Condizione familiare

Ho 55 anni, un marito che adoro col quale sto insieme da 39 anni ( 30 di matrimonio), 4 figli, una femmina e tre maschi, anni 26-23-22-17, un lavoro da imprenditrice ,una famiglia d’origine sempre presente con genitori di 83 anni autosufficienti e due fratelli con rispettive famiglie. Da qualche anno , l’uso della marijuana da parte dei miei figli ( tranne della primogenita) ha sconvolto quella che per me era la famiglia sempre sognata: una coppia che si amava, lavori soddisfacenti, figli educati e rispettosi . Ho cominciato a vedere atteggiamenti che mai avrei immaginato ma che digerivo giustificandoli con le fasi tipiche dell’adolescenza. Insofferenza verso noi genitori, disinteresse verso la scuola, abbandono dello sport, non rispetto degli orari dati, mancanza di collaborazione in casa nonostante il nostro grande impegno lavorativo. Il maschio più grande, dopo anni di scontri continui, adesso è un po’ più tranquillo ma persistono problemi legati allo studio (solo 5 esami in tre anni) .Col secondo maschio è entrata in casa anche la ludopatia. Rifiuta il nostro aiuto, dice che ne uscirà da solo ma non fa niente x cambiare la situazione. Abbiamo provato a non dargli soldi espacciava droghe leggere. Dice che siamo dei carabinieri xke vogliamo sapere chi frequenta .Ero convinta che avrebbe avuto una brillante carriera scolastica invece dopo la maturità ha frequentato un anno in Mediazione Linguistica senza combinare niente, sperperando soldi e dicendo bugie su bugie. Per qualche mese ha lavorato da nostri amici che si son trovati costretti a licenziarlo perché non si presentava al lavoro o arrivava in ritardo... il gioco d’azzardo aveva preso il sopravvento. Ne era consapevole e si era mostrato disponibile a farsi seguire da uno psicoterapeuta, per poi rifiutare ogni aiuto. Il terzo maschio è al 4 anno di un istituto alberghiero, vorrebbe fare il barman e girare il mondo; il fine settimana va a lavorare in un bar X 30 euro a sera . Abbiamo trovato l’erba in una scatola di scarpe e l’abbiamo buttata via.
Non abbiamo mai fatto mancare niente ai nostri figli , ci rimproverano di essere stati troppo pressanti X lo studio, di agire come dei carabinieri X sapere con chi uscivano , di essere retrogradi perché non accettiamo le canne. Io non riesco ad accettare che fumarsi gli spinelli sia una cosa normale perché per me normale non è! A tutto questo aggiungo la paura che il lavoro vada male.
Insomma mi sento un fallimento su tutti i fronti, anche come moglie , Non ho più interesse per il sesso, sempre stato un forte collante tra me e mio marito, legati da una vita e uniti da alta complicità . Allontano il pensiero del suicidio che da un po’ mi accompagna come un’ombra non desiderata, mi rifugio nella lettura, amica da sempre, ma la mente lavora ed elabora troppi brutti pensieri. Un forte senso di impotenza caratterizza le mie giornate. Non so più cosa fare,dove sbattere la testa . Aiutatemi
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Lei ci chiede aiuto,
ma per una situazione così complesssa un consulto online è veramente troppo poco.

Sì, l'adolescenza dei suoi tre filgi è problematica.
Riguardo alle dipendenze (cannabis, ludopatia) la sola psicoterapia risulta poco efficace, mentre i gruppi di aiuto e talvolta i farmaci possono essere più utili.

Mi dispiace che tutta la serie di difficoltà che avete incontrato sia riuscita nell'intento di indebolire il Vostro rapporto di coppia.
Mi riferiso alla sessualità, che riscalda la coppia e la rende complice anche di fronte ai problemi.

Ritengo che un percorso di coppia Vi potrebbe aiutare
. sia a ritrovare la Vostra sintonia,
. ma - non ultimo - a individuare una linea comune ferma e condivisa nei confronti dei vostri figli.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
La ringrazio Dottoressa,
per la celerità della sua risposta. Sapevo già che un consulto on line non avrebbe potuto darmi la soluzione immediata, era per me un piccolo appiglio in una domenica ricca di sconforto. E proprio ierinotte ho trovato un’altra busta di marijuana in camera di uno dei miei figli, segno inequivocabile che non si vuole abbandonare quella strada nonostante i ripetuti avvertimenti. Non so come potrò uscirne da questa situazione. Sono atea ma se c’è davvero un Dio chiedo solo che faccia qualsiasi cosa pur di salvare i miei figli... ogni azione, ogni parola, detta da me, ai loro occhi appare indigesta e inutile.
Grazie ancora
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