Tristezza
Salve, sono una ragazza di 28 anni e credo di avere un problema nei rapporti con le persone.
Sono laureata da ormai 3 anni, e ho sempre svolto lavori precari. Penso che questo sia dovuto un po' al periodo storico che stiamo vivendo, ma soprattutto al fatto che non amo il campo in cui mi sono laureata, quindi non sono riuscita ad incanalarmi in un contesto preciso.
Nell'ultimo periodo mi sento molto triste, vedo i miei coetanei progredire, fare scelte importanti, e io non ci riesco.. Mi sento perennemente indietro. Questa situazione influenza tutta la mia vita: non esco più, non mi va di frequentare persone, e mi sento perennemente inadeguata nel confronto con gli altri. La mia insicurezza mi porta a chiudermi, e non spingermi oltre la mia zona di comfort, quindi a non lanciarmi in un contesto lavorativo e sperimentare perché non mi sento all'altezza di niente . Non riesco più a vivere con leggerezza, ogni decisione, anche la più stupida, mi pesa come un macigno.
Nel campo relazionale non va meglio. Sono innamorata di un uomo sposato, che mi usa a suo piacimento, il ché non aiuta la mia insicurezza cronica. Mi sento in un circolo vizioso da cui non riesco ad uscire.
Sono laureata da ormai 3 anni, e ho sempre svolto lavori precari. Penso che questo sia dovuto un po' al periodo storico che stiamo vivendo, ma soprattutto al fatto che non amo il campo in cui mi sono laureata, quindi non sono riuscita ad incanalarmi in un contesto preciso.
Nell'ultimo periodo mi sento molto triste, vedo i miei coetanei progredire, fare scelte importanti, e io non ci riesco.. Mi sento perennemente indietro. Questa situazione influenza tutta la mia vita: non esco più, non mi va di frequentare persone, e mi sento perennemente inadeguata nel confronto con gli altri. La mia insicurezza mi porta a chiudermi, e non spingermi oltre la mia zona di comfort, quindi a non lanciarmi in un contesto lavorativo e sperimentare perché non mi sento all'altezza di niente . Non riesco più a vivere con leggerezza, ogni decisione, anche la più stupida, mi pesa come un macigno.
Nel campo relazionale non va meglio. Sono innamorata di un uomo sposato, che mi usa a suo piacimento, il ché non aiuta la mia insicurezza cronica. Mi sento in un circolo vizioso da cui non riesco ad uscire.
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La felicità deriva dalle cose che facciamo e che ci piacciono.
Se tu però ti sei laureata in un campo che non ti piace, e se ti *lasci usare da un uomo a suo piacimento*, non: "stai con un uomo che ti usa a suo piacimento", è perfettamente ovvio che sia triste e insoddisfatta.
È il momento di fermarsi e fare il punto della situazione. E di spendere un certo tempo per capire che cosa vuoi davvero, dalla vita.
Oppure no, scegli tu. È duro doverlo dire, ma al mondo non importa niente di ciò che desideri. Tu o chiunque altro. Solo tu hai il potere di far sì che ciò che è importante per te lo diventi davvero. Ma prima devi capire di che cosa si tratta.
Se tu però ti sei laureata in un campo che non ti piace, e se ti *lasci usare da un uomo a suo piacimento*, non: "stai con un uomo che ti usa a suo piacimento", è perfettamente ovvio che sia triste e insoddisfatta.
È il momento di fermarsi e fare il punto della situazione. E di spendere un certo tempo per capire che cosa vuoi davvero, dalla vita.
Oppure no, scegli tu. È duro doverlo dire, ma al mondo non importa niente di ciò che desideri. Tu o chiunque altro. Solo tu hai il potere di far sì che ciò che è importante per te lo diventi davvero. Ma prima devi capire di che cosa si tratta.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 841 visite dal 04/02/2019.
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