Iperattività
Buonasera,
scrivo perchè la mia nipotina di 6 anni da circa 2/3 mesi è più agitata del solito. A scuola, frequenta la prima elementare, è irrequieta, agitata. La sua pagella è andata benissimo, il comportamento però è stato discreto e non ottimo come il resto della classe, inoltre la maestra l'ha fatta sedere con un banchetto vicino la cattedra.
A casa non ci sono problemi familiari e non ci spieghiamo perchè. Mia sorella e mio cognato non sanno come comportarsi.
Chiedo allora quali atteggiamenti è indicato seguire in questi casi? Che comportamento adottare?
Quali possono essere le cause di questo modo di fare?
Grazi
scrivo perchè la mia nipotina di 6 anni da circa 2/3 mesi è più agitata del solito. A scuola, frequenta la prima elementare, è irrequieta, agitata. La sua pagella è andata benissimo, il comportamento però è stato discreto e non ottimo come il resto della classe, inoltre la maestra l'ha fatta sedere con un banchetto vicino la cattedra.
A casa non ci sono problemi familiari e non ci spieghiamo perchè. Mia sorella e mio cognato non sanno come comportarsi.
Chiedo allora quali atteggiamenti è indicato seguire in questi casi? Che comportamento adottare?
Quali possono essere le cause di questo modo di fare?
Grazi
[#1]
Gentile utente,
Innanzitutto mi chiedo come mai sia una zia a scrivere preoccupata per la nipotina e non i genitori. Se sua sorella e il marito non sanno come comportarsi, come mai non si sono avvalsi loro di un consulto indicativo qui su Medicitalia?
Venendo alla bambina, non è facile da qui rispondere alle domande che pone in quanto non conosciamo direttamente la piccola e perché ci fornisce pochissimi elementi anche per fare delle ipotesi.
Lei infatti descrive la nipote come irrequieta e agitata ma entrambi i termini, allo stato dei fatti, non sono indicativi di nulla. Questo perché le valutazioni che si fanno su un comportamento (sia esso di un bambino, di un adolescente, adulto o anziano) <<viaggiano>> sempre sulla sottile linea che separa:
-soggettività (per me è così)
e
- oggettività (è così).
E oltretutto, tanto per irrequietezza tanto per agitazione bisognerebbe valutare:
Intensità, frequenza, durata e livello di gravità.
Ci sarebbe anche da chiedersi:
- come la bambina si trova emotivamente in classe?
- in famiglia come si comporta?
- come è il rapporto con i genitori?
- è una bimba felice?
- come si relaziona con i compagni di classe?
- irrequietezza e agitazione sono delimitate esclusivamente al contesto scolastico?
- che cosa è successo, se qualcosa è successo, prima di novembre?
- c’è stato qualche cambiamento ambientale? Se si, come è stato percepito e vissuto da sua nipote?
- come mai la maestra ha optato per la scelta di isolarla dal resto del gruppo relegandola accanto alla cattedra? È stata una scelta della maestra dettata da cosa? Con quale scopo?
Come vede le variabili da dover prendere in considerazione sono molte e non si riducono certamente a quelle che ho scritto. Andrebbero ampliare e approfondite.
Ergo, lei ben comprenderà che più che rispondere alle domande che pone: <<Chiedo allora quali atteggiamenti è indicato seguire in questi casi? Che comportamento adottare?
Quali possono essere le cause di questo modo di fare?>>, sarebbe altamente consigliabile che i genitori si avvalessero di una consulenza specialistica di persona presso una collega psicologo psicoterapeuta perfezionata in psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva per porre in disamina questi ed altri aspetti/ipotesi e valutare se intervenire (in questo caso: come intervenire) o meno.
È noto alla comunità scientifica internazionale che spessissimo eventuali malesseri emotivo-comportamentali espressi dai bambini sono sintomi/segni di qualcosa di qualcosa che non va nell’ambiente in cui il bambino/la bambina vive. I bambini spesso altro non sono che portatori di un disagio relazionale ed emotivo.
Per questo, la invito a riferire quanto detto ai genitori affinché si attivino rivolgendosi (loro due in primis) ad una collega.
Da questa postazione altro non posso fare.
Cordiali saluti
Innanzitutto mi chiedo come mai sia una zia a scrivere preoccupata per la nipotina e non i genitori. Se sua sorella e il marito non sanno come comportarsi, come mai non si sono avvalsi loro di un consulto indicativo qui su Medicitalia?
Venendo alla bambina, non è facile da qui rispondere alle domande che pone in quanto non conosciamo direttamente la piccola e perché ci fornisce pochissimi elementi anche per fare delle ipotesi.
Lei infatti descrive la nipote come irrequieta e agitata ma entrambi i termini, allo stato dei fatti, non sono indicativi di nulla. Questo perché le valutazioni che si fanno su un comportamento (sia esso di un bambino, di un adolescente, adulto o anziano) <<viaggiano>> sempre sulla sottile linea che separa:
-soggettività (per me è così)
e
- oggettività (è così).
E oltretutto, tanto per irrequietezza tanto per agitazione bisognerebbe valutare:
Intensità, frequenza, durata e livello di gravità.
Ci sarebbe anche da chiedersi:
- come la bambina si trova emotivamente in classe?
- in famiglia come si comporta?
- come è il rapporto con i genitori?
- è una bimba felice?
- come si relaziona con i compagni di classe?
- irrequietezza e agitazione sono delimitate esclusivamente al contesto scolastico?
- che cosa è successo, se qualcosa è successo, prima di novembre?
- c’è stato qualche cambiamento ambientale? Se si, come è stato percepito e vissuto da sua nipote?
- come mai la maestra ha optato per la scelta di isolarla dal resto del gruppo relegandola accanto alla cattedra? È stata una scelta della maestra dettata da cosa? Con quale scopo?
Come vede le variabili da dover prendere in considerazione sono molte e non si riducono certamente a quelle che ho scritto. Andrebbero ampliare e approfondite.
Ergo, lei ben comprenderà che più che rispondere alle domande che pone: <<Chiedo allora quali atteggiamenti è indicato seguire in questi casi? Che comportamento adottare?
Quali possono essere le cause di questo modo di fare?>>, sarebbe altamente consigliabile che i genitori si avvalessero di una consulenza specialistica di persona presso una collega psicologo psicoterapeuta perfezionata in psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva per porre in disamina questi ed altri aspetti/ipotesi e valutare se intervenire (in questo caso: come intervenire) o meno.
È noto alla comunità scientifica internazionale che spessissimo eventuali malesseri emotivo-comportamentali espressi dai bambini sono sintomi/segni di qualcosa di qualcosa che non va nell’ambiente in cui il bambino/la bambina vive. I bambini spesso altro non sono che portatori di un disagio relazionale ed emotivo.
Per questo, la invito a riferire quanto detto ai genitori affinché si attivino rivolgendosi (loro due in primis) ad una collega.
Da questa postazione altro non posso fare.
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 654 visite dal 13/02/2019.
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