Vita triste e vuota, mi sento solo senza una ragazza
Buonasera, ho 26 anni e cerco un consiglio qui perchè sono arrivato a non sopportare più la mia vita e la mia situazione. È da più di un anno che ormai la vita non ha più un senso. Non so più cosa voglio fare, chi voglio essere e se effettivamente c è qualcosa che mi piacerebbe fare. Sono iscritto ad una facoltá triennale ma sono al quinti anno e sono a metá con gli esami, ogni giorno lo passo promettendomi che il giorno dopo sará diverso e puntualmente continuo a buttare le mie giornate alzandomi tardi e uscendo in giro senza una meta. Tutto è peggiorato da quando un anno fa la mia ragazza mi ha lasciato, perchè mi sono sentito sempre solo ogni giorno fino ad oggi, se prima qualcosa la facevo perchè c era lei ora mi sento totalmente perso, non ho obiettivi personali mi sento giá grande per poter fare qualsiasi cosa, non riesco più a pensare a me stesso, mi sento un fallito per quello che potevo e posso fare ma che non faccio. Ho degli sbalzi di umore pazzeschi, delle volte mi sento super ottimista pensando che tutto potrá andare meglio e altre volte veramente penso che la vita non abbia senso di essere vissuta in questo modo. Mi sento terribilmente solo la maggior parte delle volte ho quasi paura a rimanere da solo perché so la tristezza che provo in quei momenti. Ormai quello che penso ogni giorno è cosa starà facendo la mia ex ragazza, che è felicemente fidanzata, l unica con cui sono stato in grado di vivere momenti sereni. Da qui secondo me parte tutto il mio malessere di vita, il fatto di non riuscire a trovare una nuova ragazza. Ormai circoscrivo tutto a questo "obiettivo". Ho avuto solo due storie, qualche ragazza l ho avuta ma ho sempre fatto terribilmente fatica . Sono ossesionato dall estetica, non mi sento bello come vorrei e questo mi fa vivere male. Vorrei continuamente correggere dei difetti fisici. I miei genitori sono preoccuapati perché non mi vedono studiare e mi vedono demoralizzato ma non sanno il reale motivo. I miei amici nemmeno perchè con loro maschero abbastanza bene questo mio malessere ma sto veramente male. Non riesco a studiare perché giá ho una vita a mio modo di vedere triste senza una ragazza, studiando e isolandami mi sento ancora più giu di morale. Scusate lo sfogo
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Gentile utente, i vissuti che ci racconta sono meritevoli di essere approfonditi ed elaborati da lei per poter recuperare la Sua vita.
Da quando è stato lasciato pare che sia stato spettatore passivo della sua vita, quasi guardandola scorrere dalla finestra, guardando la vita degli altri, quella della sua ex ragazza ecc ecc La rottura di questa storia non è ancora stata elaborata, inoltre ha lasciato degli strascichi sulla sua autostima e ha ri-acceso la paura di rimanere solo, concentrando tutte le energie mentali nell’unico obiettivo di trovare una ragazza. Andando così a scapito dello studio e del suo percorso universitario. Ha mai pensato di consultare uno psicologo dal vivo per parlare di queste Sue sensazioni? Se nel suo Ateneo è presente uno sportello di Consulenza psicologico (spesso vi è) potrebbe rivolgersi lì per parlare del Suo percorso di studi. Potrebbe essere il punto di partenza.
Perché non è mascherando il suo malessere che riuscirà a superarlo. Nel fingere coi suoi genitori e amici di stare bene, si sente ancora più solo.
Ma è affrontandolo veramente che riprenderà la Sua vita in mano! Accogliamo il suo sfogo e la incoraggiamo in questa direzione. Un cordiale saluto e ci aggiorni pure
Da quando è stato lasciato pare che sia stato spettatore passivo della sua vita, quasi guardandola scorrere dalla finestra, guardando la vita degli altri, quella della sua ex ragazza ecc ecc La rottura di questa storia non è ancora stata elaborata, inoltre ha lasciato degli strascichi sulla sua autostima e ha ri-acceso la paura di rimanere solo, concentrando tutte le energie mentali nell’unico obiettivo di trovare una ragazza. Andando così a scapito dello studio e del suo percorso universitario. Ha mai pensato di consultare uno psicologo dal vivo per parlare di queste Sue sensazioni? Se nel suo Ateneo è presente uno sportello di Consulenza psicologico (spesso vi è) potrebbe rivolgersi lì per parlare del Suo percorso di studi. Potrebbe essere il punto di partenza.
Perché non è mascherando il suo malessere che riuscirà a superarlo. Nel fingere coi suoi genitori e amici di stare bene, si sente ancora più solo.
Ma è affrontandolo veramente che riprenderà la Sua vita in mano! Accogliamo il suo sfogo e la incoraggiamo in questa direzione. Un cordiale saluto e ci aggiorni pure
Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la sua risposta dottoressa, è come dice lei che sto guardando la mia vita passivamente come se il mondo mi scorresse davanti. Ho provato a parlare con due psicologi diversi, mi sono sentito bene in quel momento, ma ho avuto come la sensazione che loro non avessero capito il problema, una volta finiti I colloqui ho pensato: bene ne ho parlato con qualcuno, ma cosa devo fare ora per stare bene? Non so, ho come l impressione di non uscirne nemmeno parlando con dei professionisti. Mi sento come se la mia vita sia quasi totalmente finita un anno fa, sto solo cercando di sopravivvere ogni giorno evitando pensieri. Ho cercato in mille modi di reagire, ma evidentemente non sono bastati. Come si cerca questo consulto psicologico in ateneo per quanto riguarda l universitá? La ringrazio
[#3]
Buongiorno, in primis può verificare se nel suo Ateneo è presente, come servizio agli studenti, uno sportello di Ascolto che offre consulenza psicologica circa il percorso di studi, la motivazione allo studio ecc ecc
Ha fatto bene a rivolgersi a dei professionisti che potessero ascoltarla, anche se, per intervenire sulla situazione, non è sufficiente parlarne. Può andare anche dal terapeuta più bravo al mondo ma sarà sempre Lei a doverci mettere impegno, passione, a volte fatica, forza per riprendersi la Sua vita. Certamente lo psicologo sarà la sua stampella per motivare, analizzare, supportare.
E un colloquio solo, come dice Lei, per quanto utile, non è sufficiente, le vere migliorie si riescono ad apprezzare in un percorso più continuo.
Le consiglio se dovesse intraprendere un percorso di non fermarsi solamente al parlare ma di stabilire con un collega degli obiettivi condivisi, in modo che lei non si senta solo in questo e che possa realmente sentire di agire nella sua vita. un cordiale saluto
Ha fatto bene a rivolgersi a dei professionisti che potessero ascoltarla, anche se, per intervenire sulla situazione, non è sufficiente parlarne. Può andare anche dal terapeuta più bravo al mondo ma sarà sempre Lei a doverci mettere impegno, passione, a volte fatica, forza per riprendersi la Sua vita. Certamente lo psicologo sarà la sua stampella per motivare, analizzare, supportare.
E un colloquio solo, come dice Lei, per quanto utile, non è sufficiente, le vere migliorie si riescono ad apprezzare in un percorso più continuo.
Le consiglio se dovesse intraprendere un percorso di non fermarsi solamente al parlare ma di stabilire con un collega degli obiettivi condivisi, in modo che lei non si senta solo in questo e che possa realmente sentire di agire nella sua vita. un cordiale saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 14.7k visite dal 27/01/2019.
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