Problemi di coppia
Salve a tutti, è la prima volta che scrivo su questo blog. Sono fidanzato e la nostra storia va avanti da circa 8 anni. Lei due tre anni fa è piombata in una sorta di depressione dovuta alla mancanza di fiducia in se stessa (oltre a problemi di salute dei genitori). Io da parte mia le sono stato accanto come non ho mai fatto. Lei si è chiusa in se stessa e non ha coltivato amicizie o interessi, nonostante io la spronassi a farlo ed anzi spesso mi ha attaccato accusandomi di volermi liberare di lei. Da qualche mese, finalmente, ha trovato il suo primo lavoro, in un'altra città, e tutto sembra essere tornato a posto. Ora è sorridente, ha conosciuto nuova gente e ne è contenta, sembra una bimba in un luna park. A questo punto però io sono entrato in un tunnel: mi sento trascurato, non ci sentiamo più come prima perché lei ovviamente lavora (pur vedendoci di più rispetto a prima), la sento felice con persone che nemmeno consoco, mi parla continuamente di colleghi e di ciò che fa a lavoro, sui social posta continuamente cose come se volesse mettere in mostra la sua vita. Alterno pensieri ossessivi su eventuali tradimenti, mi dà fastidio sapere che ride e scherza con altre persone, mi infastidisce che esca con altra gente, ho l'ossessione che lei possa non amarmi più, ho la mente occupata da questi pensieri quasi tutta la giornata, non riesco a lavorare o a fare altro, non ho nemmeno interesse a cercare stimoli ma vorrei solo avere le mie certezze di qualche mese fa. Ho cominciato a controllare i suoi profili social, le sue conversazioni, nella convinzione di trovare qualcosa di "illecito" ma in realtà non c' è nulla. Nonostante questo non riesco a fidarmi ed anzi sembra quasi un'esigenza quella di scovare qualcosa. L'altra settimana mi ha raccontato di un messaggio di un collega un po' ambiguo, lei conoscendomi era molto spaventata ed ha tenuto a dirmelo perché teme che io possa avere reazioni sbagliate o prendere decisioni affrettate. Mi dice che non le interessa nessuno e che ama me più di ogni altra persona al mondo. Mi cerca e mi racconta tutto, sessualmente siamo anche più "attivi" in questo periodo, mi ripete che vuole costruire un futuro assieme con una famiglia. Io però in questo momento non capisco se tutto ciò è vero, se le piace un altro, se non ha il coraggio di lasciarmi o se è convenienza. Vedo il marcio ovunque e non ce la faccio più. Ogni cosa che dice o fa seppur insignificante per me nasconde un secondo fine oscuro. Ho cominciato a inventare cose per tastare le sue reazioni. Mi vergogno molto di ciò che sto facendo (giuro non l' ho mai fatto prima). Io però sto impazzendo, non mangio, non riesco a lavorare, sono spesso nervoso, ho pochi esami alla laurea e appena mi metto sui libri il pensiero va immediatamente a lei (mi sono reiscritto di recente all'università). Sono disperato! Cosa posso fare? Grazie mille
[#1]
>>> anzi sembra quasi un'esigenza quella di scovare qualcosa
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Tipico dell'ossessività, in questo caso espressa come gelosia e insicurezza. Chi soffre di ansia molto forte, spesso arriva a desiderare che l'oggetto delle sue paure si manifesti davvero, così almeno la tensione si allenta.
Male sta facendo a cedere alla tentazione di frugare fra le cose della sua fidanzata. Più lo fa, più sta dimostrando e confermando a se stesso di essere un insicuro.
A mio avviso la cosa migliore sarebbe affrontare la sua insicurezza di base - che non dipende dal fatto che sua moglie si sia "emancipata" trovando lavoro: facilmente ci sarà sempre stata - rivolgendosi a un terapeuta per un aiuto.
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Tipico dell'ossessività, in questo caso espressa come gelosia e insicurezza. Chi soffre di ansia molto forte, spesso arriva a desiderare che l'oggetto delle sue paure si manifesti davvero, così almeno la tensione si allenta.
Male sta facendo a cedere alla tentazione di frugare fra le cose della sua fidanzata. Più lo fa, più sta dimostrando e confermando a se stesso di essere un insicuro.
A mio avviso la cosa migliore sarebbe affrontare la sua insicurezza di base - che non dipende dal fatto che sua moglie si sia "emancipata" trovando lavoro: facilmente ci sarà sempre stata - rivolgendosi a un terapeuta per un aiuto.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Grazie mille dottore, per la sua gentile risposta. La cosa che mi spaventa di più è che in passato non ho mai fatto quanto ho scritto. In effetti per me è un periodo di forti ansie e stress, come mai ho vissuto fino ad ora. Ora da qualche giorno sto imponendo a me stesso di non cercare più nulla perché più lo faccio più ho la tentazione di andare sempre un po' oltre. Probabilmente devo riuscire ad accettare, come dice lei, l'emancipazione della mia compagna e smettere di pensare di essere indispensabile per lei, perché così facendo sono diventato più dipendente io da lei che il contrario. Da qualche giorno sono piú lucido, spero non sia una cosa temporanea e che duri. In caso contrario farò ricorso come da lei suggerito ad un terapeuta. Lei pensa che sono affetto da qualche patologia tipo ossessione da controllo o possessivitá dell'altra persona?
Grazie mille ancora
Grazie mille ancora
[#3]
>>> La cosa che mi spaventa di più è che in passato non ho mai fatto quanto ho scritto
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In questo caso potrebbe trattarsi, come dicevo, di tendenza ansiosa latente, ovvero c'è sempre stata, ma si è manifestata in forma piena solo dopo l'evento scatenante (l'emancipazione della sua compagna).
>>> Probabilmente devo riuscire ad accettare, come dice lei, l'emancipazione della mia compagna e smettere di pensare di essere indispensabile per lei, perché così facendo sono diventato più dipendente io da lei
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Esattamente.
E così facendo riuscirà a rendersi più interessante e probabilmente meno oppressivo agli occhi della sua compagna.
>>> Lei pensa che sono affetto da qualche patologia tipo ossessione da controllo o possessivitá [...] ?
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Difficile dirlo, la cosa evidente è l'insicurezza. Se riesce tuttavia a resistere all'impulso di cercare prove e di frugare, potrebbe non essere ossessività in senso stretto.
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In questo caso potrebbe trattarsi, come dicevo, di tendenza ansiosa latente, ovvero c'è sempre stata, ma si è manifestata in forma piena solo dopo l'evento scatenante (l'emancipazione della sua compagna).
>>> Probabilmente devo riuscire ad accettare, come dice lei, l'emancipazione della mia compagna e smettere di pensare di essere indispensabile per lei, perché così facendo sono diventato più dipendente io da lei
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Esattamente.
E così facendo riuscirà a rendersi più interessante e probabilmente meno oppressivo agli occhi della sua compagna.
>>> Lei pensa che sono affetto da qualche patologia tipo ossessione da controllo o possessivitá [...] ?
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Difficile dirlo, la cosa evidente è l'insicurezza. Se riesce tuttavia a resistere all'impulso di cercare prove e di frugare, potrebbe non essere ossessività in senso stretto.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 24/01/2019.
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