Socializzazione e carattere chiuso

Salve,
ho pensato e ripensato parecchie volte prima di decidermi a scrivervi per esporvi il problema di mio figlio.
Ha 21 anni ma solo su carta, perché attualmente si equivale con ragazzini di 12/14 anni.
Ha sempre avuto problemi fin da piccolo, dalla scuola materna fino ad ora, non riusciva a socializzare e caratterialmente molto chiuso,
ma da quando ha subito un danno alla mano sx "che non scrivo perchè ci vorrebbe una intera giornata " con conseguenti 4 interventi chirurgici, ed è entrato per oltre 13 volte in sala operatoria, ha recuperato in parte ( 70 % ) l'uso della mano, oggi ha ancora più difficoltà di prima.
Ha interrotto gli studi che aveva 16 anni da quando e successo il problema della mano perché sempre all'ospedale.
Ora ne ha 21 e lavora da circa 1 anno ma per sua sfortuna la ditta dove lavora sta chiudendo, questa e una mazzata che non ci voleva, visto che qua in paese non ci sono molte alternative.
Non esce mai di casa se non per andare a lavoro, appena rientra da lavoro si attacca al computer per giocare, e sta tutto il resto del giorno, compresi sabato e domenica.
I pochi amici che aveva non lo cercano più perché non esce mai e lui non vuole uscire perché si sente a disagio.
2 giorni fa si e confidato con un mio parente stretto, praticamente gli ha fatto capire che è in difficoltà ed a volte gli vengono idee strane ......, e non riesce a parlarne ne con me ne con sua madre.
A questo punto dopo aver parlato con questa persona che mi ha consigliato di cercare tipo una comunità per il reinserimento nella società e recupero dell'autostima,
( in precedenza e stato seguito sia dalla logopedista che da un neuropsichiatra infantile, ma con minimi miglioramenti ) ora sono io in difficoltà , nel senso che non so a chi rivolgermi, "il medico di base lascia il tempo che trova".
Alla fine sono riuscito a parlarci con mio figlio e mi ha esposto il suo stato d'animo, praticamente sotto lo zero, mi ha detto che per vivere cosi e meglio che non sia nato, comunque lui e disponibile a farsi aiutare, sto cercando su internet comunità e centri di recupero ma sono per alcolisti o tossico dipendenti, non so cosa fare e soprattutto ho tanta paura di cosa potrebbe fare.
Chiedo a voi un consiglio, cosa fare dove portarlo, vi prego aiutatemi.
Sono disposto anche a portarlo fuori dalla mia regione pur di salvare mio figlio.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
L'inserimento in "comunità per il recupero dell'autostima" potrebbe a mio avviso essere problematico, perché si troverebbe raggruppato con altri ragazzi che hanno lo stesso problema e potrebbe accadere che si diventi amici e si continui a stare nel gruppo solo per il gusto di vedersi e sfogarsi l'uno con l'altro. Non per risolvere il problema.

È difficile che mettendo insieme tante persone insicure, queste diventino più intraprendenti.

Ma se il conduttore del gruppo è di esperienza tale da riuscire a sollevare tutti quanti, può darsi che ne venga fuori un buon risultato.

D'altra parte facendo seguire suo figlio individualmente da un terapeuta, egli avrebbe tutta l'attenzione e un trattamento personalizzato e più focalizzato.

Sarebbe inoltre importante verificare e valutare quali sono attualmente le dinamiche relazionali fra voi. Ad esempio, c'è una madre disponibile? Avete parlato della possibilità di trattamenti psicologici? Perché sta sempre in casa? Lei (voi) non lo spingete a una vita sociale più intensa?

Per questa e altre ragioni io interpellerei prima un terapeuta, meglio se a indirizzo sistemico-relazionale o strategico per un parere, e per decidere cosa fare.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
La ringrazio per la tempestiva risposta.
Si è posso dire che ogni settimana li diciamo perché non esce, la sua risposta è " e con chi esco? " quello che cerchiamo di fargli capire e che stando davanti al computer gli amici non si creano, cerchiamo di coinvolgerlo ad uscire con noi, ma il più delle volte non riusciamo.
Io penso di capire il perché, non si sente all'altezza dei ragazzi della sua età, però stando sempre a casa può solo che peggiorare.
Ora vediamo con mia moglie a chi poterci rivolgere.
La ringrazio nuovamente.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Prego,
Saluti