Psicoterapia e problemi con la m***********e?
Buongiorno, sono un ragazzo di 21 anni. Sono in psicoterapia da circa un anno e mezzo...e nonostante voglia bene alla mia psicologa..non mi fido di lei per vari motivi e a causa di ciò ho anche difficoltà a trattare alcuni argomenti. Comunque non è questo il problema...
Non sono mai stato fidanzato, mai fatto nulla, neanche un bacio o una carezza...
Questa cosa mi fa stare male a causa del fatto (ad esempio) che non ho la possibilità di provare o fare quello che fanno gli altri e quindi mi sento...diciamo inferiore agli altre persone..che siano maschi o femmine non ha alcuna importanza..fa lo stesso.
Ho cominciato a pensare di voler risolvere la questione andando da un prostituta ma non ne ho il coraggio...spero sempre che qualcuno in un certo senso mi costringa ad andarci (lo so sono stupido..)perché ritengo la cosa abbastanza squallida, poi c'è il problema della prima volta, della brutta figura, dell'ansia e in primis del fatto che non mi sono mai piaciuto o accettato..insomma le solite cose sentite e risentite.
Sto cominciando ad avere problemi anche con la masturbazione...è da un po' di tempo che cerco di costringermi a praticarla ma il problema è che ogni volta che penso di volerla praticare mi salgono questi pensieri e ho un dolore forte alla bocca dello stomaco e ho una sensazione strana alle parti intime.
Quando la pratico inoltre non provo una forte eccitazione infatti a volte non riesco a raggiungere l'eccitazione completa (cioè nel mentre mi si alza e si al bassa a volte...scusate la volgarità ma non sapevo come farmi capire al meglio). Il punto è che ogni volta che mi ritrovo a fare questa cosa mi sento male, sento come se tutto ciò non bastasse e mi sale una certa tristezza sia nel mentre che dopo.
Scusate, avevo bisogno di parlarne un po' con qualcuno...è una sorta di sfogo (quello che ho detto fino ad ora in realtà è una sintesi di quello che provo perché la cosa è un po' particolare e lunga da spiegare).
Ho pensato di parlarne con la psicologa...ma non ne ho il coraggio o per meglio dire..diciamo che le ho parlato della questione della prostituta..più o meno..ma ovviamente è stato tempo perso anche perché ovviamente non può darmi nessun consiglio...e dirle una cosa del genere mi ha solo messo in imbarazzo anche perché penso che prima di parlare con una psicologa io parli con una persona qualsiasi che pensa e parla proprio come gli altri..quindi anche se mi confortasse..mi sentirei preso in giro e penserei che lo faccia solo per lavoro (anche se ovviamente in parte desidero una cosa del genere)
Mi dispiace..vi ho fatto perdere tempo.
Scusate lo sfogo.
Non sono mai stato fidanzato, mai fatto nulla, neanche un bacio o una carezza...
Questa cosa mi fa stare male a causa del fatto (ad esempio) che non ho la possibilità di provare o fare quello che fanno gli altri e quindi mi sento...diciamo inferiore agli altre persone..che siano maschi o femmine non ha alcuna importanza..fa lo stesso.
Ho cominciato a pensare di voler risolvere la questione andando da un prostituta ma non ne ho il coraggio...spero sempre che qualcuno in un certo senso mi costringa ad andarci (lo so sono stupido..)perché ritengo la cosa abbastanza squallida, poi c'è il problema della prima volta, della brutta figura, dell'ansia e in primis del fatto che non mi sono mai piaciuto o accettato..insomma le solite cose sentite e risentite.
Sto cominciando ad avere problemi anche con la masturbazione...è da un po' di tempo che cerco di costringermi a praticarla ma il problema è che ogni volta che penso di volerla praticare mi salgono questi pensieri e ho un dolore forte alla bocca dello stomaco e ho una sensazione strana alle parti intime.
Quando la pratico inoltre non provo una forte eccitazione infatti a volte non riesco a raggiungere l'eccitazione completa (cioè nel mentre mi si alza e si al bassa a volte...scusate la volgarità ma non sapevo come farmi capire al meglio). Il punto è che ogni volta che mi ritrovo a fare questa cosa mi sento male, sento come se tutto ciò non bastasse e mi sale una certa tristezza sia nel mentre che dopo.
Scusate, avevo bisogno di parlarne un po' con qualcuno...è una sorta di sfogo (quello che ho detto fino ad ora in realtà è una sintesi di quello che provo perché la cosa è un po' particolare e lunga da spiegare).
