Paura
Ho 25 anni, nella mia vita ho visto 7 psicologi diversi e 3 psichiatri; ho provato ogni tipo di terapia (sistemico relazione, psicanalisi, cognitivo comportamentale, sessuologia) senza risultati. Ora sto provando a fare la terapia breve strategica (visto che corro contro il tempo perchè mi sento in forte ritardo), anche se dopo un paio di sedute lo psicologo non mi va a genio. Parla troppo e soprattutto troppo di se stesso lasciandomi pochissimo spazio. Secondo voi qual è la strada di psicoterapia giusta da intraprendere? Mi sento frustrato, solo e triste e senza la voglia di vivere. Apparentemente ho una vita normale, un lavoro e qualche amico con cui uscire, ma il vero problema è che mi è sempre mancato l’affetto di una ragazza, e questo non lo accetto e mi fa stare male. Ho una fottuta paura del giudizio degli altri e paura del rifiuto e tutto questo mi blocca, non so come uscirne. Sembra che nessuno sia in grado di aiutarmi. Ho bisogno di toccare con mano che ce la posso fare. Ho bisogno di agire ma non ci riesco e resto fermo a pensare e a rimuginare. So solo che qualcosa deve cambiare al più presto perchè avanti così non riesco più ad andare. Non mi dilungo oltre, vorrei sapere un vostro parere e secondo voi il tipo di terapia che fa per me.
Spero di avere una risposta, grazie
Spero di avere una risposta, grazie
[#1]
>>> Secondo voi qual è la strada di psicoterapia giusta da intraprendere?
>>>
Intende per il problema che ha menzionato, cioè la paura del rifiuto e la conseguente difficoltà ad avere una ragazza?
Per questo tipo di problemi le più adatte sono le terapie di derivazione comportamentali o strategiche, e al di là del modo in cui si pone il terapeuta, dovrebbe ricevere indicazioni precise.
Che indicazioni le sta dando il terapeuta strategico attuale?
>>>
Intende per il problema che ha menzionato, cioè la paura del rifiuto e la conseguente difficoltà ad avere una ragazza?
Per questo tipo di problemi le più adatte sono le terapie di derivazione comportamentali o strategiche, e al di là del modo in cui si pone il terapeuta, dovrebbe ricevere indicazioni precise.
Che indicazioni le sta dando il terapeuta strategico attuale?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Penso di si, penso che questo sia il problema principale e che mi fa stare tanto male. Poi non so accettarmi e cerco sempre di essere una persona diversa con gli altri, sempre con scarsi risultati.
Per quanto riguarda la terapia che sto facendo, ancora è presto.. ho fatto solo due sedute. La diagnosi che mi è stata fatta è che sono una persona molto rigida e ansiosa e devo cercare di diventare più flessibile. È già riuscito ad inquadrarmi dicendo che solitamente in dieci sedute risolve i problemi dei pazienti ma che con me ce ne vogliono anche venti. Il primo compito assegnatomi è quello di pensare al rifiuto per quello che è e non come un fallimento personale.
Per quanto riguarda la terapia che sto facendo, ancora è presto.. ho fatto solo due sedute. La diagnosi che mi è stata fatta è che sono una persona molto rigida e ansiosa e devo cercare di diventare più flessibile. È già riuscito ad inquadrarmi dicendo che solitamente in dieci sedute risolve i problemi dei pazienti ma che con me ce ne vogliono anche venti. Il primo compito assegnatomi è quello di pensare al rifiuto per quello che è e non come un fallimento personale.
[#3]
Beh, due sole sedute è ancora troppo poco per trarre conclusioni.
Attenda che il terapeuta le dia istruzioni.
A dire il vero in TBS di solito le prescrizioni sono date già in prima seduta, massimo la seconda. A volte però succede che si preferisca inquadrare ancora meglio il caso prima di pronunciarsi. Può darsi che il collega stia seguendo questa linea di ragionamento.
Attenda che il terapeuta le dia istruzioni.
A dire il vero in TBS di solito le prescrizioni sono date già in prima seduta, massimo la seconda. A volte però succede che si preferisca inquadrare ancora meglio il caso prima di pronunciarsi. Può darsi che il collega stia seguendo questa linea di ragionamento.
[#5]
Sì, può essere ugualmente efficace dando per scontato 1) che il terapeuta prescriva le indicazioni adatte al caso e 2) il paziente le esegua alla lettera.
Da un punto di vista strategico nei disturbi d'ansia conta soprattutto l'aderenza alle prescrizioni, l'aspetto di vicinanza emotiva con il terapeuta è sempre importante, ma secondario.
Saluti
Da un punto di vista strategico nei disturbi d'ansia conta soprattutto l'aderenza alle prescrizioni, l'aspetto di vicinanza emotiva con il terapeuta è sempre importante, ma secondario.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 927 visite dal 29/01/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.