Crisi di coppia
Gentilissim@,
Ho 25 anni e sto con un ragazzo 8 mesi,mi piace tanto e sono innamorata di lui, gli stavo dietro da quando avevo 18 anni, sono stata però poi con un altro ragazzo, quando con lui non c era ancora nulla per due anni e mezzo, e quest ultima è finita da due anni, per mia scelta, perché non provavo più nulla! Tenevo ancora delle foto con il mio ex, ma per il semplice motivo che non avevo voglia di toglierle, da un mese a questa parte il mio attuale ragazzo ha iniziato ad essere geloso di queste foto, dicendo che pensavo ancora al mio ex, che ero ancora innamorata di lui ecc, che tanto avrei sbagliato e L avrei pure chiamato con il suo nome, ecc.....io non ci avevo più pensato al mio ex. Da quando lui mi ha buttato queste accuse, penso di continuo che potrei sbagliare nome, anche quando sono con lui sono concentrata a non sbagliare nome, o quando scrivo messaggi, alcune volte mi viene pure il dubbio di averlo sbagliato e torno a controllare i messaggi, sta diventando un incubo, un ossessione, addirittura sogno anche di sbagliare! non penso al mio ex come persona, o perché mi manca, ma al suo nome e basta!
Ho 25 anni e sto con un ragazzo 8 mesi,mi piace tanto e sono innamorata di lui, gli stavo dietro da quando avevo 18 anni, sono stata però poi con un altro ragazzo, quando con lui non c era ancora nulla per due anni e mezzo, e quest ultima è finita da due anni, per mia scelta, perché non provavo più nulla! Tenevo ancora delle foto con il mio ex, ma per il semplice motivo che non avevo voglia di toglierle, da un mese a questa parte il mio attuale ragazzo ha iniziato ad essere geloso di queste foto, dicendo che pensavo ancora al mio ex, che ero ancora innamorata di lui ecc, che tanto avrei sbagliato e L avrei pure chiamato con il suo nome, ecc.....io non ci avevo più pensato al mio ex. Da quando lui mi ha buttato queste accuse, penso di continuo che potrei sbagliare nome, anche quando sono con lui sono concentrata a non sbagliare nome, o quando scrivo messaggi, alcune volte mi viene pure il dubbio di averlo sbagliato e torno a controllare i messaggi, sta diventando un incubo, un ossessione, addirittura sogno anche di sbagliare! non penso al mio ex come persona, o perché mi manca, ma al suo nome e basta!
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Gentile utente,
quello che ci racconta sembra descrivibile nei termini di una normale ossessione, ossia un pensiero negativo che si ripresenta frequentemente nella vita mentale associandosi ad un marcato senso di disagio soggetttivo.
Diversi studi hanno oramai dimostrato che queste esperienze sono del tutto normali, essendo infatti esperite da oltre l'80% della popolazione mondiale.
Data la normalità di tali fenomeni, la loro gestione si traduce solitamente in una "non gestione". È sufficiente riconoscerle come tali, e tollerarne la presenza finantanto che queste ultime non riducano da sé la propria frequenza ed intensità emotiva,
Al contrario, ogni tentativo di controllare deliberatamente tali pensieri o il contenuto minaccioso da essi prospettato (es., possibile reazione che potrebbe avere il suo ragazzo qualora venisse da lei chiamato con il nome del suo ex compagno) risulta controproducente, in quanto alla base del mantenimento sia della frequenza di simili pensieri, sia dell'intensità del disagio con cui si presentano nella nostra vita interiore.
La gelosia è sempre difficile da gestire all'interno di un rapporto di coppia, in quanto non si sa mai come comportarsi per non suscitare tale sentimento nel partner. Proprio qui spesso risiede l'errore che comunemente commettiamo: nel credere di essere direttamente responsabili dell'emozione che l'altro starebbe provando.
La ricerca ci mostra invece che il nostro controllo (seppur limitato) possa estendersi unicamente ai nostri vissuti emotivi, incoraggiandoci pertanto a non impegnarci in modo eccessivo nel controllare i sentimenti e le emozioni altrui. Questi tentativi, infatti, si realizzano solitamente attraverso un incremento del controllo sul nostro comportamento, che a sua volta porta la mente a convincersi della gravità delle conseguenze che temiamo possano presentarsi laddove smettessimo di controllarci come staremmo facendo. In parole povere, tanto più si impegnerà per impedire che il suo ragazzo possa sospettare che lei provi sentimenti verso un altro uomo, quanto più è probabile che la sua mente attribuisca un valore catastrofico alla possibilità che il suo compagno sperimenti questi sentimenti. Non solo, ma proprio questo marcato timore potrebbe spingerla sempre più a controllare il suo comportamento riducendo via via la sua libertà di espressione. Come se non bastasse, il partner, già insospettito di suo, potrebbe persino trovare conferma dei propri timori nel suo incremento di controllo, aumentano a sua volta la sospettosità e il sentimento di gelosia.
