Cosa mi sta succedendo?
Sono un ragazzo di quasi 18 anni, da premettere che sono un tipo con un' autostima abbastanza bassa e sono molto insicuro.
Premetto anche che non ho avuto traumi o cose varie, vivo in ambiente familiare tranquillo e ho tanti amici e se la cosa può essere d'aiuto per la diagnosi, sono un tipo molto ipocondriaco.
Verso novembre ho cominciato a soffrire di momenti di buio e luce nel senso che percepivo un senso di oscurità verso il mondo e mi sentivo spesso solo e malinconico, ma nonostante questo riuscivo a divertirmi e avere una vita "tranquilla"
Appena iniziato il nuovo anno cominciano i miei guai, una notte ad inizio gennaio ho avuto quello che presumo sia stato (anche dopo delle ricerche su internet) un attacco di panico (con annessa paura di impazzire), nei giorni successivi si è verificato altre volte insieme a senso di sbandamento e confusione e quando non avevo l'attacco avevo una forte ansia, che secondo me non è altro che la paura che potesse tornare l'attacco di panico.
Tutto questo era accompagnato da pensieri molto strani avvolte anche suicidi che mi facevano molta paura, ho cominciato a non avere stimoli e qualsiasi cosa pensassi ( anche felice ) non mi suscitava nessuna emozione e la vita mi sembrava monotona e cupa, per un breve periodo non ho mangiato nemmeno più perché qualsiasi cosa pensassi mi faceva venire da rimettere (questa cosa succede avvolte anche ora, ma ho ricominciato a mangiare).
La cosa era diventata insopportabile e ho cominciato a parlarne con i miei genitori e la cosa per un primo momento sembrava risollevarmi ma poi cedevo di nuovo.
Da allora i sintomi sono un po' cambiati
È rimasto il fatto che faccia pensieri strani ( non più suicidi), ma ho una forte paura di impazzire e di non poter tornare quello di prima, poi mi capita di vedere le altre persone ( miei coetanei) spensierate o per lo meno senza i miei stessi problemi e il che mi fa stare molto male.
Mi capita di cercare i sintomi su Internet e vedendo avvolte che altri ragazzi sono o sono stati nella mia stessa situazione mi fa stare meglio.
Ma non è sempre così perché adesso sempre navigando su internet mi sono imbattuto nel problema della depersonalizzazione e ho seriamente paura di soffrire di questa cosa perché mi capita di percepire di non star vivendo veramente un determinato momento, a volte mi capita di guardarmi allo specchio e aver come la sensazione di guardare un' altra persona e di confondere sogno da realtà ( è una cosa molto strana da spiegare).
Vorrei andare da qualche psicologo ma non voglio accettare il fatto di stare male voglio solo tornare a fare una vita normale come tutti i miei coetanei, non che sia cambiata, ma non vivo i momenti nel modo in cui li vivevo prima perché ho sempre questo pensiero fisso in testa ( il fatto di stare male , di stare impazzendo, di sentirmi dentro una bolla, estraneo al mondo).
Può solo essere un periodo di passaggio portato dall' adolescenza o devo preoccuparmi?
Premetto anche che non ho avuto traumi o cose varie, vivo in ambiente familiare tranquillo e ho tanti amici e se la cosa può essere d'aiuto per la diagnosi, sono un tipo molto ipocondriaco.
Verso novembre ho cominciato a soffrire di momenti di buio e luce nel senso che percepivo un senso di oscurità verso il mondo e mi sentivo spesso solo e malinconico, ma nonostante questo riuscivo a divertirmi e avere una vita "tranquilla"
Appena iniziato il nuovo anno cominciano i miei guai, una notte ad inizio gennaio ho avuto quello che presumo sia stato (anche dopo delle ricerche su internet) un attacco di panico (con annessa paura di impazzire), nei giorni successivi si è verificato altre volte insieme a senso di sbandamento e confusione e quando non avevo l'attacco avevo una forte ansia, che secondo me non è altro che la paura che potesse tornare l'attacco di panico.
Tutto questo era accompagnato da pensieri molto strani avvolte anche suicidi che mi facevano molta paura, ho cominciato a non avere stimoli e qualsiasi cosa pensassi ( anche felice ) non mi suscitava nessuna emozione e la vita mi sembrava monotona e cupa, per un breve periodo non ho mangiato nemmeno più perché qualsiasi cosa pensassi mi faceva venire da rimettere (questa cosa succede avvolte anche ora, ma ho ricominciato a mangiare).
La cosa era diventata insopportabile e ho cominciato a parlarne con i miei genitori e la cosa per un primo momento sembrava risollevarmi ma poi cedevo di nuovo.
Da allora i sintomi sono un po' cambiati
È rimasto il fatto che faccia pensieri strani ( non più suicidi), ma ho una forte paura di impazzire e di non poter tornare quello di prima, poi mi capita di vedere le altre persone ( miei coetanei) spensierate o per lo meno senza i miei stessi problemi e il che mi fa stare molto male.
