Diagnosi molto diverse da diversi psichiatri/psicoterapeuti
Buongiorno, continui a ricevere diagnosi diverse: ora mi dicono che sono istrionica/bordeline...prima ero paranoide. Incomincio a pensare che ci sia molta confusione. Un altro psichiatra pensava fossi evitante. Giuro: non ho parole. Che si decidano. Per fortuna che nessuno mi ha dato una terapia farmacologica, o qui mi ammazzavano. Ci rendiamo conto che si tratta di diagnosi completamente opposte?? Una psicoterapeuta mi ha detto che forse ho stati dissociativi, ma a me non risulta: mica ho vuoti di memoria! E non soffro di psicosi. Mah. Sto facendo psicoterapia presso un centro di salute mentale, ma ormai ho rinunciato di capirci qualcosa...mi parlano di sovrapersonalità, problemi con l'inconscio...mah l'unico costante sono sempre i tratti narcisistici...oh almeno quello! Mi sta venendo il mal di mare con tutti questi cambi. Magari ho due personalità che si alternano...sé come no...scherzo....stati dissociativi...mah
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"Scrivo qui perché non voglio mandare 1000 email alla mia psicologa( mi vergogno) "
Premesso che non esiste un essere umano che può essere ridotto ad una diagnosi, quindi è fondamentale che pensi a se stessa come ad una Persona, a prescindere dalle caratteristiche del tuo disagio.
Sarebbe davvero importante condividere sia la confusione rispetto alla diagnosi attuale sia la vergogna che provi nel condividere il suo vissuto con la psicologa che ti sta seguendo.
Infatti entrambi si riferiscono ad un atteggiamento autogiudicante che nella diagnosi trova la sua legittimazione ma che interferisce con la possibilità di vivere la relazione d'aiuto come spazio protetto per avviare un processo di cambiamento.
"Scrivo qui perché non voglio mandare 1000 email alla mia psicologa( mi vergogno) "
A proposito di vergogna ti invito a guardare questo video puoi inserire i sottotitoli in italiano:
https://www.youtube.com/watch?v=DCQTGFFVwS4&t=6s
Premesso che non esiste un essere umano che può essere ridotto ad una diagnosi, quindi è fondamentale che pensi a se stessa come ad una Persona, a prescindere dalle caratteristiche del tuo disagio.
Sarebbe davvero importante condividere sia la confusione rispetto alla diagnosi attuale sia la vergogna che provi nel condividere il suo vissuto con la psicologa che ti sta seguendo.
Infatti entrambi si riferiscono ad un atteggiamento autogiudicante che nella diagnosi trova la sua legittimazione ma che interferisce con la possibilità di vivere la relazione d'aiuto come spazio protetto per avviare un processo di cambiamento.
"Scrivo qui perché non voglio mandare 1000 email alla mia psicologa( mi vergogno) "
A proposito di vergogna ti invito a guardare questo video puoi inserire i sottotitoli in italiano:
https://www.youtube.com/watch?v=DCQTGFFVwS4&t=6s
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
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Utente
Non c'è nessun video: il link va a vuoto. Onestamente non ho capito niente di quello che ha scritto. Tutto questo pezzo non non mi è chiaro ( Sarebbe davvero importante condividere sia la confusione rispetto alla diagnosi attuale sia la vergogna che provi nel condividere il suo vissuto con la psicologa che ti sta seguendo.
Infatti entrambi si riferiscono ad un atteggiamento autogiudicante che nella diagnosi trova la sua legittimazione ma che interferisce con la possibilità di vivere la relazione d'aiuto come spazio protetto per avviare un processo di cambiamento.)
Allora: il problema è che a me dicono che non ho nessun disturbo...mi dicono sei così, sei cosà, ma quando chiedo: ma allora ho questo disturbo??? Sono paranoide? Sono istrionica? Sono bordeline? La risposta è sempre" no, non hai nessun disturbo. E quindi non comprendo se non ho niente, perché mi viene detto che necessito di essere curata. Mi hanno detto che ho una sovrapersonalità che funziona da corazza per proteggere la mia enorme sensibilitá. Non ci ho capito niente, in pratica.
