Ansia e timidezza
Salve dottori, sono una ragazza di 20 anni, vi scrivo per avere una vostra opinione su quello che mi sta accadendo.
Mi capita di avere dei periodi di 6 mesi ( di solito da ottobre a marzo/aprile) di isolamento sociale, non esco mai, non parlo con nessuno, perché non ho argomenti di cui parlare, e uscire con qualcuno mi fa stare a disagio appunto perché non so di cosa parlare e anche essere vista dalle altre persone sempre zitta mi mette molto a disagio. Mi sono allontanata dalle mie amiche ( ho molta paura di perderle per questo) l'unica persona che vedo é il mio ragazzo, però che lavora sempre e ci vediamo un'ora nel pomeriggio prima che vada a lavorare e poi la sera quando stacca e rimane a dormire a casa mia. Anche con lui non ho molto dialogo in questo periodo, mi limito a rispondere a ciò che dice, ad ascoltare la sua giornata lavorativa o ai vari problemi che ha. A lui dispiace vedermi sempre triste o nervosa, ma non so come muovermi per trovare una soluzione. Mi sento un incapace, sempre inadatta.. ho finito la scuola superiore nel 2017, ho fatto una stagione lavorativa quest'estate nella mia città in un locale dove lavoravo da sola e in quel periodo mi sentivo sicura di me, non mi interessava della gente, parlavo tranquillamente, mi sentivo felice come se avessi trovato finalmente una mia stabilità emotiva poi sono ricaduta nelle mie paranoie, mi vergognavo a stare li, non sopportavo la gente che passava e mi guardava, avevo di nuovo difficoltà a parlare, mi sono dimessa(anche perché ero dimagrita tantissimo).. e piano piano mi sono chiusa tantissimo.. non so cosa fare per ritrovare la serenitá e non sentirmi più così.. ( questo periodo l ho avuto anche lo scorso inverno)
Mi capita di avere dei periodi di 6 mesi ( di solito da ottobre a marzo/aprile) di isolamento sociale, non esco mai, non parlo con nessuno, perché non ho argomenti di cui parlare, e uscire con qualcuno mi fa stare a disagio appunto perché non so di cosa parlare e anche essere vista dalle altre persone sempre zitta mi mette molto a disagio. Mi sono allontanata dalle mie amiche ( ho molta paura di perderle per questo) l'unica persona che vedo é il mio ragazzo, però che lavora sempre e ci vediamo un'ora nel pomeriggio prima che vada a lavorare e poi la sera quando stacca e rimane a dormire a casa mia. Anche con lui non ho molto dialogo in questo periodo, mi limito a rispondere a ciò che dice, ad ascoltare la sua giornata lavorativa o ai vari problemi che ha. A lui dispiace vedermi sempre triste o nervosa, ma non so come muovermi per trovare una soluzione. Mi sento un incapace, sempre inadatta.. ho finito la scuola superiore nel 2017, ho fatto una stagione lavorativa quest'estate nella mia città in un locale dove lavoravo da sola e in quel periodo mi sentivo sicura di me, non mi interessava della gente, parlavo tranquillamente, mi sentivo felice come se avessi trovato finalmente una mia stabilità emotiva poi sono ricaduta nelle mie paranoie, mi vergognavo a stare li, non sopportavo la gente che passava e mi guardava, avevo di nuovo difficoltà a parlare, mi sono dimessa(anche perché ero dimagrita tantissimo).. e piano piano mi sono chiusa tantissimo.. non so cosa fare per ritrovare la serenitá e non sentirmi più così.. ( questo periodo l ho avuto anche lo scorso inverno)
[#1]
Cara utente,
Da ciò che riferisce, non credo che lei non sappia di cosa parlare, ma che lei tema che gli altri la possano giudicare.
Se ritrovare la serenità è il suo obiettivo, andare da uno specialista che possa aiutarla a scoprire le cause del suo malessere, ma soprattutto ciò che lo mantiene, è la procedura corretta.
Non stia lì a rimuginare, la fa stare in un loop dal quale difficilmente può uscire da sola. Con il supporto adeguato invece sì.
Cerchi nella sua zona uno specialista, non lo tema, le sarà indubbiamente di aiuto. Forza e coraggio!
Da ciò che riferisce, non credo che lei non sappia di cosa parlare, ma che lei tema che gli altri la possano giudicare.
Se ritrovare la serenità è il suo obiettivo, andare da uno specialista che possa aiutarla a scoprire le cause del suo malessere, ma soprattutto ciò che lo mantiene, è la procedura corretta.
