Non so se soffro di dissociazione, ho un'abitudine che mi limita la vita reale
Grazie a chiunque voglia dedicarmi il proprio tempo.
Ho un dubbio che persiste da troppo tempo ma la troppa vergogna, mancanza di soldi e incostanza fa sì che io non vada dai vostri colleghi dal vivo..
Ho vissuti tanti traumi durante l'infanzia per via di mio padre che ha vari disturbi mentali (tipo Borderline,vittimismo compulsivo e problemi di memoria) che in pratica lui non sa fare distinzione tra ciò che è reale e fantasia,è violento psicologicamente e non solo dentro casa ma al di fuori è "perfetto" e vittima di una famiglia che gli fa passare l'inferno etc.
Dunque avendo dall'altra parte la figura di mia madre molto passiva e trascurante per via dei troppi figli (io ero l'ultima) ho passato un'infanzia fuori casa,da quando avevo 5 anni stavo sempre nella via, poi a 8-9 ho cominciato ad andare con altri bambini "di strada" in giro per la città e ogni volta quando tornavo a casa era un incubo..
Un giorno però comprai un pallone di gomma elasticizzato e cominciai a lanciarlo nella camera dei miei genitori addosso al muro,il rumore sovrastava le urla continue e mi permetteva,ascoltando la musica nel mentre di fantasticare,e cominciai a farlo quando ero a casa...Ora ho 21 anni e io ancora lo faccio,non uso più un pallone ma un cuscino rotondo,rimango chiusa in quella camera anche 3 ore al giorno,facendo avanti e indietro ascoltando la musica e immaginando un mondo che non esiste,ho obbiettivi nella vita irrealizzabili per via di questa mia incostanza,le cose reali non le conseguo,sono capace solo di chiudermi in quella camera e prima il mio perdermi in fantasie accadeva solo li dentro,ora non più, è da un po' che accade anche fuori, da piccola mi accusavano di apatia alle elementari,da più grande mi perdevo con lo sguardo nel vuoto ma non me ne accorgevo,ora invece mi perdo ma me ne accorgo, fantastico quasi sempre,spesso sono nel mio mondo ma nessuno se ne accorge,solo io, ma questo mi crea forte disagio, perchè io sono sempre fuori casa e delle volte vorrei tornarci solo per chiudermi in quella camera,ma se sto troppo tempo in casa (esempio : mezzagiornata continua) comincio a stare male e voglio uscire,ma non riesco a studiare nè dentro nè fuori casa,solo a scuola, non so cosa potrei avere so solo che questa situazione mai rivelata a nessuno mi fa stare molto male, perchè non riesco a costruirmi un futuro come vorrei..
avete pareri? Grazie in anticipo
Ho un dubbio che persiste da troppo tempo ma la troppa vergogna, mancanza di soldi e incostanza fa sì che io non vada dai vostri colleghi dal vivo..
Ho vissuti tanti traumi durante l'infanzia per via di mio padre che ha vari disturbi mentali (tipo Borderline,vittimismo compulsivo e problemi di memoria) che in pratica lui non sa fare distinzione tra ciò che è reale e fantasia,è violento psicologicamente e non solo dentro casa ma al di fuori è "perfetto" e vittima di una famiglia che gli fa passare l'inferno etc.
Dunque avendo dall'altra parte la figura di mia madre molto passiva e trascurante per via dei troppi figli (io ero l'ultima) ho passato un'infanzia fuori casa,da quando avevo 5 anni stavo sempre nella via, poi a 8-9 ho cominciato ad andare con altri bambini "di strada" in giro per la città e ogni volta quando tornavo a casa era un incubo..
