Nuovo compagno dopo la separazione
Buongiorno, sono una donna di 50 anni, separata da due anni. Dopo avere vissuto un periodo di grande sofferenza per la fine del mio matrimonio, ho cominciato una relazione con sessantenne, anche lui separato di recente dalla seconda moglie. Siamo molto innamorati ma, dopo un primo periodo felice, la quotidianità ha cominciato a prendere un po' il sopravvento. Ognuno vive a casa propria, entrambi abbiamo due figli adolescenti che ci impegnano molto e un lavoro che ci occupa gran parte della giornata. Il tempo per vederci durante la settimana è davvero pochissimo e i momenti buoni alla fine si riducono praticamente ai fine settimana, quando va bene. La questione più spinosa, riguarda però la ex moglie, la quale lavora con lui essendo una dipendente dell'azienda di cui lui è titolare, assunta all'epoca del loro matrimonio. C’è tra loro uno stretta collaborazione professionale, quotidiana tanto che condividono addirittura lo stesso ufficio. Questa situazione ultimamente mi turba molto e non mi fa stare bene. Ne ho parlato alcune volte con il mio compagno il quale però non capisce il mio disagio e mi assicura in continuazione che la storia con la sua ex è risolta e non c’ è più niente di niente tra loro. Questo lo so, so che lui ama me e a livello razionale, comprendo anche che la sua vita post matrimoniale è stata così impostata da lui per tutta una serie di motivi pratici che mi ha spiegato Però mi sembra lo stesso una situazione anomala: sono distanti affettivamente ma vicini fisicamente, la ex moglie può godere infatti della sua presenza tutto il giorno, mentre io godo solo delle briciole del suo tempo residuo, una volta ogni tanto! Se parlo di questo argomento , lui però non reagisce bene. Non mi pare che ci siano alternative o che la situazione possa essere modificata. Vorrei da parte sua più comprensione, vicinanza e un po’ più di tempo per me. Non chiedo altro. Per me infatti gestire e accettare a livello psicologico la vicinanza con la ex moglie è diventato sempre più difficile e doloroso e avrei bisogno di essere maggiormente supportata da lui.. Io lo amo , e avevo pensato che potesse essere la persona giusta con la quale stabilire un rapporto finalmente maturo e felice. Ma ora mi sono incagliata in questo gigante emotivo e non sto bene. E lui non mi aiuta a superare queste mie difficoltà.
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>>> Però mi sembra lo stesso una situazione anomala
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Non lo è affatto. Quando si inizia a frequentare una persona che ha una vita alle spalle, una ex moglie e dei figli, quasi sempre ci si deve accollare il "pacchetto" completo.
In un modo o nell'altro la presenza dei queste terze persone si fa sentire e dipende dalla coppia riuscire a trovare un proprio equilibrio, basato sulla fiducia e sul rispetto innanzitutto.
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Non lo è affatto. Quando si inizia a frequentare una persona che ha una vita alle spalle, una ex moglie e dei figli, quasi sempre ci si deve accollare il "pacchetto" completo.
In un modo o nell'altro la presenza dei queste terze persone si fa sentire e dipende dalla coppia riuscire a trovare un proprio equilibrio, basato sulla fiducia e sul rispetto innanzitutto.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio per la tempestiva risposta. Forse è proprio quell'equilibrio interno alla coppia di cui lei ha parlato, che non riesco ultimamente a trovare... vedere il mio compagno soltanto una sera a settimana per due ore perchè andiamo al cinema insieme e un week end ogni due settimane per me è davvero troppo poco...capisco che la situazione per ora è questa ma io sento il bisogno di trascorrere e condividere molto di più con lui e ogni sottrazione al "nostro tempo" elargita alla sua famiglia precedente la subisco come un affronto e ne soffro molto. Non è razionale tutto ciò ma questo è quello che provo e sento dentro di me, mi sento sola e queste ondate di tristezza che mi assalgono in sua assenza non riesco a controllarle. Le cose potrebbero forse cambiare un po' se lui finalmente riuscisse a parlare di me alla figlia, la quale non sa nulla della nuova relazione del padre, come non sa niente la ex moglie. Secondo lui è ancora troppo presto, però in fondo ormai è quasi un anno che ci frequentiamo e la ragazzina ha già 14 anni, non è piccolissima. Mio figlio invece è stato messo al corrente di tutto e conosce il mio compagno, lo ha accettato molto serenamente. Cosa ne pensa?