Infatti entrambi si riferiscono ad un atteggiamento autogiudicante che nella diagnosi trova la sua legittimazione ma che interferisce con la possibilità di vivere la relazione d'aiuto come spazio protetto per avviare un processo di cambiamento.)
Allora: il problema è che a me dicono che non ho nessun disturbo...mi dicono sei così, sei cosà, ma quando chiedo: ma allora ho questo disturbo??? Sono paranoide? Sono istrionica? Sono bordeline? La risposta è sempre" no, non hai nessun disturbo. E quindi non comprendo se non ho niente, perché mi viene detto che necessito di essere curata. Mi hanno detto che ho una sovrapersonalità che funziona da corazza per proteggere la mia enorme sensibilitá. Non ci ho capito niente, in pratica.
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Mi riferivo all'importanza di parlare con la sua psicologa di come si sente a ricevere diagnosi così diverse e come tali valutazioni anche se in modo ambiguo rinforzano la tendenza a giudicarsi "malata", o comunque da "curare".
Quella "corazza" alla quale le hanno accennato è il sistema difensivo che alimenta la vergogna e compromette sul nascere la possibilità di mostrare la propria vulnerabilità.
La invito ad approfondire questi spunti e quelli offerti dal video all'interno del colloquio psicologico.
Qualora abbia bisogno di ulteriori delucidazioni non esiti a scriverci.
Quella "corazza" alla quale le hanno accennato è il sistema difensivo che alimenta la vergogna e compromette sul nascere la possibilità di mostrare la propria vulnerabilità.
La invito ad approfondire questi spunti e quelli offerti dal video all'interno del colloquio psicologico.
Qualora abbia bisogno di ulteriori delucidazioni non esiti a scriverci.
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Utente
Sto guardando il video...io in realtà forse mi faccio vedere troppo vulnerabile, e agli dà fastidio, e mi chiamano debole e donnetta. Io allora mi arrabbio, e dico che sono inferiori a me. Purtroppo ho questa indole a sentirmi " malata" e a voler cure; poi però se qualcuno pensa di avere potere su di me insulto e mi arrabbio: non mi piace essere sottomessa, e ho sempre fatto le mie scelte da sola: la gente interpreta male la mia tendenza...Non so perché mi comporto così; come non riesco a trattenermi dall'attirare l'attenzione. Forse per questo questa psicologa ha ipotizzato che fossi istrionica; però poi ha cambiato idea quando le ho detto che non somatizzo e non ho nessun problema d'ansia o di depressione, o altro: io sto molto bene: non ho nemmeno mai doloretti o mal di testa ( in tutta la mia vita l'avrò avuto solo 3 volte) In più io mi sto laureando in medicina; ho amici e sono fidanzata: a livello funzionale non ho problemi. Cioè le mie difficoltà relazionali non mi compromettono. Solo che ho la tendenza a fare continui drammi su tutto, e ad attirare l'attenzione...sono anche molto vanitosa e narcisa( questi due lati sono apprezzati)....spesso sto sulle scatole appunto per questi motivi, intendo perché sono drammatica, e perché mi arrabbio facilmente: sono molto sensibile. Non so che problemi ho!
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"ho questa indole a sentirmi " malata" e a voler cure; poi però se qualcuno pensa di avere potere su di me insulto e mi arrabbio: non mi piace essere sottomessa"
Non si tratta di indole o temperamento nel tempo ha sviluppato un modo preferenziale di entrare in relazione con l'altro che implica sempre la stessa richiesta: " sei disposto a prenderti cura di me?".