Il risultato finale è spesso una perdita di spontaneità e naturalezza per entrambi i partner.
Questo è il motivo per il quale a ciascuno di noi viene richiesto di gestire in modo autonomo le proprie emozioni. In termini pratici questo può risultare complesso, specie se non abituati a questo tipo di atteggiamento mentale. Con il tempo, tuttavia, questo tenderà a divenire automatico, al pari di altre normali e sane abitudini.
Riassumendo, potrebbe essere più utile limitare, anziché incremetare, il proprio controllo, esponendosi al rischio teorico di chiamare il proprio partner con il nome di un'altra persona. Nel lungo periodo, questo potrebbe infatti permettere sia il ridursi delle sue esperienze ossessive, sia il ridursi della gelosia del suo compagno.
Non conoscendo il suo caso specifico e la relazione sentimentale che starebbe vivendo, la invito a prendere queste informazioni come semplici spunti di riflessione, preferendo piuttosto prendere contatto con uno specialista per una consulenza più focalizzata sul momento particolare che starebbe vivendo.
quello che ci racconta sembra descrivibile nei termini di una normale ossessione, ossia un pensiero negativo che si ripresenta frequentemente nella vita mentale associandosi ad un marcato senso di disagio soggetttivo.
Diversi studi hanno oramai dimostrato che queste esperienze sono del tutto normali, essendo infatti esperite da oltre l'80% della popolazione mondiale.
Data la normalità di tali fenomeni, la loro gestione si traduce solitamente in una "non gestione". È sufficiente riconoscerle come tali, e tollerarne la presenza finantanto che queste ultime non riducano da sé la propria frequenza ed intensità emotiva,
Al contrario, ogni tentativo di controllare deliberatamente tali pensieri o il contenuto minaccioso da essi prospettato (es., possibile reazione che potrebbe avere il suo ragazzo qualora venisse da lei chiamato con il nome del suo ex compagno) risulta controproducente, in quanto alla base del mantenimento sia della frequenza di simili pensieri, sia dell'intensità del disagio con cui si presentano nella nostra vita interiore.
La gelosia è sempre difficile da gestire all'interno di un rapporto di coppia, in quanto non si sa mai come comportarsi per non suscitare tale sentimento nel partner. Proprio qui spesso risiede l'errore che comunemente commettiamo: nel credere di essere direttamente responsabili dell'emozione che l'altro starebbe provando.
La ricerca ci mostra invece che il nostro controllo (seppur limitato) possa estendersi unicamente ai nostri vissuti emotivi, incoraggiandoci pertanto a non impegnarci in modo eccessivo nel controllare i sentimenti e le emozioni altrui. Questi tentativi, infatti, si realizzano solitamente attraverso un incremento del controllo sul nostro comportamento, che a sua volta porta la mente a convincersi della gravità delle conseguenze che temiamo possano presentarsi laddove smettessimo di controllarci come staremmo facendo. In parole povere, tanto più si impegnerà per impedire che il suo ragazzo possa sospettare che lei provi sentimenti verso un altro uomo, quanto più è probabile che la sua mente attribuisca un valore catastrofico alla possibilità che il suo compagno sperimenti questi sentimenti. Non solo, ma proprio questo marcato timore potrebbe spingerla sempre più a controllare il suo comportamento riducendo via via la sua libertà di espressione. Come se non bastasse, il partner, già insospettito di suo, potrebbe persino trovare conferma dei propri timori nel suo incremento di controllo, aumentano a sua volta la sospettosità e il sentimento di gelosia.
Il risultato finale è spesso una perdita di spontaneità e naturalezza per entrambi i partner.
Questo è il motivo per il quale a ciascuno di noi viene richiesto di gestire in modo autonomo le proprie emozioni. In termini pratici questo può risultare complesso, specie se non abituati a questo tipo di atteggiamento mentale. Con il tempo, tuttavia, questo tenderà a divenire automatico, al pari di altre normali e sane abitudini.
Riassumendo, potrebbe essere più utile limitare, anziché incremetare, il proprio controllo, esponendosi al rischio teorico di chiamare il proprio partner con il nome di un'altra persona. Nel lungo periodo, questo potrebbe infatti permettere sia il ridursi delle sue esperienze ossessive, sia il ridursi della gelosia del suo compagno.
Non conoscendo il suo caso specifico e la relazione sentimentale che starebbe vivendo, la invito a prendere queste informazioni come semplici spunti di riflessione, preferendo piuttosto prendere contatto con uno specialista per una consulenza più focalizzata sul momento particolare che starebbe vivendo.
Dr. Alessio Congiu
Psicologo-Psicoterapeuta
T. +39 345 465 8419
alessio.congiu@hotmail.it
alessiocongiupsicologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 762 visite dal 30/01/2019.
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