Calo del rendimento
Buongiorno, sono una ragazza di 19 anni, mi sono diplomata lo scorso anno al Liceo Scientifico e ora frequento da poco la facoltà di ingegneria.
Sono sempre stata una studentessa modello: ho passato l'esame di terza media con il massimo punteggio ovvero 10/10 e successivamente anche al liceo riuscivo a cavarmela benissimo: non ho mai avuto insufficienze ed ero tra i migliori della mia classe tanto che spesso i compagni mi imploravano di aiutarli con i compiti, ed io ero felice e orgogliosa di poter dare loro una mano.
Poi però al 5^ anno le cose sono cambiate: il mio andamento scolastico peggiorava, i miei voti diventavano mediocri, cominciavo a vedere le prime insufficienze specie nelle materie che io adoravo (matematica e fisica). Soprattutto la mia concentrazione iniziava a venire a mancare: mi chiudevo nella mia stanza per fare i compiti, ma dopo poco, nonostante la volontà che ci mettevo, la mia testa andava da un'altra parte e finiva che continuavo a rimandare per poi fare tutto di fretta all'ultimo minuto.
Alla maturità ho preso 76/100 , un voto che ha sicuramente confermato il calo del mio rendimento, cosa che io cercavo in ogni modo di negare a me stessa convincendomi di essere ancora intelligente.
Pensavo fosse un periodo di passaggio ma ora all'università il problema si sta ripresentando : e per questo ho una folle paura di non farcela. Per due volte consecutive non sono riuscita a passare l'esame di Analisi 1, mentre quei compagni che anni fa al liceo aiutavo dopo la scuola sono stati promossi con punteggi altissimi come 27 e 28.
Tutto ciò mi demoralizza e mi fa perdere ancora di più la concentrazione e la voglia di proseguire il mio percorso universitario. Ho completamente perso la stima in me stessa e non riesco nemmeno a dare altri esami perché non appena provo ad aprire un libro mi innervosisco e mi rattristo pensando a come ero un tempo, ho il presentimento che quella parte di me sia svanita .
Chiedo quindi un consulto per cercare di capire se è possibile che l'intelligenza svanisca con la crescita oppure se questa situazione possa essere causata da fattori esterni e quindi risolta per via medica.
Vi ringrazio anticipatamente .
Anonimo
Sono sempre stata una studentessa modello: ho passato l'esame di terza media con il massimo punteggio ovvero 10/10 e successivamente anche al liceo riuscivo a cavarmela benissimo: non ho mai avuto insufficienze ed ero tra i migliori della mia classe tanto che spesso i compagni mi imploravano di aiutarli con i compiti, ed io ero felice e orgogliosa di poter dare loro una mano.
Poi però al 5^ anno le cose sono cambiate: il mio andamento scolastico peggiorava, i miei voti diventavano mediocri, cominciavo a vedere le prime insufficienze specie nelle materie che io adoravo (matematica e fisica). Soprattutto la mia concentrazione iniziava a venire a mancare: mi chiudevo nella mia stanza per fare i compiti, ma dopo poco, nonostante la volontà che ci mettevo, la mia testa andava da un'altra parte e finiva che continuavo a rimandare per poi fare tutto di fretta all'ultimo minuto.
Alla maturità ho preso 76/100 , un voto che ha sicuramente confermato il calo del mio rendimento, cosa che io cercavo in ogni modo di negare a me stessa convincendomi di essere ancora intelligente.
Pensavo fosse un periodo di passaggio ma ora all'università il problema si sta ripresentando : e per questo ho una folle paura di non farcela. Per due volte consecutive non sono riuscita a passare l'esame di Analisi 1, mentre quei compagni che anni fa al liceo aiutavo dopo la scuola sono stati promossi con punteggi altissimi come 27 e 28.
Tutto ciò mi demoralizza e mi fa perdere ancora di più la concentrazione e la voglia di proseguire il mio percorso universitario. Ho completamente perso la stima in me stessa e non riesco nemmeno a dare altri esami perché non appena provo ad aprire un libro mi innervosisco e mi rattristo pensando a come ero un tempo, ho il presentimento che quella parte di me sia svanita .
Chiedo quindi un consulto per cercare di capire se è possibile che l'intelligenza svanisca con la crescita oppure se questa situazione possa essere causata da fattori esterni e quindi risolta per via medica.
Vi ringrazio anticipatamente .
