Difficoltà psicologiche primo anno università
Buonasera,
scrivo per chiedervi dei consigli, aiuti.
Sono al primo anno di università nella facoltà di medicina e nonostante abbia delle condizioni favorevoli (mi sono trasferita ma vicino casa, ho trovato delle amiche e ho passato il test per entrare) non mi sento "bene".
All'inizio ero super entusiasta ed emozionata di iniziare questo nuovo percorso, con il passare del tempo però, sento sempre di più la mancanza del liceo, di quelle amicizie e di quell'ambiente in cui mi sentivo qualcuno. È come se adesso, in alcuni momenti, non mi sentissi più io e non riuscissi ad essere felice come prima.
Essendo il primo anno non so bene come saranno gli esami e ho un po' d'ansia per lo studio.
In più... Da poco è finita la relazione con il mio (ex) ragazzo e sento la sua mancanza. Ho paura che il tutto sia finito perché sono cambiata e non mi sono più sentita la "persona di sempre"
Vorrei affrontare al meglio queste situazioni ma spesso non sento di avere le basi giuste
Vi ringrazio moltissimo.
scrivo per chiedervi dei consigli, aiuti.
Sono al primo anno di università nella facoltà di medicina e nonostante abbia delle condizioni favorevoli (mi sono trasferita ma vicino casa, ho trovato delle amiche e ho passato il test per entrare) non mi sento "bene".
All'inizio ero super entusiasta ed emozionata di iniziare questo nuovo percorso, con il passare del tempo però, sento sempre di più la mancanza del liceo, di quelle amicizie e di quell'ambiente in cui mi sentivo qualcuno. È come se adesso, in alcuni momenti, non mi sentissi più io e non riuscissi ad essere felice come prima.
Essendo il primo anno non so bene come saranno gli esami e ho un po' d'ansia per lo studio.
In più... Da poco è finita la relazione con il mio (ex) ragazzo e sento la sua mancanza. Ho paura che il tutto sia finito perché sono cambiata e non mi sono più sentita la "persona di sempre"
Vorrei affrontare al meglio queste situazioni ma spesso non sento di avere le basi giuste
Vi ringrazio moltissimo.
[#1]
Gentile ragazza,
un trasferimento recente (sebbene non troppo lontano da casa), la fine del liceo e l'inizio di un percorso universitario, la fine di una relazione ... sono tutti cambiamenti che richiedono un po' di tempo per adattarsi, si dia del tempo e continui a coltivare anche a distanza le vecchie amicizie che per lei sono importanti senza per questo precludersi di costruirne altre (come del resto sta facendo).
Vuole spiegarci meglio cosa intende quando dice "è come se non mi sentissi più io"?
Un certo grado di cambiamento è inevitabile e necessario per diventare adulti.
un trasferimento recente (sebbene non troppo lontano da casa), la fine del liceo e l'inizio di un percorso universitario, la fine di una relazione ... sono tutti cambiamenti che richiedono un po' di tempo per adattarsi, si dia del tempo e continui a coltivare anche a distanza le vecchie amicizie che per lei sono importanti senza per questo precludersi di costruirne altre (come del resto sta facendo).
Vuole spiegarci meglio cosa intende quando dice "è come se non mi sentissi più io"?
Un certo grado di cambiamento è inevitabile e necessario per diventare adulti.
Dr.ssa Serena Sassi
Psicologa
[#2]
Utente
Grazie mille per la sua risposta, mi ha aiutato.
Ha assolutamente ragione e, con il passare del tempo mi sento meglio.
Ho scritto "non mi sentivo più io" perché nel primo periodo, all'università e nella nuova città, mi sono sentita "nessuno" in mezzo agli altri
Le spiego meglio... Inizialmente ero veramente entusiasta e non vedevo l'ora di conoscere persone ed ambiente nuovo, dopo poco tempo però, forse per essere "approvata", ho cercato di somigliare troppo ad altre persone, di essere più come loro che come me. Oppure molte volte vedo ragazzi molto preparati, più di me, e in confronto a loro sento come se valessi meno, se non meritassi quanto loro di essere lì.