Non stia lì a rimuginare, la fa stare in un loop dal quale difficilmente può uscire da sola. Con il supporto adeguato invece sì.
Cerchi nella sua zona uno specialista, non lo tema, le sarà indubbiamente di aiuto. Forza e coraggio!
Dr.ssa Carolina Tampolli
Psicologa Psicoterapeuta
[#2]
Concordo pienamente con la collega che la invita a consultare una o uno specialista.
Aggiungo solo che alla sua età è particolarmente importante prendere sul serio le avvisaglie di circoli viziosi che tendono ad autoperpretarsi una volta instaurati.
E' un'età in cui, come è facile cadere così è possibile rialzarsi attingendo a risorse sino a quel momento inespresse.
Non abbia paura di chiedere aiuto!
Aggiungo solo che alla sua età è particolarmente importante prendere sul serio le avvisaglie di circoli viziosi che tendono ad autoperpretarsi una volta instaurati.
E' un'età in cui, come è facile cadere così è possibile rialzarsi attingendo a risorse sino a quel momento inespresse.
Non abbia paura di chiedere aiuto!
[#3]
Utente
Grazie dottoresse per avermi risposto. Ha ragione quando dice che temo il giudizio degli altri, infatti per me questo é sempre stato un problema. Il rimuginare sulle cose é una costante nella mia vita per qualunque cosa dico o faccio.
Ho pensato tante volte ad intraprendere un percorso con uno psicologo, ma mi blocca molto il fatto di non saper impostare bene il discorso e far capire il mio problema.. ho provato l'anno scorso ad andare,ho fatto una seduta e non mi sono sentita per niente a mio agio, ho parlato pochissimo e infatti lo psicologo mi diceva che se non mi aprivo di piu non riusciva a capire..giustamente. Finita quell'imbarazzante seduta, non ci sono andata piu. Per me é molto più facile scrivere che parlare dato che ho più tempo per pensare a come esprimermi al meglio. E forse é anche questo che mi blocca quando parlo con qualunque persona, come se non riuscissi più a pensare in quel momento e andassi nel pallone.
Aggiungo anche che questo é un periodo particolare, dovrei impegnarmi a trovare un lavoro o a fare qualche corso di formazione, ma data la situazione non riesco a muovermi ancora.. e ho molta ansia per questo. Cercherò come consigliato da voi di rivolgermi a qualche specialista.
Ho pensato tante volte ad intraprendere un percorso con uno psicologo, ma mi blocca molto il fatto di non saper impostare bene il discorso e far capire il mio problema.. ho provato l'anno scorso ad andare,ho fatto una seduta e non mi sono sentita per niente a mio agio, ho parlato pochissimo e infatti lo psicologo mi diceva che se non mi aprivo di piu non riusciva a capire..giustamente. Finita quell'imbarazzante seduta, non ci sono andata piu. Per me é molto più facile scrivere che parlare dato che ho più tempo per pensare a come esprimermi al meglio. E forse é anche questo che mi blocca quando parlo con qualunque persona, come se non riuscissi più a pensare in quel momento e andassi nel pallone.
Aggiungo anche che questo é un periodo particolare, dovrei impegnarmi a trovare un lavoro o a fare qualche corso di formazione, ma data la situazione non riesco a muovermi ancora.. e ho molta ansia per questo. Cercherò come consigliato da voi di rivolgermi a qualche specialista.
[#4]
Buonasera,
Lei non si deve preoccupare di "come impostare il discorso e far capire il problema", a questo ci penserà il collega.
La psicoterapia è fatta anche - e soprattutto - di relazione terapeutica, lei deve avere fiducia e sentirsi a proprio agio, in caso così non fosse, è libera di scegliere un altro professionista. Anche i silenzi hanno il loro significato, rispettarli e accoglierli fa anche questo parte del percorso.
Inizi quanto prima e non si precluda le tantissime strade che alla sua giovane età le si prospettano.
Cari saluti
Lei non si deve preoccupare di "come impostare il discorso e far capire il problema", a questo ci penserà il collega.
La psicoterapia è fatta anche - e soprattutto - di relazione terapeutica, lei deve avere fiducia e sentirsi a proprio agio, in caso così non fosse, è libera di scegliere un altro professionista. Anche i silenzi hanno il loro significato, rispettarli e accoglierli fa anche questo parte del percorso.
Inizi quanto prima e non si precluda le tantissime strade che alla sua giovane età le si prospettano.
Cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.2k visite dal 19/01/2019.
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