Mi capita di cercare i sintomi su Internet e vedendo avvolte che altri ragazzi sono o sono stati nella mia stessa situazione mi fa stare meglio.
Ma non è sempre così perché adesso sempre navigando su internet mi sono imbattuto nel problema della depersonalizzazione e ho seriamente paura di soffrire di questa cosa perché mi capita di percepire di non star vivendo veramente un determinato momento, a volte mi capita di guardarmi allo specchio e aver come la sensazione di guardare un' altra persona e di confondere sogno da realtà ( è una cosa molto strana da spiegare).
Vorrei andare da qualche psicologo ma non voglio accettare il fatto di stare male voglio solo tornare a fare una vita normale come tutti i miei coetanei, non che sia cambiata, ma non vivo i momenti nel modo in cui li vivevo prima perché ho sempre questo pensiero fisso in testa ( il fatto di stare male , di stare impazzendo, di sentirmi dentro una bolla, estraneo al mondo).
Può solo essere un periodo di passaggio portato dall' adolescenza o devo preoccuparmi?
[#1]
Gentile utente,
leggendo la sua storia e la sua attuale situazione mi porta a percepire questo suo stato di malessere, anche incentivato da queste ricerche su internet, che non fanno altro che aumentare in lei ansie e tensione. Lei riferisce infatti: "sono un tipo molto ipocondriaco", specificando che questo potrebbe essere d'aiuto per giungere ad una diagnosi.
La voglio tranquillizzare proprio su questo: non siamo qui per etichettarla con una diagnosi, come invece ha fatto probabilmente lei stesso finora, cercando di rileggersi all'interno di categorie diagnostiche ricercate online, per confermare o meno una determinata patologia psichica.
Quanto mi fa riflettere in maniera più significativa da un punto di vista clinico sono questi episodi di probabili attacchi di panico, uniti a pensieri legati al suicidio e al rifiuto del cibo per un determinato periodo, nonché questa persistente visione angosciata della realtà. Certamente bisognerebbe approfondire meglio questi aspetti, così come la sua sensazione di confondere "sogno da realtà", come da lei affermato.
A tal proposito è importante da parte sua che ci sia un'accettazione di questo problema attuale, per poter affrontare un percorso di sostegno psicologico. Può trattarsi di un periodo transitorio: sicuramente attualmente vive un disagio e pertanto deve essere consapevole del fatto che va affrontato insieme ad uno specialista per permetterle di superarlo.
leggendo la sua storia e la sua attuale situazione mi porta a percepire questo suo stato di malessere, anche incentivato da queste ricerche su internet, che non fanno altro che aumentare in lei ansie e tensione. Lei riferisce infatti: "sono un tipo molto ipocondriaco", specificando che questo potrebbe essere d'aiuto per giungere ad una diagnosi.
La voglio tranquillizzare proprio su questo: non siamo qui per etichettarla con una diagnosi, come invece ha fatto probabilmente lei stesso finora, cercando di rileggersi all'interno di categorie diagnostiche ricercate online, per confermare o meno una determinata patologia psichica.
Quanto mi fa riflettere in maniera più significativa da un punto di vista clinico sono questi episodi di probabili attacchi di panico, uniti a pensieri legati al suicidio e al rifiuto del cibo per un determinato periodo, nonché questa persistente visione angosciata della realtà. Certamente bisognerebbe approfondire meglio questi aspetti, così come la sua sensazione di confondere "sogno da realtà", come da lei affermato.
A tal proposito è importante da parte sua che ci sia un'accettazione di questo problema attuale, per poter affrontare un percorso di sostegno psicologico. Può trattarsi di un periodo transitorio: sicuramente attualmente vive un disagio e pertanto deve essere consapevole del fatto che va affrontato insieme ad uno specialista per permetterle di superarlo.
Dr. Riccardo Ciprandi
Psicologo e Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Cognitiva
[#3]
I sintomi da lei descritti sono di una certa rilevanza. Deve stare tranquillo sul fatto che si superino, ma le consiglio di rivolgersi ad uno specialista. Come si cura il corpo rivolgendosi al medico quando si sta male, perché non rivolgersi allo psicologo quando si attraversa un periodo di sofferenza psichica? Rifletta sull’importanza della sua qualità di vita attuale, senza attendere inutilmente che le cose si sistemino da sole, perché l’attesa potrebbe essere controproducente.
[#5]
Questo aspetto non è una "stupidaggine", ma è la sua vita, riguarda la sua salute. I suoi genitori certamente capiranno, ne parli con loro: la sua consapevolezza su tale problematica, se affrontata insieme, permetterà di superare meglio l'attuale sofferenza, e vale più di qualsiasi vacanza. Una vacanza può essere utile a stare meglio, ma momentaneamente: il benessere psichico passa attraverso percorsi più lunghi e più profondi di una vacanza. I benefici sono a lungo termine e pertanto è un investimento che ha valide motivazioni con vantaggi sulla sua salute.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.8k visite dal 02/02/2019.
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