Primo episodio di ipomania
Buongiorno, scrivo per alcune informazioni sul primo episodio di ipomania del mio ragazzo.
Nei primi giorni del mese è partito per un viaggio di lavoro (anche con di svago) con un suo amico. Non informato sulle condizioni di pernottamento, ha dormito in una casa a -5 C senza coperte per 5 giorni, senza quasi riuscire a chiudere occhio. L'ultimo giorno si è trasferito in un albergo ma anche qui è stato quasi impossibile per lui dormire. Quello che mi ha detto, è che aveva troppo freddo e contemporaneamente pensava al suo lavoro.
Da questo ultimo giorno è iniziata la sua confusione: difficoltà di concentrazione, pensieri disordinati e improvvisamente delirio di grandezza (un flash pensando di essere il più bravo al mondo nel suo lavoro e di avere il compito di salvare la terra).
Non appena rientrato, vedendolo in confusione, l'ho portato all'ospedale dove è rimasto per una settimana e dove ha presentato sintomi di irritabilità, tristezza e euforia. Ora è uscito, è tuttora sotto farmaci (da 10 giorni), sta molto meglio, i deliri sono scomparsi (lui stesso ricorda l'assurdità), l'umore è stabile, ha ripreso il lavoro e sembra a tutti normale. Ma il modo di comportarsi nei miei confronti sembra molto diverso: è molto freddo quando sta con me e le frasi che dice sono "preferisco lavorare stasera che uscire con te", "il lavoro è la cosa più importante nella mia vita", "il prossimo anno avrò grandi possibilità di diventare qualcuno nel mio lavoro e dovrò essere veramente concentrato. Se la nostra relazione disturberà la mia concentrazione è molto meglio che ci lasciamo e ci incontriamo l'anno successivo" "dovresti supportarmi, vorrei che tu mi capissi" e non fa altro che chiamare clienti, rispondere a email senza quasi considerarmi.
Durante il mese di dicembre mi ha parlato della sua possibilità di trasferirsi all'estero da solo per un progetto molto importante che seguirà il prossimo anno. Questo ha creato in me molta confusione e tristezza perché fino ad ottobre-novembre parlava del suo desiderio di convivere e di gestire questo lavoro dalla città dove viviamo attualmente. Questo lavoro è stato causa di stress, molta tristezza e cambiamenti di umore per tutto lo scorso anno, poiché ha investito in questo progetto tantissime energie senza vederlo mai partire. Mi ha parlato molte volte del fatto di sentirsi inutile proprio per questa ragione e di non sapere come comportarsi, quali scelte fare nella sua vita, nel suo futuro. Solo nei giorni in cui era in viaggio con il suo amico ha finalmente avuto la conferma che il progetto verrà fatto.
I medici hanno detto che è stato un episodio di ipomania ma vorrei sapere se i comportamenti attuali nei miei confronti sono parte di questo episodio o di qualcosa più complesso (bipolarità?). Lui dice attualmente di sentirsi benissimo ma io lo vedo completamente diverso da prima. Non capisco se è ancora in ipomania o se è solo stanco della nostra relazione, visto quello che mi ha detto a dicembre.
Grazie mille
Nei primi giorni del mese è partito per un viaggio di lavoro (anche con di svago) con un suo amico. Non informato sulle condizioni di pernottamento, ha dormito in una casa a -5 C senza coperte per 5 giorni, senza quasi riuscire a chiudere occhio. L'ultimo giorno si è trasferito in un albergo ma anche qui è stato quasi impossibile per lui dormire. Quello che mi ha detto, è che aveva troppo freddo e contemporaneamente pensava al suo lavoro.
Da questo ultimo giorno è iniziata la sua confusione: difficoltà di concentrazione, pensieri disordinati e improvvisamente delirio di grandezza (un flash pensando di essere il più bravo al mondo nel suo lavoro e di avere il compito di salvare la terra).
Non appena rientrato, vedendolo in confusione, l'ho portato all'ospedale dove è rimasto per una settimana e dove ha presentato sintomi di irritabilità, tristezza e euforia. Ora è uscito, è tuttora sotto farmaci (da 10 giorni), sta molto meglio, i deliri sono scomparsi (lui stesso ricorda l'assurdità), l'umore è stabile, ha ripreso il lavoro e sembra a tutti normale. Ma il modo di comportarsi nei miei confronti sembra molto diverso: è molto freddo quando sta con me e le frasi che dice sono "preferisco lavorare stasera che uscire con te", "il lavoro è la cosa più importante nella mia vita", "il prossimo anno avrò grandi possibilità di diventare qualcuno nel mio lavoro e dovrò essere veramente concentrato. Se la nostra relazione disturberà la mia concentrazione è molto meglio che ci lasciamo e ci incontriamo l'anno successivo" "dovresti supportarmi, vorrei che tu mi capissi" e non fa altro che chiamare clienti, rispondere a email senza quasi considerarmi.