la ringrazio per la tempestiva risposta. Forse è proprio quell'equilibrio interno alla coppia di cui lei ha parlato, che non riesco ultimamente a trovare... vedere il mio compagno soltanto una sera a settimana per due ore perchè andiamo al cinema insieme e un week end ogni due settimane per me è davvero troppo poco...capisco che la situazione per ora è questa ma io sento il bisogno di trascorrere e condividere molto di più con lui e ogni sottrazione al "nostro tempo" elargita alla sua famiglia precedente la subisco come un affronto e ne soffro molto. Non è razionale tutto ciò ma questo è quello che provo e sento dentro di me, mi sento sola e queste ondate di tristezza che mi assalgono in sua assenza non riesco a controllarle. Le cose potrebbero forse cambiare un po' se lui finalmente riuscisse a parlare di me alla figlia, la quale non sa nulla della nuova relazione del padre, come non sa niente la ex moglie. Secondo lui è ancora troppo presto, però in fondo ormai è quasi un anno che ci frequentiamo e la ragazzina ha già 14 anni, non è piccolissima. Mio figlio invece è stato messo al corrente di tutto e conosce il mio compagno, lo ha accettato molto serenamente. Cosa ne pensa?
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Nessuno sta dicendo o dando per scontato che tali stati interni siano razionali.
Se lo fossero basterebbe interpellare un filosofo o un esperto di logica.
Probabilmente, come riconosce lei stessa, lui è ancora molto legato alla famiglia e dunque non si sente di sottrarle troppo tempo (troppo o poco è soggettivo, ovvio) per dedicarlo a lei.
Non è un problema di soluzione facile o immediata. È un tiro alla fune dove ognuno vuole per sé ciò che reputa giusto. In fondo l'amore è volere ciò che è nostro.
Tutto dipenderà da quanto ciascuno dei due sarò disposto a fare delle rinunce.
E in coppia, è bene ricordarlo, avere tale disposizione è un tema che si ripropone ogni giorno sotto molte forme.
Se lo fossero basterebbe interpellare un filosofo o un esperto di logica.
Probabilmente, come riconosce lei stessa, lui è ancora molto legato alla famiglia e dunque non si sente di sottrarle troppo tempo (troppo o poco è soggettivo, ovvio) per dedicarlo a lei.
Non è un problema di soluzione facile o immediata. È un tiro alla fune dove ognuno vuole per sé ciò che reputa giusto. In fondo l'amore è volere ciò che è nostro.
Tutto dipenderà da quanto ciascuno dei due sarò disposto a fare delle rinunce.
E in coppia, è bene ricordarlo, avere tale disposizione è un tema che si ripropone ogni giorno sotto molte forme.
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Utente
La ringrazio veramente tanto per la sua attenzione. In questo periodo sto parlando con il mio compagno del mio del mio malessere e di ciò che lo provoca : la presenza quotidiana costante sul lavoro della ex moglie, la figlia che ha la priorità su tutto, il suo lavoro da imprenditore che ha ancora una volta la priorità su tutto! E io, che vengo sempre dopo, dopo...quando ha assolto tutti questi doveri familiari e professionali, raccogliendo le briciole del suo tempo residuo...Lui mi dice di capirmi ma che tutto sommato il mio stato d'animo dipende dalla mia gelosia. Io non sono d'accordo: ho riflettuto sulle parole che lei dottore, mi ha scritto nella precedente risposta : "dipende da quanto ciascuno sarà disposto a fare delle rinunce". E' proprio questo il punto. Qualche sera fa il mio compagno, mi ha detto una frase che mi è rimasta impressa: "ho trovato sul lavoro con la mia ex moglie un equilibrio professionale perfetto e non ho intenzione di rinunciarvi creandomi ulteriori problemi". Parlare di me alla figlia poi non è contemplato nella maniera più assoluta, perchè secondo lui non è ancora sufficientemente matura. Dunque?
Io penso che quando si comincia una relazione importante e si comincia ad investire affettivamente sulla nuova persona che è entrata a far parte della nostra vita, il "sistema" relazionale che ci siamo creati intorno tende necessariamente a modificarsi. Non può più essere lo stesso di prima! Si devono creare nuovi equilibri, stabilire nuove priorità, rinegoziare gli equilibri preeseistenti. Dopo quasi un anno di frequentazione, ritengo che sia giunto questo momento, in fondo non siamo più ragazzini , per me è importante che ci si dia delle conferme reciproche in questi termini, altrimenti cosa stiamo insieme a fare? Io vorrei che mi fosse dato più spazio e maggior condivisione, siamo invece in una situazione di stallo. Per quanto sia innamorata, sto anche pensando se non sia il caso di lasciarlo, se non si trovano punti di intesa, anche se una decisione del genere mi farebbe molto soffrire.