Ho pensato di parlarne con la psicologa...ma non ne ho il coraggio o per meglio dire..diciamo che le ho parlato della questione della prostituta..più o meno..ma ovviamente è stato tempo perso anche perché ovviamente non può darmi nessun consiglio...e dirle una cosa del genere mi ha solo messo in imbarazzo anche perché penso che prima di parlare con una psicologa io parli con una persona qualsiasi che pensa e parla proprio come gli altri..quindi anche se mi confortasse..mi sentirei preso in giro e penserei che lo faccia solo per lavoro (anche se ovviamente in parte desidero una cosa del genere)
Mi dispiace..vi ho fatto perdere tempo.
Scusate lo sfogo.
[#1]
Gentile ragazzo,
tu parti da un presupposto che a mio avviso è sbagliato.
Tu sostieni, infatti, che tutti gli altri ragazzi della tua età siano felici e perfetti e che tu sia il solo a non avere una ragazza e a non avere esperienze e quindi ti senti a disagio.
Detta così, chiunque si sentirebbe a disagio al posto tuo, ma devi considerare che alla tua età non tutti hanno fatto determinate esperienze per determinate ragioni (che qui non possiamo conoscere): e se nel tuo caso fosse proprio questo senso di disagio, di vergogna, quasi di inferiorità ad ostacolarti? Parli di eventuali figuracce, ecc... ma che fine hai fatto fare alla curiosità, all'entusiasmo, all'intraprendenza?
A mio avviso con la psicologa dovresti lavorare proprio su questi aspetti, senza vergogna, perchè siamo tutti esseri umani e chiunque può capire cosa provi.
Ma la domanda che voglio farti è: preferisci provare vergogna e disagio per sempre (e non esporti) oppure sbarazzarti di ciò che ti impedisce di relazionarti serenamente con gli altri?
tu parti da un presupposto che a mio avviso è sbagliato.
Tu sostieni, infatti, che tutti gli altri ragazzi della tua età siano felici e perfetti e che tu sia il solo a non avere una ragazza e a non avere esperienze e quindi ti senti a disagio.
Detta così, chiunque si sentirebbe a disagio al posto tuo, ma devi considerare che alla tua età non tutti hanno fatto determinate esperienze per determinate ragioni (che qui non possiamo conoscere): e se nel tuo caso fosse proprio questo senso di disagio, di vergogna, quasi di inferiorità ad ostacolarti? Parli di eventuali figuracce, ecc... ma che fine hai fatto fare alla curiosità, all'entusiasmo, all'intraprendenza?
A mio avviso con la psicologa dovresti lavorare proprio su questi aspetti, senza vergogna, perchè siamo tutti esseri umani e chiunque può capire cosa provi.
Ma la domanda che voglio farti è: preferisci provare vergogna e disagio per sempre (e non esporti) oppure sbarazzarti di ciò che ti impedisce di relazionarti serenamente con gli altri?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Buongiorno dottoressa, grazie per la risposta.
Comunque... Innanzitutto voglio dire che quando ho scritto tutto ciò..non ero arrabbiato..al contrario...ero abbastanza triste per tante ragioni che riguardano il problema da me trattato (non dirò nulla a riguardo perché la cosa è lunga e complicata..come ho già scritto e perché comunque la annoierei solamente...)
La dottoressa sa che io mi sento diverso dagli altri ne abbiamo già parlato saltuariamente (cioè abbiamo toccato l'argomento diverse volte ma non abbiamo "mai" approfondito..per volere mio in primis e un po' credo anche per volere suo.
L'ultima volta che ci siamo visti (3 settimane fa) lei stessa mi disse esattamente queste parole: "Fede tu non sei diverso dai tuoi pari" (vabbè è una situazione complicata..quello di cui stavamo parlando riguardava alcuni messaggi che le avevo mandato, riguardo al fatto che non mi fidavo molto di lei ecc..) e ha aggiunto.."a me non interessa se tu pensi che non sia così...a me interessa solo che tu abbia capito". Sinceramente non ho capito il senso di questa cosa..o per meglio dire..credo di avere una mezza idea.
Detto questo..per quanto riguarda la frase che lei mi ha scritto è cioè "ma che fine hai fatto fare alla curiosità, all'entusiasmo, all'intraprendenza?" beh...Il punto è questo.