Durante il mese di dicembre mi ha parlato della sua possibilità di trasferirsi all'estero da solo per un progetto molto importante che seguirà il prossimo anno. Questo ha creato in me molta confusione e tristezza perché fino ad ottobre-novembre parlava del suo desiderio di convivere e di gestire questo lavoro dalla città dove viviamo attualmente. Questo lavoro è stato causa di stress, molta tristezza e cambiamenti di umore per tutto lo scorso anno, poiché ha investito in questo progetto tantissime energie senza vederlo mai partire. Mi ha parlato molte volte del fatto di sentirsi inutile proprio per questa ragione e di non sapere come comportarsi, quali scelte fare nella sua vita, nel suo futuro. Solo nei giorni in cui era in viaggio con il suo amico ha finalmente avuto la conferma che il progetto verrà fatto.
I medici hanno detto che è stato un episodio di ipomania ma vorrei sapere se i comportamenti attuali nei miei confronti sono parte di questo episodio o di qualcosa più complesso (bipolarità?). Lui dice attualmente di sentirsi benissimo ma io lo vedo completamente diverso da prima. Non capisco se è ancora in ipomania o se è solo stanco della nostra relazione, visto quello che mi ha detto a dicembre.
Grazie mille
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>>> Lui dice attualmente di sentirsi benissimo ma io lo vedo completamente diverso da prima. Non capisco se è ancora in ipomania o se è solo stanco della nostra relazione
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È difficile dirlo, ma se c'è di mezzo un disturbo mentale serio come quello che ha descritto, è probabile che tutto parta da lì.
La persona sofferente non può occuparsi in modo sereno di gestire una relazione, se non ha nemmeno la serenità e la capacità di gestire se stesso.
>>> un flash pensando di essere il più bravo al mondo nel suo lavoro e di avere il compito di salvare la terra
>>>
Oltretutto la seconda parte di questa affermazione farebbe pensare anche a uno spunto psicotico/delirante, non solo maniacale, quindi ancora diverso e più preoccupante.
Ritengo che non debba farsi più domande del necessario, ma con pazienza attendere gli esiti delle cure che il ragazzo riceverà. Aspetti a prendere decisioni importanti, ma nemmeno alimenti aspettative di rientro completo del problema. Potrebbe succedere, ma potrebbe anche non succedere.
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È difficile dirlo, ma se c'è di mezzo un disturbo mentale serio come quello che ha descritto, è probabile che tutto parta da lì.
La persona sofferente non può occuparsi in modo sereno di gestire una relazione, se non ha nemmeno la serenità e la capacità di gestire se stesso.
>>> un flash pensando di essere il più bravo al mondo nel suo lavoro e di avere il compito di salvare la terra
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Oltretutto la seconda parte di questa affermazione farebbe pensare anche a uno spunto psicotico/delirante, non solo maniacale, quindi ancora diverso e più preoccupante.
Ritengo che non debba farsi più domande del necessario, ma con pazienza attendere gli esiti delle cure che il ragazzo riceverà. Aspetti a prendere decisioni importanti, ma nemmeno alimenti aspettative di rientro completo del problema. Potrebbe succedere, ma potrebbe anche non succedere.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
La ringrazio molto per la risposta.
E' passato un mese da quel momento e la situazione si è normalizzata, anche nei mei confronti. In questo momento continua con l'assunzione di olanzapina e ha iniziato un percorso psicoterapeutico.
Non ha più presentato episodi psicotici (delirio - sbalzi di umore) ma continua a presentare confusione per quanto riguarda le scelte della sua vita. Non sa che lavoro è giusto per lui, spesso alla sera mi comunica la noia e mancanza di stimoli che presenta in ufficio e non sa se quello che sta facendo e che dovrà fare in futuro lo renderà felice. Non sa se la città in cui sta vivendo lo rende abbastanza felice, non sa se preferirebbe trasferirsi in un'altra città. Ci pensa costantemente, è piuttosto apatico e poco vitale.
E la sua confusione, le stesse domande sono presenti anche per la nostra relazione. Gli ho chiesto perché non mi lascia se non è sicuro, se non mi ama e la sua risposta è stata "Non sono capace di risponderti, ho così tanta confusione nella mia testa, è cosi difficile dare delle priorità in questo momento. Ho bisogno di capire che lavoro voglio fare nella mia vita. Ho bisogno di chiarire una cosa per volta, non riesco a trovare risposte per il lavoro e l'amore. E' troppo difficile per me adesso ". Gli ho chiesto se una pausa tra di noi potrebbe aiutarlo e lui mi ha risposto che parlare con me lo aiuta. Non so che cosa ha, non so se e come posso aiutarlo.
Io contemporaneamente mi sento rifiutata, non amata e poco importante. Non so davvero cosa pensare
E' passato un mese da quel momento e la situazione si è normalizzata, anche nei mei confronti. In questo momento continua con l'assunzione di olanzapina e ha iniziato un percorso psicoterapeutico.
