Non riesco ad accettare il fatto di non essere attraente. Vorrei un supporto onesto.
Il mio problema di tutta una vita: non sono attraente. Non sono repellente, mi tengo piuttosto in forma, purtroppo però il caso ha voluto che nascessi con una faccia "da sfigato" e una corporatura poco prestante.
Quando ero più giovane, e quindi più influenzabile, mi lasciavo convincere dall'illusione che questo fosse un problema risolvibile con la psicoterapia, ma una persona onesta qualsiasi capirebbe che non ci si può far convincere di essere alti un metro e ottatanta quando si è un metro e quaranta.
Essere non attraenti pregiudica tutta la vita: le persone più belle hanno generalmente più vantaggi, possono vivere la vita "a casaccio" in quanto, a meno di imprevisti o disgrazie estreme, riusciranno comunque a godersi le cose senza subire particoalri limitazioni.
Il dramma vero, oltre al problema stesso, è rappresentato dalla grossa ipocrisia che esiste attorno all'argomento bruttezza. Non si sentirà MAI e poi MAI dire "è vero, X è brutto, ha una vita più difficile". Specie da uno specialista.
Persino quando si descrivono le comunità di brutti online, i cosiddetti incel, si tende a descriverli come "maschilisti, misogini estremisti" come a voler per forza identificare caratteristiche negative per avere una scusa per additarli. Gli incel sono ragazzi brutti che non possono avere ragazze per questo, punto.
La società mette i brutti al loro posto, ma tende a trattare il problema come non esistente, a implicare il ruolo della "personalità" (che non è altro che un termine fallace che spesso le donne attribuiscono ad un uomo in maniera direttamente proporzionale al suo aspetto fisico) quando sappiamo bene che il bell'aspetto consente di avere ammiratrici pure se si è criminali.
Non si sentirà mai dire un bello "è vero, la fortuna mi ha baciato, i miei successi derivano dal fatto che sono bello". Penserà sempre di essersi guadagnato ciò che ha grazie alle sue fatiche. Il bello tende ad ignorare che il fatto che le sue fatiche abbiano fruttato sia dovuto al fatto che sia bello e, nel migliore dei casi, dirà "si, essere bello/a mi ha aiutato, ma il grosso lo ha fatto il mio impegno".
La personalità non conta nulla, ci sono online decine di esperimenti sulle app di dating dove una persona, mettendo la foto di un modello, ha rimorchiato istantaneamente ragazze insultandole o presentandosi come criminali o addirittura stupratori.
In questa grande lotteria genetica dove chi ha perso deve solo vivere male, non si può nemmeno godere di un conforto onesto da parte di un qualche tipo di specialista.
Sarebbe come soffrire di cancro (problema peggiore dell'essere brutti, puntualizzo), e sentirsi dire "ma no, vai a correre, non c'è nessun problema" o addirittura come "ok, ora ti curiamo perchè credi di avere il cancro e dobbiamo eliminare questa convinzione errata".
Persino gli specialisti (Specie le donne) sono spesso attraenti. Fa davvero specie consultare la lista degli psicologi e vedere tutti volti di donne attraenti (e la risposta è evidente, una donna non attraente non farebbe mai psicologia).
Io la mia soluzione l'ho trovata: migliorare me stesso il più possibile. Il problema è che non è sufficiente. Sono una persona nella media, se raramente una donna sta con me lo fa per accontentarsi, o perchè cerca la relazione "sicura", e questo non posso accettarlo.
Per cui vi chiedo, entrando nel limite dello spazio concessomi: esiste uno specialista ONESTO che tratti questo problema per quello che è, e non per qualcosa di immaginario? Esiste una soluzione reale per accettare questo orrendo limite alla vita, l'essere brutti?
Mi piacerebbe essere capito, ma capito davvero.
Grazie.
Rispondo ai quesiti riguardanti la clinica.
Non posso dirLe se Lei è davvero brutto
oppure se soffre di dismorfofobia.
La diagnosi è fondamentale.
In assenza di ciò si fanno delle considerazioni generali.
Detto ciò,
"..Esiste una soluzione reale per accettare questo orrendo limite alla vita, l'essere brutti?.."
La psicoterapia può sicuramente aiutare chi desidera veramente modificare atteggiamenti psichici disfunzionali.