Anonimo
[#1]
Gentile ragazza, comprendo il suo stato d'animo, tuttavia provi a riflettere se è accaduto qualcosa di serio, importante nella sua vita, per cui la sua mente si senta preoccupata, impegnata a domandarsi come fare, confusa. Per studiare bene , è indispensabile essere sereni, noi siamo la nostra storia e quello che ci accade interferisce e colora i vari aspetti della nostra vita. Ci pensi, ci rifletta e magari ci riscriva, sia fiduciosa , la sua intelligenza non è certo perduta , questa è una crisi e passerà, l'aspettiamo..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per aver dato attenzione al mio consulto.
Ho pensato agli ultimi due anni della mia vita e posso dirle che non è accaduto nessun evento che mi abbia dato gravi preoccupazioni. L'unica cosa che è cambiata rispetto alla vita che conducevo è che due anni fa conobbi un ragazzo che poi ho frequentato fino a poche settimane fa.
Lui era dolcissimo e stravedeva per me, ma io nonostante gli volessi un gran bene tendevo ad allontanarlo per restare concentrata sui miei obbiettivi scolastici e per non perdere lo stretto legame che avevo con le mie amiche , ci vedevamo soltanto qualche ora al sabato pomeriggio. Due settimane fa ho deciso di lasciarlo perché mi sono resa conto che eravamo su due lunghezze d'onda diverse: lui era innamorato di me, mentre io oltre a provare per lui soltanto affetto, era già da tempo che gli nascondevo il fatto di essermi presa una cotta per un ragazzo che faceva le medie con me , ma con cui ora a stento parlo.
Questo è l'unico aspetto che mi potrebbe aver dato dei pensieri, anche se minimi. Può essere che il fatto di trascinare avanti per molto tempo una relazione che vivevo in modo incerto e superficiale abbia influito nella mia concentrazione?
Premetto però che durante la giornata io raramente pensavo a questo ragazzo, anzi addirittura lo ignoravo anche per giorni se non era lui a cercarmi.
Ho pensato agli ultimi due anni della mia vita e posso dirle che non è accaduto nessun evento che mi abbia dato gravi preoccupazioni. L'unica cosa che è cambiata rispetto alla vita che conducevo è che due anni fa conobbi un ragazzo che poi ho frequentato fino a poche settimane fa.
Lui era dolcissimo e stravedeva per me, ma io nonostante gli volessi un gran bene tendevo ad allontanarlo per restare concentrata sui miei obbiettivi scolastici e per non perdere lo stretto legame che avevo con le mie amiche , ci vedevamo soltanto qualche ora al sabato pomeriggio. Due settimane fa ho deciso di lasciarlo perché mi sono resa conto che eravamo su due lunghezze d'onda diverse: lui era innamorato di me, mentre io oltre a provare per lui soltanto affetto, era già da tempo che gli nascondevo il fatto di essermi presa una cotta per un ragazzo che faceva le medie con me , ma con cui ora a stento parlo.
Questo è l'unico aspetto che mi potrebbe aver dato dei pensieri, anche se minimi. Può essere che il fatto di trascinare avanti per molto tempo una relazione che vivevo in modo incerto e superficiale abbia influito nella mia concentrazione?
Premetto però che durante la giornata io raramente pensavo a questo ragazzo, anzi addirittura lo ignoravo anche per giorni se non era lui a cercarmi.
[#3]
Gentile ragazza, le sembra poco tutto questo suo oscillare? Penso che, anche se negato a livello conscio, ci sia stato un pensare e ripensare , un discorso di scelta di
priorità' nella vita .. con il ragazzo delle medie nell'ombra e la paura di perdere il contatto rassicurante con le amiche. Pare che avere un ragazzo venga vissuto come troppo impegnativo.. per ora.. e del resto non è obbligatorio.. meglio allora , la scelta che ha fatto , che le permette per ora di impegnarsi solo sul fronte dello studio e del successo. Anche per il rispetto leale nei confronti di questi ragazzi.. e del loro sentimento. Coraggio c'è tempo per tutto, faccia quello che si sente, ritroverà il ritmo giusto rapidamente.. Auguri per tutto..!
priorità' nella vita .. con il ragazzo delle medie nell'ombra e la paura di perdere il contatto rassicurante con le amiche. Pare che avere un ragazzo venga vissuto come troppo impegnativo.. per ora.. e del resto non è obbligatorio.. meglio allora , la scelta che ha fatto , che le permette per ora di impegnarsi solo sul fronte dello studio e del successo. Anche per il rispetto leale nei confronti di questi ragazzi.. e del loro sentimento. Coraggio c'è tempo per tutto, faccia quello che si sente, ritroverà il ritmo giusto rapidamente.. Auguri per tutto..!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3k visite dal 11/02/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.