Tuttavia è una medaglia a due facce il cui risvolto è il seguente: se accetto l'aiuto l'altro eserciterà un potere su di me quindi devo sbrigarmela da me, non a caso ha scelto di laurearsi in medicina.
L'ambivalenza nella quale sembra intrappolata facilita il conflitto con se stessa e con gli altri, ma è il punto di partenza di un processo di crescita personale che richiede l'esperienza viva della relazione diretta con lo psicoterapeuta e va ben oltre l'assegnazione di un'etichetta diagnostica.
Non si tratta di indole o temperamento nel tempo ha sviluppato un modo preferenziale di entrare in relazione con l'altro che implica sempre la stessa richiesta: " sei disposto a prenderti cura di me?".
Tuttavia è una medaglia a due facce il cui risvolto è il seguente: se accetto l'aiuto l'altro eserciterà un potere su di me quindi devo sbrigarmela da me, non a caso ha scelto di laurearsi in medicina.
L'ambivalenza nella quale sembra intrappolata facilita il conflitto con se stessa e con gli altri, ma è il punto di partenza di un processo di crescita personale che richiede l'esperienza viva della relazione diretta con lo psicoterapeuta e va ben oltre l'assegnazione di un'etichetta diagnostica.
[#7]
Utente
Comunque mi sa che sono istrionica, e un po' narcisista, anche se non somatizzo, a livello relazionale mi comporto così: cerco ad ogni costo di attirare l'attenzione; faccio molte sceneggiate; sono vanitosa; sono ipersensibile e molto emotiva; tendo a vestirmi in maniera eccentrica, e do molta importanza al mio aspetto esteriore, e ho atteggiamenti teatrali e seduttivi. Inoltre spesso in passato ho dato troppe confidenze mettendomi nei guai. In più voglio fare 1000 attività, e se non le faccio mi sento depressa. Ci sono vari riferimenti vanagloriosi, e sono molto ambiziosa, e guardo il prestigio sociale, ma penso che siano tratti narcisistici. Forse mando in confusione psicologi e psichiatri proprio perché avendo avuto molti problemi per colpa di questi atteggiamenti teatrali e lamentosi e seduttivi, cerco di trattenermi, e quindi agli inizi viene fuori una cosa strana...dico agli inizi perché faccio fatica a trattenermi quando entro poi in confidenza. Poi io avendo sbattuto contro i muri più volte con i miei atteggiamenti, essendo di carattere un po' ansiosa, mostro paranoie varie( ma perché ho paura che qualcuno si incavoli con me un'altra volta) Forse i vari terapeuti si concentrano troppo su vari sintomi tipo: autolesionismo/ condotte impulsive/ deliri/ allucinazioni/ distimia/ disforia/ insonnia/ attacchi di panico/ ansia sociale/ fobie/ somatizzazioni..ecc. E io non avendo nessuno di questi sintomi mando in confusione...Io in pratica sono solo ipersensibile, ho un carattere ansioso( non ho disturbi d'ansia, però) e ho lievi sbalzi d'umore( se non faccio attivitá; se non mi sento vincente; se non mi diverto vado in depressione) Secondo me gli psichiatri che mi hanno visitata hanno interpretato i miei modi drammatici come paranoia, ma in realtà sono solo istrionica. Poi in psicoterapia la psicologa mi ha detto che la paranoia e la sospettositá non c'entrano nulla con le mie difficoltà relazionali. Eh io essendo molto sensibile, sono anche molto intuitiva, e leggo le difficoltà ( vedevo che facevano fatica a inquadrarmi) Per fortuna che non mi hanno prescritto farmaci: lì si che sarebbe stato un problema sbagliarmi la diagnosi...Mettiamo poi che molto probabilmente sono solo nevrotica, visto che mi rendo conto di essere drammatica e di fare sceneggiate. Poi io non lo posso sapere perché mi sto laureando in medicina, mica in psicologia, e le mie conoscenze psicologiche si fermano qui.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.2k visite dal 21/01/2019.
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