Soffro di un'ansia che in alcuni momenti davvero molto forte

Salve, scrivo qui perché sento, ormai da qualche tempo, il bisogno di parlare con un professionista, ma non ho la forza/coraggio di farlo faccia a faccia.Ho un carattere molto timido, introverso, soffro di ansia e gli anni passati sono stati molto duri da superare e credo sia subentrato anche un problema di ipocondria.Dall'età di sette anni fino ai tredici sono stata vittima di bullismo da parte dei compagni di classe, ma quel che è peggio, l'ho subito anche da maestre e professori. Riconosco benissimo come questa situazione mi abbia plasmata profondamente e come siano, tuttora, ferite aperte che mi fanno soffrire. La mia vita sociale non è mai stata "normale" e quando ripenso agli anni passati a scuola, agli insulti e all'odio ricevuti da donne adulte, le mie maestre, vedo una bambina sola, che ha imparato col tempo a diventare invisibile pur di sfuggire a tutto questo. Ho pena della bambina che sono stata. Sola a scuola e sola a casa dove non trovai mai l'appoggio e l'aiuto necessari a concludere e risolvere la situazione che vivevo. Ora sono adulta, ho una figlia di nove anni e riconosco in molti degli atteggiamenti che furono di mia madre, quelli di una mamma bambina: mi paragonava a se stessa, mi paragonava alle mie compagne, a bambine, in genere, diverse da me. Quando camminavo per strada, accanto a mia madre e incrociavamo una qualsiasi bambina/ragazzina io provavo vergogna. Anche se mia madre non parlava, sapevo ormai che mi confrontava e quindi provavo vergogna e disagio.Mi ha mortificata più volte con insegnanti e sconosciuti, parlando di me ragazzina come di una bambina.Una mortificazione così profonda che la provo tuttora al sol pensiero.Il rapporto con le sue cognate non è mai stato idilliaco, con una in particolare fu sempre terribile, lei senza cause scatenanti cominciò a chiamarmi con il nome di mia zia, la cognata più problematica, mi diceva che ero come lei, che mi sarei comportata come lei, che lei disprezzava i suoi genitori ed io avrei di certo disprezzato i miei un domani, ero bambina e continuò a definirmi così fino ai miei 17 anni. Faceva spesso comunella con mio fratello di un anno e mezzo più piccolo di me. Mi prendevano in giro insieme, su tutto, cose stupide e cose serie. Il mio peso non era mai quello giusto, i miei capelli non andavano mai bene, il mio seno troppo piccolo e il mio ciclo arrivato troppo tardi.Se chiedevo una cosa venivo subito derisa da madre e fratellino. Mio padre è sempre stato assente e quando tornava da lavoro era scontroso e quasi sempre arrabbiato. Non ricordo la me bambina come una bambina felice e credo che tutto questo e altro che non ho scritto, abbiano plasmato l'adulta insicura, priva di autostima ed incapace a relazionarsi che sono diventata. Soffro di un'ansia che in alcuni momenti è davvero molto forte, credo anche ipocondria. Scusate il consulto chilometrico e se inopportuno, ma avevo solo bisogno di parlarne con qualcuno anche se non mi sento pronta a parlarne di persona.Grazie.