una ragazza di 27 anni fidanzata da più di un anno con un ragazzo di 30. Sto attraversando un periodo di crisi nella relazione, della quale in realtà non sono mai stata pienamente soddisfatta. E' da anni ormai che metto in discussione la mia capacità di rimanere pienamente coinvolta in una relazione, perchè ritengo di essere fredda, poco predisposta al calore e all'innamoramento. Questi dubbi sono emersi in età adolescenziale. La mia adolescenza è stata molto problematica (ero timidissima e sola, insicura e convinta di essere sociofobica, studiavo ossessivamente fino a notte fonda perchè lo studio era la mia unica possibilità di emergere, ho vissuto anche episodi di disturbo ossessivo compulsivo). Durante l'adolescenza fui stravolta da un'ossessione fortissima verso un ragazzo conosciuto virtualmente che ritengo possa soffrire di disturbo narcisistico di personalità e che mi ha distrutta con le sue capacità manipolative (tutto questo virtualmente, senza conoscerci nemmeno per foto per anni, salvo poi qualche uscita sporadica dal vivo). Dopo quella relazione, finta, idealizzata, sofferta e stroncata da me perchè ormai stanca, attraversai un periodo di apatia nonostante una successiva storia con un altro ragazzo, stavolta reale e rispettoso, del quale coltivo un bel ricordo benchè riconosca di non essere mai stata veramente felice con lui. Con lui avevo anche problemi seri legati al sesso...sostanzialmente non riuscimmo mai a consumare un rapporto per problemi di comunicazione e per una sorta di blocco mio, anche se provavo il desiderio.
Ritengo che si stia ripetendo la stessa storia con l'attuale fidanzato che è un bravissimo ragazzo, che mi ha "sbloccata sessualmente" ma per il quale non riesco a provare un sentimento forte. La scoperta del sesso per me è stata una grossa delusione, al punto che non mi piace, non provo niente e mi annoia. Non provo desiderio sessuale per nessuno e continuo a pensare di non essere predisposta a prescindere ai sentimenti amorosi e al sesso...Eppure non temo la solitudine e ho vissuto l'essere single per anni, quindi non penso che il problema debba trovarsi in un mio bisogno di relazione e compagnia.
Ma è davvero possibile che io non sia fatta per le relazioni, per l'innamoramento, per la serenità nella vita di coppia?
E' possibile che sia asessuale? Tutto ciò mi rattrista. Mi sento spenta, povera emotivamente, poco vitale, fredda. Coltivare le relazioni (anche quelle amicali, ad esempio) è quasi un dovere più che un piacere, e devo sforzarmi di farlo per evitare di isolarmi.
Sono una ragazza di 27 anni fidanzata da più di un anno con un ragazzo di 30. Sto attraversando un periodo di crisi nella relazione, della quale in realtà non sono mai stata pienamente soddisfatta. E' da anni ormai che metto in discussione la mia capacità di rimanere pienamente coinvolta in una relazione, perchè ritengo di essere fredda, poco predisposta al calore e all'innamoramento. Questi dubbi sono emersi in età adolescenziale. La mia adolescenza è stata molto problematica (ero timidissima e sola, insicura e convinta di essere sociofobica, studiavo ossessivamente fino a notte fonda perchè lo studio era la mia unica possibilità di emergere, ho vissuto anche episodi di disturbo ossessivo compulsivo). Durante l'adolescenza fui stravolta da un'ossessione fortissima verso un ragazzo conosciuto virtualmente che ritengo possa soffrire di disturbo narcisistico di personalità e che mi ha distrutta con le sue capacità manipolative (tutto questo virtualmente, senza conoscerci nemmeno per foto per anni, salvo poi qualche uscita sporadica dal vivo). Dopo quella relazione, finta, idealizzata, sofferta e stroncata da me perchè ormai stanca, attraversai un periodo di apatia nonostante una successiva storia con un altro ragazzo, stavolta reale e rispettoso, del quale coltivo un bel ricordo benchè riconosca di non essere mai stata veramente felice con lui. Con lui avevo anche problemi seri legati al sesso...sostanzialmente non riuscimmo mai a consumare un rapporto per problemi di comunicazione e per una sorta di blocco mio, anche se provavo il desiderio.