Purtroppo solo adesso mi rendo conto di quanto volessi seguire gli altri e di quanto al contempo mi sia "persa"
Spero di migliorarmi in questo perché, riflettendoci, non voglio affatto essere come gli altri. A volte però, una cosa che dovrebbe essere banale, mi sembra così difficile
Ha assolutamente ragione e, con il passare del tempo mi sento meglio.
Ho scritto "non mi sentivo più io" perché nel primo periodo, all'università e nella nuova città, mi sono sentita "nessuno" in mezzo agli altri
Le spiego meglio... Inizialmente ero veramente entusiasta e non vedevo l'ora di conoscere persone ed ambiente nuovo, dopo poco tempo però, forse per essere "approvata", ho cercato di somigliare troppo ad altre persone, di essere più come loro che come me. Oppure molte volte vedo ragazzi molto preparati, più di me, e in confronto a loro sento come se valessi meno, se non meritassi quanto loro di essere lì.
Purtroppo solo adesso mi rendo conto di quanto volessi seguire gli altri e di quanto al contempo mi sia "persa"
Spero di migliorarmi in questo perché, riflettendoci, non voglio affatto essere come gli altri. A volte però, una cosa che dovrebbe essere banale, mi sembra così difficile
[#3]
Gentile ragazza,
Leggo con piacere che dice di sentirsi già meglio.
Rispetto a quanto ha adesso aggiunto mi permetto di farle notare che se sta frequentando la facoltà di medicina è perché ha superato un test di ammissione (che tra l'altro risulta difficile per molti). Questo è elemento sufficiente per meritare di essere lì.
Nella vita incontrerà spesso persone che le sembreranno o che saranno realmente più preparate di lei in determinati settori. È inevitabile, perché non si può essere esperti di qualsiasi cosa (a maggior ragione quando si è molto giovani). Il confronto con queste persone non dovrebbe però portarla a sentirsi "non all'altezza", ma essere piuttosto una preziosa occasione di crescita e di miglioramento. La preparazione, infatti, non è un qualcosa di statico ed acquisito una volta per tutte; piuttosto è passibile di un continuo incremento.
La invito anche a riflettere sul fatto che il valore di una persona non dipende dalla sua preparazione o dai risultati che ottiene.
Ci vuole del tempo per costruire nuove relazioni significative e non sentirsi "soli in mezzo agli altri" e tali nuove relazioni saranno tanto più significative quanto più saranno fondate sull'autenticità, piuttosto che sull'apparenza.
Leggo con piacere che dice di sentirsi già meglio.
Rispetto a quanto ha adesso aggiunto mi permetto di farle notare che se sta frequentando la facoltà di medicina è perché ha superato un test di ammissione (che tra l'altro risulta difficile per molti). Questo è elemento sufficiente per meritare di essere lì.
Nella vita incontrerà spesso persone che le sembreranno o che saranno realmente più preparate di lei in determinati settori. È inevitabile, perché non si può essere esperti di qualsiasi cosa (a maggior ragione quando si è molto giovani). Il confronto con queste persone non dovrebbe però portarla a sentirsi "non all'altezza", ma essere piuttosto una preziosa occasione di crescita e di miglioramento. La preparazione, infatti, non è un qualcosa di statico ed acquisito una volta per tutte; piuttosto è passibile di un continuo incremento.
La invito anche a riflettere sul fatto che il valore di una persona non dipende dalla sua preparazione o dai risultati che ottiene.
Ci vuole del tempo per costruire nuove relazioni significative e non sentirsi "soli in mezzo agli altri" e tali nuove relazioni saranno tanto più significative quanto più saranno fondate sull'autenticità, piuttosto che sull'apparenza.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 946 visite dal 20/01/2019.
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