Io penso che quando si comincia una relazione importante e si comincia ad investire affettivamente sulla nuova persona che è entrata a far parte della nostra vita, il "sistema" relazionale che ci siamo creati intorno tende necessariamente a modificarsi. Non può più essere lo stesso di prima! Si devono creare nuovi equilibri, stabilire nuove priorità, rinegoziare gli equilibri preeseistenti. Dopo quasi un anno di frequentazione, ritengo che sia giunto questo momento, in fondo non siamo più ragazzini , per me è importante che ci si dia delle conferme reciproche in questi termini, altrimenti cosa stiamo insieme a fare? Io vorrei che mi fosse dato più spazio e maggior condivisione, siamo invece in una situazione di stallo. Per quanto sia innamorata, sto anche pensando se non sia il caso di lasciarlo, se non si trovano punti di intesa, anche se una decisione del genere mi farebbe molto soffrire.
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>>> per me è importante che ci si dia delle conferme reciproche in questi termini, altrimenti cosa stiamo insieme a fare?
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Bene, ma evidentemente per lui le priorità sono altre. Mi pare che non ci sia molto altro da capire. Quello che lei crede conta, ma ogni coppia è un universo a sé e non esistono regole assolute, scritte nella pietra.
Quindi, dipende da quanto ciascuno è disposto a rinunciare a qualcosa.
>>> Per quanto sia innamorata, sto anche pensando se non sia il caso di lasciarlo, se non si trovano punti di intesa
>>>
Questa è certamente una possibilità.
Ma prima di arrivare a tanto le suggerirei di fare delle "prove tecniche". Cioè non gli dica in modo chiaro che intende lasciarlo. Glielo lasci piuttosto intravedere. Diventi un pochino meno disponibile a vedervi, molli un po' la presa. Risponda un po' meno alle sue chiamate ecc. Gli faccia sentire (non capire) che la sua vita personale è importante e che non si sta annullando in lui. Perché se capisse questo, sarebbe finita.
Questo le permetterà di capire come stanno le cose da parte di lui. Se tiene veramente a lei e a quanto è disposto a rinunciare.
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Bene, ma evidentemente per lui le priorità sono altre. Mi pare che non ci sia molto altro da capire. Quello che lei crede conta, ma ogni coppia è un universo a sé e non esistono regole assolute, scritte nella pietra.
Quindi, dipende da quanto ciascuno è disposto a rinunciare a qualcosa.
>>> Per quanto sia innamorata, sto anche pensando se non sia il caso di lasciarlo, se non si trovano punti di intesa
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Questa è certamente una possibilità.
Ma prima di arrivare a tanto le suggerirei di fare delle "prove tecniche". Cioè non gli dica in modo chiaro che intende lasciarlo. Glielo lasci piuttosto intravedere. Diventi un pochino meno disponibile a vedervi, molli un po' la presa. Risponda un po' meno alle sue chiamate ecc. Gli faccia sentire (non capire) che la sua vita personale è importante e che non si sta annullando in lui. Perché se capisse questo, sarebbe finita.
Questo le permetterà di capire come stanno le cose da parte di lui. Se tiene veramente a lei e a quanto è disposto a rinunciare.
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Utente
Grazie, le sua parole mi sono di grande aiuto in questo momento, per fare chiarezza e mettere ordine nel caos sentimentale in cui sono precipitata dopo aver vissuto un primo periodo di grande intensità affettiva con quest'uomo, che sembra però ora difficile ricreare alla luce di quanto le ho detto. Forse mi sono buttata con troppa disponibilità in questa nuova avventura sentimentale, riproducendo senza volerlo un copione che già ha mandato all'aria il mio precedente matrimonio: la moglie sempre disponibile, dedita e devota al marito e alla famiglia, abnegazione che non mi ha portato a niente, dal momento che sono stata tradita e poi lasciata dal mio ex marito nonostante tutto ciò. Mi sono accorta che forse sto cadendo nello stesso errore, e che mi sto illudendo di aver trovato nel mio attuale compagno l'Uomo nuovo della mia vita. Forse lui ha percepito questo, si sta un po' stancando e quindi tira indietro? Gli sto facendo troppe pressioni? Mollerò la presa, come dice lei, sarò meno disponibile, cercherò di ricentrarmi su me stessa più che sulle sue esigenze...non sarà facile ma credo sia effettivamente l'unica strada da percorrere. Poi, si vedrà....
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 9.6k visite dal 25/01/2019.
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