Psicoterapia disturbo bipolare

Gentili dottori, un mese fa mi hanno diagnosticato un disturbo bipolare lieve. Ne ho parlato con lo psicoterapeuta che ha interrotto bruscamente la terapia e mi ha mandato da un collega, che mi ha mandato da uno psichiatra-psicoterapeuta. Non ho chiamato questa persona perchè non credo mi servano due psichiatri per prendere dei farmaci. Mi sono sentita stigmatizzata, il messaggio che è passato è stato che non sono in grado di beneficiare di una "normale" psicoterapia e che i miei vissuti sono automaticamente abnormi. Trovate anche voi che un sistema del genere non sia etico?

Il mio psichiatra ha accettato di vedermi più spesso, perchè poi la depressione, prima lieve, è peggiorata. E' già una diagnosi difficile per via della prospettiva del declino cognitivo, di dover prendere farmaci a vita, di dover gestire effetti collaterali gravi e di non avere il controllo sulle proprie facoltà. Immaginate cosa aspetta me e la mia famiglia se anche lo psicologo mi tratta come un lebbroso.

Tutte le risorse che ho letto in italiano (e sottolineo in italiano) sull'argomento parlano ai familiari del paziente e mai al paziente. Sono profondamente demoralizzata.
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicoterapeuta, Psicologo 615 14
Gentile signora,
il suo vissuto è profondamente comprensibile, ma le posso suggerire anche un'altra lettura dell'accaduto. Noi terapeuti siamo tenuti a prendere in carico ed a lavorare solo con pazienti che abbiano patologie che sappiamo trattare.

Nel suo caso, posso ipotizzare che la psicoterapeuta che la seguiva non era in grado di seguire un disturbo bipolare e l'ha subito inviata a qualcuno di competente. Non tutti gli psicoterapeuti possono trattare tutte le patologie. Riconoscerlo è un atteggiamento profondamente etico.

Lei si è sentita a abbandonata e trattata >>come una lebbrosa, non metto in dubbio il suo vissuto, ma provi a considerare quello che le ho indicato. Forse la sua terapeuta avrebbe dovuto spendere due parole in più sul motivo dell'invio.
Ora si affidi con fiducia ai suoi curanti e vedrà che starà meglio.
Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

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Utente
Utente
Dottoressa, mi ha seguito per un anno senza battere ciglio. Da un giorno all'altro mi ha mandato da un altro. Poteva spendere due o tre sedute per capire in che condizioni mi trovavo, ero sempre io!

Trovo assurdo troncare di botto una terapia sulla base del cambiamento di diagnosi, non del cambiamento della persona.
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicoterapeuta, Psicologo 615 14
E' stata seguita per un anno con quale cadenza? Che obiettivi avevate concordato? Come stava procedendo il lavoro prima di questa diagnosi? Sentiva che procedeva bene, oppure avvertiva una stasi? Le aveva fatto una diagnosi il suo terapeuta?

Comunque Lei ha diritto di chiedere le motivazioni dell'invio, se ne ha sempre il diritto, anche se fosse stato un solo colloquio, tanto più visto che è stata seguita per un anno.

Oltre a quanto le ho detto sopra, aggiungerei che i terapeuti non sono infallibili, possono fare degli errori e sbagliare, non sempre se ne rendono conto, per questo è importante che i pazienti parlino e dicano anche e soprattutto quello che non gli piace o che non va con la persona alla quale si affidano.

Può restare sul senso di abbandono che ha vissuto, oppure cercare di lavorarci, con il vecchio terapeuta, oppure col nuovo.

Cari saluti,
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Utente
Utente
Settimanale, migliorare le relazioni familiari, benino, io avrei voluto lavorare su obiettivi più centrati su depressione e ansia, ci si è attenuti alla precedente diagnosi di ansia generalizzata.

Perchè pensa che mi sia sentita abbandonata? Io mi sono sentita invalidata.
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicoterapeuta, Psicologo 615 14
La cosa migliore sarebbe parlarne con il diretto interessato, se vuole risposte e se vuole risolvere il disagio che questa improvvisa interruzione le ha generato.

Se invece vuole risposte sulla eticità del nostro collega, le abbiamo risposto: probabilmente è stato troppo frettoloso nella chiusura, ma se non si sentiva in grado di aiutarla ulteriormente, sicuramente è stato molto professionale.

Il disturbo bipolare si può trattare efficacemente, se trova il o i professionisti preparati.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Ne parlerò con il diretto interessato, come suggerisce.
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