Un giorno però comprai un pallone di gomma elasticizzato e cominciai a lanciarlo nella camera dei miei genitori addosso al muro,il rumore sovrastava le urla continue e mi permetteva,ascoltando la musica nel mentre di fantasticare,e cominciai a farlo quando ero a casa...Ora ho 21 anni e io ancora lo faccio,non uso più un pallone ma un cuscino rotondo,rimango chiusa in quella camera anche 3 ore al giorno,facendo avanti e indietro ascoltando la musica e immaginando un mondo che non esiste,ho obbiettivi nella vita irrealizzabili per via di questa mia incostanza,le cose reali non le conseguo,sono capace solo di chiudermi in quella camera e prima il mio perdermi in fantasie accadeva solo li dentro,ora non più, è da un po' che accade anche fuori, da piccola mi accusavano di apatia alle elementari,da più grande mi perdevo con lo sguardo nel vuoto ma non me ne accorgevo,ora invece mi perdo ma me ne accorgo, fantastico quasi sempre,spesso sono nel mio mondo ma nessuno se ne accorge,solo io, ma questo mi crea forte disagio, perchè io sono sempre fuori casa e delle volte vorrei tornarci solo per chiudermi in quella camera,ma se sto troppo tempo in casa (esempio : mezzagiornata continua) comincio a stare male e voglio uscire,ma non riesco a studiare nè dentro nè fuori casa,solo a scuola, non so cosa potrei avere so solo che questa situazione mai rivelata a nessuno mi fa stare molto male, perchè non riesco a costruirmi un futuro come vorrei..
avete pareri? Grazie in anticipo
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Gentile ragazza,
vivere una situazione familiare difficile come quella che ci ha descritto può portare a soffrire molto: il nostro cervello ha la capacità di adattarsi a tutto, sviluppa dei meccanismi di difesa che servono a sopportare la sofferenza e ad andare avanti. Quelli che ci descrive sembrano modi che lei ha trovato per cercare del sollievo. I meccanismi di difesa sono funzionali se, oltre a mitigare la sofferenza, sono anche abbastanza flessibili, cioè se non ostacolano la vita quotidiana. Il fantasticare non è negativo in sé, anzi, ma se le fantasie la distraggono ed occupano la maggior parte del suo tempo impedendole di studiare, forse sarebbe il caso di sentire il parere di uno specialista. Lei lo ha fatto scrivendoci, ma il nostro contributo qui è molto limitato.
Se non può rivolgersi ad uno psicoterapeuta privato, può rivolgersi al Servizio Pubblico della sua città: in ogni Ospedale c'è una Unità Operativa che la accoglierà gratuitamente o pagando un modesto ticket. Si tratta del DSM il Dipartimento di Salute Mentale o il CPS Centro Psico Sociale.
Chieda al centralino dell'Ospedale, oppure, se preferisce, chieda prima al suo medico di base.
Spero di averla aiutata.
Un caro saluto,
vivere una situazione familiare difficile come quella che ci ha descritto può portare a soffrire molto: il nostro cervello ha la capacità di adattarsi a tutto, sviluppa dei meccanismi di difesa che servono a sopportare la sofferenza e ad andare avanti. Quelli che ci descrive sembrano modi che lei ha trovato per cercare del sollievo. I meccanismi di difesa sono funzionali se, oltre a mitigare la sofferenza, sono anche abbastanza flessibili, cioè se non ostacolano la vita quotidiana. Il fantasticare non è negativo in sé, anzi, ma se le fantasie la distraggono ed occupano la maggior parte del suo tempo impedendole di studiare, forse sarebbe il caso di sentire il parere di uno specialista. Lei lo ha fatto scrivendoci, ma il nostro contributo qui è molto limitato.
Se non può rivolgersi ad uno psicoterapeuta privato, può rivolgersi al Servizio Pubblico della sua città: in ogni Ospedale c'è una Unità Operativa che la accoglierà gratuitamente o pagando un modesto ticket. Si tratta del DSM il Dipartimento di Salute Mentale o il CPS Centro Psico Sociale.
Chieda al centralino dell'Ospedale, oppure, se preferisce, chieda prima al suo medico di base.
Spero di averla aiutata.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 27/01/2019.
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