Quest'anno la psicologa mi ha aiutato a cambiare...
Ho fatto nuove amicizie (ho avuto anche un po' di fortuna ovviamente)
Ho cambiato look,sono dimagrito...insomma ho fatto piccoli cambiamenti consigliati in maniera diciamo "indiretta" da lei.
Questa voglia di "fare" è andata via...non c'è più...
In ogni caso il problema della ragazza (ad esempio) è un problema che già mi faceva star male anche quando avevo il desiderio di apportare cambiamenti alla mia vita.
Ora lei pensa che io stia bene...anche perché non la contatto da 3 settimane e io non me la sento di parlare di queste cose con lei...di quello che ho scritto qui...perché è una "donna", perché ho 21 anni e c'è gente più piccola o più grande che ha già fatto queste esperienze e io mi sento in imbarazzo nel parlare di questa cosa con un persona che in un certo senso è diversa da me, perché mi fa sentire debole, mi mette a nudo. È un po' come se io mi spogliassi e camminassi nudo per strada in mezzo a tanta gente che mi guarda.
Tengo più al suo giudizio che a quello degli altri. Perché?
Così su due piedi...mi verrebbe da dire che le voglio bene.."tanto".
Lei mi ha sempre detto "non pensare a me..io sono l'ultimo dei tuoi problemi" e invece si sbaglia...vagliela a dire una cosa del genere però...
Mi ha sempre detto "perché non vai da uno psicologo maschio allora...?"
Beh no...sincero no...
Non credo di dover spiegare anche questo...
Comunque... Innanzitutto voglio dire che quando ho scritto tutto ciò..non ero arrabbiato..al contrario...ero abbastanza triste per tante ragioni che riguardano il problema da me trattato (non dirò nulla a riguardo perché la cosa è lunga e complicata..come ho già scritto e perché comunque la annoierei solamente...)
La dottoressa sa che io mi sento diverso dagli altri ne abbiamo già parlato saltuariamente (cioè abbiamo toccato l'argomento diverse volte ma non abbiamo "mai" approfondito..per volere mio in primis e un po' credo anche per volere suo.
L'ultima volta che ci siamo visti (3 settimane fa) lei stessa mi disse esattamente queste parole: "Fede tu non sei diverso dai tuoi pari" (vabbè è una situazione complicata..quello di cui stavamo parlando riguardava alcuni messaggi che le avevo mandato, riguardo al fatto che non mi fidavo molto di lei ecc..) e ha aggiunto.."a me non interessa se tu pensi che non sia così...a me interessa solo che tu abbia capito". Sinceramente non ho capito il senso di questa cosa..o per meglio dire..credo di avere una mezza idea.
Detto questo..per quanto riguarda la frase che lei mi ha scritto è cioè "ma che fine hai fatto fare alla curiosità, all'entusiasmo, all'intraprendenza?" beh...Il punto è questo.
Quest'anno la psicologa mi ha aiutato a cambiare...
Ho fatto nuove amicizie (ho avuto anche un po' di fortuna ovviamente)
Ho cambiato look,sono dimagrito...insomma ho fatto piccoli cambiamenti consigliati in maniera diciamo "indiretta" da lei.
Questa voglia di "fare" è andata via...non c'è più...
In ogni caso il problema della ragazza (ad esempio) è un problema che già mi faceva star male anche quando avevo il desiderio di apportare cambiamenti alla mia vita.
Ora lei pensa che io stia bene...anche perché non la contatto da 3 settimane e io non me la sento di parlare di queste cose con lei...di quello che ho scritto qui...perché è una "donna", perché ho 21 anni e c'è gente più piccola o più grande che ha già fatto queste esperienze e io mi sento in imbarazzo nel parlare di questa cosa con un persona che in un certo senso è diversa da me, perché mi fa sentire debole, mi mette a nudo. È un po' come se io mi spogliassi e camminassi nudo per strada in mezzo a tanta gente che mi guarda.
Tengo più al suo giudizio che a quello degli altri. Perché?
Così su due piedi...mi verrebbe da dire che le voglio bene.."tanto".
Lei mi ha sempre detto "non pensare a me..io sono l'ultimo dei tuoi problemi" e invece si sbaglia...vagliela a dire una cosa del genere però...
Mi ha sempre detto "perché non vai da uno psicologo maschio allora...?"
Beh no...sincero no...
Non credo di dover spiegare anche questo...
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 907 visite dal 07/02/2019.
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