Non può modificare il corpo, naturalmente,
nè intaccare difese rigide che la persona non è disposta a mettere in discussione.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
come temevo, purtroppo, la tiritera è sempre la stessa, fortunatamente ho aperto questa discussione come sfogo (alla mia età ho imparato a dubitare della "terapia", almeno in questo contesto) senza nutrire grosse aspettative per una risposta degna di considerazione.
Mi permetto di darle, tuttavia, un paio di suggerimenti, nel caso dovesse affrontare un paziente, magari più giovane, che si qualifichi come brutto (o "incel", come si usa adesso).
Il primo è di evitare di introdurre un confronto iniziando con il dubitare che la persona con cui sta parlando è brutta: un ragazzo brutto, purtroppo, sa bene di esserlo. Il mondo fa notare una "particolarità" del genere, specie in età scolastica. Se un ragazzo o uomo fa lo sforzo di andare da uno sconosciuto a cercare un supporto per affrontare la sua condizione disagiata, è proprio da evitare il mettere in dubbio la sua condizione.
Il secondo è, ovviamente, evitare di definire "atteggiamenti psichici disfunzionali" le ovvie conseguenze di una vita dove, a causa della bruttezza, si è stati presi in giro, bullizzati, emarginati e respinti... o, nella migliore delle ipotesi, desiderati in quanto "bravi ragazzi innocui" da mollare non appena trovato di meglio.
Se la società, a partire dagli specialisti che dovrebbero offrire supporto, non impara a riconoscere e rispettare una condizione svantaggiosa (come può esserlo una disabilità più o meno grave), il problema non verrà mai risolto.
Posso anche capire che tutte le competenze di questo mondo non possono aiutare una donna (la quale, per quanto possa non essere attraente, non verrà mai scartata a priori, almeno a livello sessuale) a comprendere i pieni effetti di non essere di bell'aspetto, ma mi sembra quantomeno sconsigliabile squalificare un problema reale e tangibile quale è l'essere brutti, specialmente oggigiorno dove le applicazioni di dating ed i social permettono alla donna una ulteriore selezione a favore non dico semplicemente dei normali, ma del 20% degli uomini più belli (ed esistono fior fior di statistiche al riguardo dell'ipergamia femminile tramite le app di dating).
Comunque provo a rinnovare il mio appello: la mia ricerca di un psicoterapeuta MASCHIO (non attraente) è pura utopia? E' proprio vero che un brutto non ha modo di discutere del proprio problema in maniera onesta se non, virtualmente, solo con i suoi simili?
La mia soluzione l'ho trovata, cerco di migliorare me stesso (sto pure prendendo in considerazione la chirurgia plastica mascellare), ma vorrei davvero sedermi ad un tavolo di fronte ad una persona preparata ad accettare le premesse in maniera onesta e, da quelle, capire come convivere con questo male.
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Vorrei far notare, a chiunque incapperà in questo thread, che mi sono posto in maniera estremamente civile ed educata, per tentare di chiedere aiuto, ed il mio consulto è stato chiuso senza alcuna spiegazione.
E' proprio vero, noi brutti siamo abbandonati al nostro destino.
Aggiungo infine, diretto alle persone responsabili della chiusura di questo consulto: siete parte del problema. Aprire una sezione di psicologia e chiudere un consulto perchè non si vuole accettare l'ennesimo "lei soffre di dismorfofobia, è tutto nella sua testa" è un crimine. Non fareste mai una cosa del genere con uno che soffre di cancro.
come lei già saprà, online non è possibile fare diagnosi o terapia.
I professionisti iscritti a Medicitalia.it cercano di aiutare gli utenti nei limiti del possibile e nel rispetto delle linee guida che può trovare a questo indirizzo :https://www.medicitalia.it/norme-comportamento-iscritti/
La dr.ssa Brunialti si è messa a sua completa disposizione senza alcun obbligo datosi che il servizio è gratuito per tutti.
Offendere, non mi pare il modo migliore per ottenere attenzione e soprattutto non mi sembra questo il luogo adatto visto che si sta interfacciando con professionisti referenziati che mettono a disposizione dell'utenza il proprio sapere, come è stato fatto con lei, a prescindere dalle aspettative personali.
Il consulto viene chiuso dallo staff e procediamo con la cancellazione del suo account per lasciare spazio a chi invece riesce ad apprezzare quel poco che, seppur con i nostri limiti, riusciamo ad offrire.
Cordiali saluti
staff@medicitalia.it
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