Ritengo che si stia ripetendo la stessa storia con l'attuale fidanzato che è un bravissimo ragazzo, che mi ha "sbloccata sessualmente" ma per il quale non riesco a provare un sentimento forte. La scoperta del sesso per me è stata una grossa delusione, al punto che non mi piace, non provo niente e mi annoia. Non provo desiderio sessuale per nessuno e continuo a pensare di non essere predisposta a prescindere ai sentimenti amorosi e al sesso...Eppure non temo la solitudine e ho vissuto l'essere single per anni, quindi non penso che il problema debba trovarsi in un mio bisogno di relazione e compagnia.
Ma è davvero possibile che io non sia fatta per le relazioni, per l'innamoramento, per la serenità nella vita di coppia?
E' possibile che sia asessuale? Tutto ciò mi rattrista. Mi sento spenta, povera emotivamente, poco vitale, fredda. Coltivare le relazioni (anche quelle amicali, ad esempio) è quasi un dovere più che un piacere, e devo sforzarmi di farlo per evitare di isolarmi.
[#1]
Gentile utente,
Di sè ci dice:
"..Mi sento spenta, povera emotivamente, poco vitale, fredda. Coltivare le relazioni.. è quasi un dovere più che un piacere.."
Nell'insieme sembra che l'area affettiva e relazionale possa presentare qualche problema.
Lei torna col ricordo all'adolescenza.
Forse bisogna però riferirsi all'infanzia e ai meccanismi di attaccamento.
Ma l'importante è l'oggi;
l'affettività, la sessualità, il legame...
E' fondamentale riuscire a comprendere ciò che si desidera (e che si chiede all'altro),
ma altrettanto quel che si è in grado di dare.
Considerato che Lei è anagraficamente adulta
e ancora non ha sufficiente chiarezza su di sè,
Le consiglio vivamente un percorso psicologico che La aiuti nella consapevolezza
e eventualmente nel mettere mano ad aspetti carenti che dovessero evidenziarsi.
La Psicologa Psicoterapeuta è la professionista specifica.
Nel frattempo eviti auto-etichette (asessuale, ecc.) perchè La confondono e La danneggiano.
Etichettare realtà che ancora sfuggono
porta ad adeguarsi alla etichetta
piuttosto che a cercare ed approfondire ulteriormente.
Dott. Brunialti
Di sè ci dice:
"..Mi sento spenta, povera emotivamente, poco vitale, fredda. Coltivare le relazioni.. è quasi un dovere più che un piacere.."
Nell'insieme sembra che l'area affettiva e relazionale possa presentare qualche problema.
Lei torna col ricordo all'adolescenza.
Forse bisogna però riferirsi all'infanzia e ai meccanismi di attaccamento.
Ma l'importante è l'oggi;
l'affettività, la sessualità, il legame...
E' fondamentale riuscire a comprendere ciò che si desidera (e che si chiede all'altro),
ma altrettanto quel che si è in grado di dare.
Considerato che Lei è anagraficamente adulta
e ancora non ha sufficiente chiarezza su di sè,
Le consiglio vivamente un percorso psicologico che La aiuti nella consapevolezza
e eventualmente nel mettere mano ad aspetti carenti che dovessero evidenziarsi.
La Psicologa Psicoterapeuta è la professionista specifica.
Nel frattempo eviti auto-etichette (asessuale, ecc.) perchè La confondono e La danneggiano.
Etichettare realtà che ancora sfuggono
porta ad adeguarsi alla etichetta
piuttosto che a cercare ed approfondire ulteriormente.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 711 visite dal 13/02/2019.
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