Non ha più presentato episodi psicotici (delirio - sbalzi di umore) ma continua a presentare confusione per quanto riguarda le scelte della sua vita. Non sa che lavoro è giusto per lui, spesso alla sera mi comunica la noia e mancanza di stimoli che presenta in ufficio e non sa se quello che sta facendo e che dovrà fare in futuro lo renderà felice. Non sa se la città in cui sta vivendo lo rende abbastanza felice, non sa se preferirebbe trasferirsi in un'altra città. Ci pensa costantemente, è piuttosto apatico e poco vitale.
E la sua confusione, le stesse domande sono presenti anche per la nostra relazione. Gli ho chiesto perché non mi lascia se non è sicuro, se non mi ama e la sua risposta è stata "Non sono capace di risponderti, ho così tanta confusione nella mia testa, è cosi difficile dare delle priorità in questo momento. Ho bisogno di capire che lavoro voglio fare nella mia vita. Ho bisogno di chiarire una cosa per volta, non riesco a trovare risposte per il lavoro e l'amore. E' troppo difficile per me adesso ". Gli ho chiesto se una pausa tra di noi potrebbe aiutarlo e lui mi ha risposto che parlare con me lo aiuta. Non so che cosa ha, non so se e come posso aiutarlo.
Io contemporaneamente mi sento rifiutata, non amata e poco importante. Non so davvero cosa pensare
[#3]
L'impressione è che sia così presa dalla paura del rifiuto da non riuscire a vedere l'ovvio: questo ragazzo sta male ed è probabilmente grave.
Ma se fosse così, il metro più adatto per misurare come stanno le cose non sarebbe quello dell'amore, sarebbe quello della patologia.
In ogni caso sembra che il ragazzo sia piuttosto chiaro in ciò che le sta dicendo: in questo momento non posso darti amore, posso darti amicizia.
Sta a lei decidere se le basta o se è troppo poco.
Ma se fosse così, il metro più adatto per misurare come stanno le cose non sarebbe quello dell'amore, sarebbe quello della patologia.
In ogni caso sembra che il ragazzo sia piuttosto chiaro in ciò che le sta dicendo: in questo momento non posso darti amore, posso darti amicizia.
Sta a lei decidere se le basta o se è troppo poco.
[#5]
Lui può aver bisogno di lei, ma probabilmente non nello stesso senso in cui lei ha bisogno di lui.
Perciò occhio a non cadere nell'illusione di credere che vogliate la stessa cosa perché potrebbe non essere così.
Le delusioni sono sempre figlie dell'illusione.
Non posso pronunciarmi su ipotesi relative a casi riferiti in terza persona, non sarebbe appropriato.
Però può leggere quest'articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3520-equilibrio-psichico-ed-equilibrio-in-amore-vanno-di-pari-passo.html
Perciò occhio a non cadere nell'illusione di credere che vogliate la stessa cosa perché potrebbe non essere così.
Le delusioni sono sempre figlie dell'illusione.
Non posso pronunciarmi su ipotesi relative a casi riferiti in terza persona, non sarebbe appropriato.
Però può leggere quest'articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3520-equilibrio-psichico-ed-equilibrio-in-amore-vanno-di-pari-passo.html
[#6]
Utente
Grazie per la risposta e anche per il link da lei mandato. Utilissimo.
Io voglio aiutarlo(provando a non avere aspettative), non voglio abbandonarlo, ma è innegabile che come lei scrive la difficoltà coincide con il forte carico emotivo che provo. A volte non so come gestirlo.
Quello che abbiamo deciso è di vederci di meno (attualmente ci vediamo 6 giorni alla settimana), in modo che lui possa concentrarsi pi su se stesso, sui suoi pensieri e che io possa fare lo stesso, avendo la possibilit di fare più sport e ricaricare le batterie.
Non so se questa possa essere una buona soluzione, ma credo sia quello di cui abbiamo bisogno attualmente. Come dice lei nell’articolo proverò ad essere concentrata più su me stessa, creando meno aspettative e quindi recriminazioni nei rapporto.
Io voglio aiutarlo(provando a non avere aspettative), non voglio abbandonarlo, ma è innegabile che come lei scrive la difficoltà coincide con il forte carico emotivo che provo. A volte non so come gestirlo.
Quello che abbiamo deciso è di vederci di meno (attualmente ci vediamo 6 giorni alla settimana), in modo che lui possa concentrarsi pi su se stesso, sui suoi pensieri e che io possa fare lo stesso, avendo la possibilit di fare più sport e ricaricare le batterie.
Non so se questa possa essere una buona soluzione, ma credo sia quello di cui abbiamo bisogno attualmente. Come dice lei nell’articolo proverò ad essere concentrata più su me stessa, creando meno aspettative e quindi recriminazioni nei rapporto.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.3k visite dal 24/01/2019.
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